Cronache del Nibbio Bianco - Cap. 11: Il Fulmine a ciel sereno

in #ita6 years ago

Madre Aurora prese il druido per le spalle e gli diede uno scossone.

  • Sciacallo, non abbandonarci ora. Ci servi sveglio e lucido. La battaglia sta per cominciare!

In effetti gli schiamazzi per l'arrivo della famiglia Imperiale nell'arena stavano lentamente scemando; con deliberata lentezza, l'imperatore Mercadior Grewyind si alzò dalla comoda sedia imbottita di velluto rosso e prese la parola.

  • Carissimi cittadini di Greened... cari amici. Oggi è un giorno speciale per diverse ragioni: primo, grazie alla sortita di ieri nelle segrete del castello, il gruppo di avventurieri conosciuto come "Le Lame Nere" ha recuperato un antico e potentissimo artefatto... il Medaglione del Cielo!

Dagli spalti si sollevò un "Ooooh" di stupore, seguito da numerosi brusii che vennero prontamente interrotti da un cenno dell'imperatore.

  • Secondo: come ben saprete, oggi è il compleanno della mia bellissima figlia. La principessa Elaine entra nella maggiore età, un’età nella quale bisogna dimostrare giudizio e maturità.

L'imperatore pronunciò l'ultima frase con un tono bonariamente minaccioso.

  • Nonostante tutto, voglio farle un dono... un dono che nessun padre ha mai fatto alla propria figlia, qualcosa di cui si parlerà per i prossimi secoli a venire... che le permetterà di esaudire qualunque desiderio.

Una delle guardie d'onore porse all'Imperatore un bauletto: lui lo aprì e ne tirò fuori un medaglione d'oro di forma triangolare... lo stesso che il Nibbio Bianco vide nelle mani di Cuspide il giorno prima.

Elaine mise una mano leggiadra di fronte alla bocca e allargò gli occhi per la sorpresa; il padre si avvicinò a lei e le passò la catenella intorno al capo. Il medaglione si adagiò dolcemente al petto della principessa che, con occhi lucidi, abbraccio a lungo l'Imperatore del regno, che rispose con un bacio sulla sua fronte. I cittadini di Greened eruppero in un applauso concitato che durò un minuto abbondante... poi padre e figlia si sedettero ai loro posti e si alzò in piedi il Siniscalco Crelius Hengis che lesse da una pergamena a voce alta.

  • Avventurieri! Con questa sfida il torneo dell'Anno Nuovo giungerà a conclusione. Questa sarà una sfida epocale, di tattica e strategia, di pura potenza fisica e magica, di astuzia e di coraggio. Preparatevi dunque, perché al mio tre vi affronterete per la Gloria, per il Prestigio, per la Principessa Elaine... e perché no, anche per l'ingente premio in denaro! Siete pronti?

Sciacallo recuperò la scimitarra da terra e piantò i piedi accanto ad Aurora, pronto all'attacco.

  • Tre... due... uno... COMBATTETE


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Questa volta non si sarebbero fatti prendere di sorpresa, stavolta avrebbero preso l'iniziativa ed avrebbero agito con forza e determinazione.

Il Nibbio Bianco andò alla carica.

Il pubblico rimase spiazzato quando quattro dei migliori guerrieri del Torneo caricarono ad armi spianate Flamberga delle Lame Nere: Mel Lionhammer e Jeff Dunthar dei Coraggiosi Contadini da ovest; Aurora e Sciacallo di Pietra da Nord.

Flamberga sogghignava malevolo ma restava immobile in posizione di difesa; Pugnale pronunciò le parole di una preghiera indicando Mel; improvvisamente il vecchio cavaliere di Bellator si immobilizzò con la spada alta sopra la testa, paralizzato. Cuspide incoccò due frecce e tese l'arco, ma non fece nessuna azione particolare se non osservare la situazione.

Aurora, Jeff e Sciacallo arrivarono a pochi metri da Flamberga quando qualcosa si illuminò ai loro piedi... Aurora fece appena in tempo a riconoscere l'iscrizione di un incantesimo clericale.

  • È una trappola!

Con un sordo rombo dal suolo eruppero delle fiamme che investirono pienamente Sciacallo e Jeff, mentre la sacerdotessa riuscì con un balzo laterale ad evitare almeno parzialmente l'esplosione. Jeff cominciò a rotolare sulla terra battuta per spegnere le fiamme; Sciacallo pronunciò velocemente le parole di un incantesimo e dalle sue mani cominciò a sgorgare dell'acqua che utilizzò per lenire le bruciature.

