My second life #43 [IT-EN]

in Italy4 years ago


My second life
#43
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Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.


I colleghi

Mentre cammino, con passo tranquillo, nei miei vestiti troppo larghi, con le mie scarpe troppo lunghe, con il mio borsone che contiene tutto quello che possiedo e che mi è stato regalato ieri, mi assale una sensazione complicata e multiforme. Certo, sono a piedi, in tutti i sensi, non ho nulla, se non quello che c'è nel borsone, non trovo nessuno di conosciuto, contemporaneamente mi prende sia una malinconia per tutto quello che ho perso mista però a una sorta di leggerezza, una sensazione positiva di leggerezza.
Quanto tengo veramente a tutti quelli che sembra che io abbia perso? Quanto quella che vivevo fino a due giorni fa era la mia vera vita? In che modo, anche in quella, ero capitato dentro quasi per caso, per accidente, senza che in fondo sia stata una vera e propria scelta, una scelta veramente “mia”?
Non avevo una risposta a tutte queste domande, ma questa nuova sensazione di vacuità, di indeterminatezza, di tutto è ancora possibile, mi spaventa e mi attrae contemporaneamente.
Svolto infine l'ultimo angolo che mi separa dall'ingresso della Impexp e lei è lì, certezza granitica sotto forma di palazzone orrendo e malmesso, sede della società e mio posto di lavoro. Rallento come impaurito, mi assale di nuovo il dubbio che entrando possa scoprire che tutto è normale e io non ho una valida giustificazione per la mia assenza.
Tutto sommato non sarebbe poi questo grave grattacapo, più di dieci anni senza creare mai nessun problema, senza assenze, non sarà un piccolo neo a farmi buttare fuori. Spingo la porta a vetri e mi trovo nell'ingresso principale, solitamente noi impiegati non entriamo da qui, ma per la porta laterale occorre avere un badge che è scomparso con tutto il resto di ciò che avevo nella mia prima vita.
Alla reception un tizio mai visto, anche se è un servizio gestito da una società esterna e quindi spesso, passando da qui, vedevo persone sconosciute.
In ogni caso non mi aspettavo di trovare un viso noto visto che normalmente non entravo nemmeno da questa porta.
“Buongiorno, sono un dipendente della Impexp, oggi ho avuto un disguido con l'auto e sono arrivato molto tardi, in più mi sono dimenticato il badge.”
“Salve, allora vuole che le chiami qualcuno? Non posso farla entrare altrimenti, mi spiace”
“Ma certo, certo. Mi chiami Anna Torti, della contabilità, gli dica che c'è Luca qui alla reception senza il badge. Le chieda se per favore mi manda a prendere da qualcuno. Grazie.”
Tizio cerca il numero di interno sull'elenco telefonico della ditta mentre alza la cornetta, scorre con il dito la prima pagina, la seconda, la terza, alla quarta alza gli occhi verso di me, lanciandomi già uno sguardo indagatore.
“Nell'elenco non trovo nessuna Anna Torti, né in contabilità né in nessun altro ufficio. Lei è sicuro di questo nome?”
Non posso dire che non me lo aspettassi, però un senso di sconfitta e di solitudine mi assale, ma non demordo.
“Se non c'è la Torti, può cercarmi Paolo Despi, oppure Natale Pretto?”


...continua


One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.


The colleagues

As I walk, with a leisurely step, in my clothes that are too large, with my shoes that are too long, with my bag that contains everything I own and that was given to me yesterday, a complicated and multifaceted sensation assails me. Of course, I am on foot, in every sense, I have nothing, if not what is in the bag, I do not find anyone known, at the same time it takes me both a melancholy for all that I have lost mixed with a sort of lightness , a positive feeling of lightness.
How much do I really care about everyone I seem to have lost?
How much was what I lived up to two days ago my real life?
In what way, even in that one, had I ended up in it almost by chance, by accident, without it having been a real choice, a truly “mine” choice?
I didn't have an answer to all these questions, but this new feeling of emptiness, of indeterminacy, of everything is still possible, it scares me and attracts me at the same time.
Finally, the last corner that separates me from the Impexp entrance and it is there, granite certainty in the form of a hideous and shabby building, headquarters of the company and my workplace.
I slow down as if frightened, the doubt assails me again that upon entering I may discover that everything is normal and I have no valid justification for my absence.
All in all it would not be this serious headache, more than ten years without ever creating any problems, without absences, it will not be a small mole to get me thrown out.
I push the glass door and I find myself in the main entrance, usually we, the employees, do not enter from here, but for the side door, but you need to have a badge and it disappeared with all the rest of what I had in my first life.
At the reception a guy never seen, even if it is a service managed by an external company and therefore often, passing through here, I saw unknown people.
In any case, I did not expect to find a familiar face as I normally did not even enter through this door.
"Hello, I'm an employee of Impexp, today I had a problem with my car and I arrived very late, plus I forgot my badge."
“Hi, then do you want me to call you someone? I can't let you in, otherwise, I'm sorry "
“Of course, of course. Call me Anna Torti, from accounting, tell her that Luca is here at the reception without the badge. Ask her if she will please pick me up from someone. Thank you."
The guy looks for the extension number in the company's telephone directory while he picks up the receiver, scrolls with his finger the first page, the second, the third, at the fourth he raises his eyes at me, already throwing me an inquiring look.
“I don't find any Anna Torti in the list, neither in accounting nor in any other office. Are you sure of this name? "
I can't say that I didn't expect it, but a sense of defeat and loneliness assails me, but I don't give up.
"If Torti isn't there, can you look for Paolo Despi, or Natale Pretto?"


...continua


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girolamomarotta
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