Cronache del Nibbio Bianco - Cap. 5: La Quinta Prova

in #racconto6 years ago (edited)

Tutti gli sguardi erano rivolti verso l'imperatore e la sua guardia d'onore, il fiato sospeso in attesa di sapere quale fosse questa misteriosa quinta prova del torneo. Egli fece un cenno alle sue guardie, e disse:

  • I Gruppi di avventurieri iscritti al torneo mi seguano.

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La città di Greened era una tra le più estese metropoli del continente: centinaia di strade polverose, stretti sentieri e vie mattonate si intrecciavano nei tre cerchi concentrici che costituivano la città.

Fuori dalle mura prendevano posto le tende e le baracche di chi non poteva permettersi una casa nella capitale: era un quartiere malfamato, che le guardie pattugliavano raramente e dove furti e omicidi erano all'ordine del giorno.

Dentro le prime mura prendeva posto il quartiere popolare: la plebe viveva la sua vita fatta di routine e stenti. Si viveva in case fatiscenti tra locande malfamate, bordelli economici e botteghe rattoppate.

Nella seconda fascia di mura fioriva il quartiere commerciale: si dice che nel mercato di Greened si possa acquistare qualunque cosa: beni di prima necessità, gioielli, pozioni... si vocifera che i più ricchi si riforniscano persino di schiavi personali. Qui abitava la borghesia ed i cittadini più facoltosi che non avevano sangue blu nelle vene.

Nella terza fascia di mura, la più interna della città, viveva la nobiltà di Miralis. Palazzi opulenti, splendidi giardini e fontane meravigliose allietavano la giornata dei parenti dell'imperatore o degli altri governanti dell'isola. Le guardie pattugliavano ogni angolo del quartiere garantendo la sicurezza. La piazza dove si svolgeva il torneo era la più grande presente nel quartiere nobiliare.

La città era tagliata in due dal fiume Greenrun, che nel centro esatto di Greened si biforcava e si ricongiungeva, creando un isolotto fluviale. A questo isolotto era possibile accedere tramite un unico ponte, che portava dritto al palazzo imperiale, il Castello fortificato della capitale e residenza personale della famiglia Greywind.

E fu lì che l'imperatore guidò il Nibbio Bianco ed il resto dei partecipanti.

Il gruppetto entrò all'interno del cortile del castello e si fermò di fronte ad un portone posto sul lato del torrione principale. Sembrava una comunissima porta in ferro battuto, se non per un dettaglio: non aveva maniglie né una serratura. Accanto a questo portone prendevano posto il solito siniscalco, con in mano un plico di pergamene, e un uomo anziano con una lunga barba bianca con un pesante tomo sotto braccio. Quest'ultimo parlò appena furono tutti presenti.

  • Salve avventurieri. Qui di fronte avete le porte delle antiche segrete del castello di Greened. La leggenda vuole che più di mille anni fa tale ingresso sia stato maledetto da uno dei maghi personali dell'imperatore. Secoli di ingegno e forza bruta non hanno scalfito queste porte, ma ora siamo finalmente entrati in possesso della chiave!

Alzò in aria il tomo dall'aspetto antico.

  • Una formula magica, pronunciata da un discendente diretto della linea imperiale, ci permetterà di aprire la porta! Al suo interno, il mago lasciò un potente artefatto magico. La quinta prova del torneo è una prova di coraggio e di velocità: dovrete entrare nelle segrete, perlustrare il luogo e recuperare tale portentoso oggetto. Io stesso verificherò la sua autenticità. Il primo gruppo che porterà fuori l'artefatto, sarà il vincitore della prova!

Il siniscalco accanto all'uomo barbuto si schiarì la voce, si deterse il sudore dalla fronte e disse molto velocemente:

  • Ben inteso: prima di partecipare alla prova dovrete firmare uno per uno questi moduli dove scaricate l'impero da qualsiasi responsabilità derivante da possibili ferite, menomazioni o morte di partecipanti. Inoltre vi informo che non è consentito il combattimento tra avventurieri e che l'impero vi permette di tenere qualunque oggetto o tesoro al di fuori dell'artefatto come ricompensa addizionale.