Aurora non fece in tempo a rialzarsi che si ritrovò di fronte il viso sfregiato di Flamberga.

  • Tesoruccio... è ora di ballare

L'uomo menò un fendente verso la Reverenda madre, ma mancò il bersaglio di pochi centimetri; Aurora rispose con un affondo che colse Flamberga sulla spalla, ferendolo lievemente. Aurora sorrise.

  • Solo se riesci a stare al mio passo, maledetto assass...

Una lama spuntò dal fianco di Aurora: alle sue spalle era spuntato Daga che approfittò di un attimo di distrazione per ferirla profondamente sull'addome.

Aurora si voltò: era circondata! Due contro uno! Non poteva farcela...
Poi uno schizzo di sangue le arrivò sul volto.

Un preciso dardo di balestra aveva colpito Daga sulla spalla: nelle retrovie Quellolì si adoperò per ricaricare la sua arma, fischiettando un motivetto. Contemporaneamente dalle dita protese di Teclis partirono due proiettili di energia magica che colpirono Flamberga in pieno petto.

La cavalleria era arrivata!

Morr Delathis si alzò in volo e puntò un dito verso Flamberga pronunciando le parole di un incantesimo; poco prima di completarlo, due frecce schizzarono verso di lei; una la mancò, ma l'altra la colse esattamente sulla mano protesa verso il guerriero, facendole fallire l'incantesimo e ferendole il palmo. L'anziana maga cercò furiosa la fonte di quella distrazione: da terra, Cuspide incoccò di nuovo due frecce mirando minacciosamente verso di lei, pronto a scoccare.

Nel frattempo Jeff e Sciacallo si erano liberati delle fiamme e, nonostante le bruciature, si gettarono nella mischia contro Flamberga e Daga; le lame danzarono nell'aria, tracciando archi e fendenti, scintillando d'argento e di cremisi sotto i raggi splendenti del primo meriggio.

Mentre combatteva Aurora gettò un'occhiata nell'angolo Est dell'arena: la Canzone del Mare non era ancora intervenuta nel combattimento. Stava aspettando, armi in pugno, che le faide già presenti sul campo di battaglia prendessero il loro corso... Lance il bardo era visibilmente irrequieto mentre il padre gli intimava di fermarsi con un braccio.

Finn Etrius sapeva cogliere le opportunità sul campo di battaglia quando ne vedeva una: ed il fatto che Nibbio e le Lame fossero ai ferri corti faceva il loro gioco. Si sarebbero avventati sui sopravvissuti, indeboliti dallo scontro. Una tattica da veri sciacalli.

Fu in quel momento che un feroce pugno di Flamberga giunse sulla tempia di Aurora, distratta e furiosa per l'atteggiamento poco onorevole della Canzone del Mare. La sacerdotessa cadde a terra intontita; vide Flamberga avventarsi su di lei ed alzò lo scudo sperando di parare il colpo... che non arrivò mai.

Suonarono le trombe. Prima una soltanto, poi due, quattro, dieci trombe suonarono interrompendo gli scontri nell'arena. Un soldato della guardia cittadina aprì il portone dello stadio urlando:

  • SIAMO SOTTO ATTACCO! UN ESERCITO DI NON MORTI STA...

Una spada gli spuntò dal petto e interruppe bruscamente le sue urla. Dalle sue spalle, uno scheletro vivente armato di una spada arrugginita guardava la sua vittima dalle orbite vuote.

Il cielo si oscurò improvvisamente.

Cadde un fulmine, isolato... e dal bagliore della luce spuntò un uomo vestito di grigio, con una barba nera poco curata. Galleggiava nell'aria ad una quarantina di metri sopra l'arena e fissava gli uomini e le donne sotto di lui... l'occhio sinistro completamente bianco attraversato da una profonda cicatrice che gli sfregiava il volto. Parlò, con una voce profonda che rimbombò come un tuono per tutta la città.

  • Uccideteli tutti.

E fu l'inferno sulla terra.

Siete confusi su chi sia il Nibbio Bianco, gli Eroi del Crepuscolo o l'isola di Miralis? Visita i precedenti capitoli de "Le Cronache del Nibbio Bianco" sul mio blog:

Next Week -> Nuovo capitolo delle Cronache -> @gianluccio

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