A queste parole molti dei partecipanti lasciarono il castello scortati dalle guardie: quasi nessuno aveva voglia di rischiare la vita esplorando labirinti sconosciuti... ma i pochi che rimasero, firmarono i fogli senza batter ciglio:

La "Canzone del Mare" : Finn Etrius Dograndon, Lance Dograndon e Atrona Erbale

Le "Lame Nere" : Cuspide, Daga, Flamberga e Pugnale

I "Coraggiosi Contadini" : Mel Lionhammer, Jeff Dunthar e Morr Delathis

Il "Nibbio Bianco" : Aurora Blackpanther, Sciacallo di Pietra, Quellolì, Teclis Whisperwind

"L' Alba di Corallas" : Larry Hawk, Jun Trappedtreasure, Clara Redstorm, Gil Golden

Gli avventurieri nel Nibbio Bianco si guardarono attorno: a parte l'Alba di Corallas, che sembrava un gruppo completamente privo di esperienza, tutti gli altri erano avversari temibili. Avevano già incontrato le Lame Nere: un gruppo spavaldo, pericoloso e privo di scrupoli. La Canzone del Mare era la squadra di casa e tutti tifavano per loro; anche se Lance e Atrona non sembravano troppo pericolosi, Finn era un mercenario di tremenda abilità e maestria nelle armi. I Coraggiosi contadini compensavano la loro età avanzata con l'esperienza e Morr Delathis, a detta di Teclis, era una maga di altissimo livello.

L'elfo deglutì sonoramente.

  • Non credo che il nostro gruppo parta avvantaggiato in questa sfida.

Aurora sguainò la spada e pronunciò una rapida preghiera. Improvvisamente la sua arma si illuminò di un candido chiarore, splendente come il sole. Quellolì fece un lungo fischio di apprezzamento, imbracciando il liuto e suonando qualche nota di prova.

Sciacallo di Pietra accarezzò il suo compagno animale sulla testa e pronunciò anche lui una preghiera agli dei della natura: la sua pelle si fece ruvida come la corteccia di un albero.

Osservando i suoi colleghi nel pieno dei preparativi, Teclis cercò di mettersi in paro. Tirò fuori dei reagenti dalle sacche appese alla cintura, pronunciò tre secche parole ed il suo corpo fu circondato da un'aura di forza scintillante.

Nel frattempo l'imperatore si avvicinò alle porte delle segrete. Poggiò una mano sulla superficie liscia e cominciò a recitare delle parole che leggeva da un foglio. Non sembrava un linguaggio conosciuto: persino Teclis, che conosceva l'elfico, il draconico, lo gnomesco, il nanesco, l'ogre e ovviamente il linguaggio della magia, non sembrava capirlo.

Quando finì, il portone si illuminò brevemente di una flebile luce e si udì il rumore metallico di un chiavistello. L'imperatore si allontanò mentre la guardia imperiale si dispose a cerchio intorno a lui.

Il portone si aprì pigramente, con un cigolio che sembrava quasi un lamento.

Le Lame Nere non aspettarono neanche il via ufficiale: si lanciarono dentro correndo come dei forsennati, direttamente tallonati dalla Canzone del Mare.

Aurora rivolse un rapido sguardo al suo gruppo, alzò in alto la spada e gridò:

  • PER IL NIBBIO BIANCO!

E si catapultò nelle segrete, seguita da un emozionatissimo Quellolì, un determinato Sciacallo ed un decisamente dubbioso Teclis Whisperwind.

Sort:  

Mi sa che devo andare a leggere un pochino questa storia....

Beh se ti interessa seguire il resto credo proprio che ti convenga 🙃

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