Cronache del Nibbio Bianco - Cap. 4: La Giostra Cavalleresca

in #story6 years ago (edited)

L'uomo, come impazzito dal dolore, si avventò contro la giovane donna con il coltello in mano. Sciacallo di Pietra veniva da una lontana tribù di nomadi del deserto, ma non per questo avrebbe permesso l'assalto ad una ragazza indifesa. Egli prese l'uomo per il polso, poi per il bavero; lo sollevò di qualche centimetro da terra e gli disse con fermezza:

  • Facciamo così... tu smetti di dar fastidio a questa giovane ed io prometto di non farti del male. Abbiamo un accordo?

L'uomo sbiancò di colpo e annuì mestamente. Sciacallo lo disarmò e lo posò a terra; l'assalitore non perse tempo e se la diede a gambe levate. Il nomade si voltò verso la ragazza per assicurarsi che stesse bene: lei lo fissava con aria sognante e fece un lungo sospiro, prima di rivolgergli la parola.

  • Io... il mio nome è Laenei. Ti ringrazio per avermi aiutata... è stato tutto così... eroico!

Sciacallo era evidentemente in imbarazzo mentre Laenei gli teneva una mano tra le sue.

  • Non è niente.

Le disse lui, in tono pratico. In quel momento un manipolo di guardie imperiali entrò nella locanda: La ragazza si coprì il volto con il cappuccio e parlò velocemente.

  • Scusatemi ma ora devo andare. Qual è il tuo nome, mio salvatore?

Sciacallo rispose interdetto.

  • ...Sciacallo. Sciacallo di Pietra.

Laenei gli stampò velocemente un bacio sulla guancia, poi lo guardò intensamente con i suoi occhi color zaffiro.

  • Ci rivedremo presto Sciacallo. Fai attenzione, la quinta prova non sarà una passeggiata..!

La ragazza si voltò ed uscì di corsa lanciandosi fuori da una delle finestre del piano terra. Il nomade era rimasto immobile, con le guance leggermente arrossate dall'imbarazzo. Fu Quellolì a rompere l'atmosfera come solo lui sapeva fare.

  • Sciacallo ha trovato una fidanzataaaa, Sciacallo ha trovato una fidanzaaaa...

Un calcio ben assestato di Sciacallo mise fine all'inappropriato siparietto.


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Alla giostra cavalleresca, c'era molta più gente sugli spalti: in piazza era stata creata una pista ed i partecipanti erano ansiosi di dimostrare il loro valore sulle loro più o meno maestose cavalcature.

Il primo scontro fu tra Madre Aurora, splendente nella sua lucida armatura ed in groppa ad un'aggraziata giumenta bianco perla, contro Larry Hawk, il ragazzo bullizzato in taverna durante la mattinata. Indossava una scalcinata armatura di scaglie e cavalcava un vecchio ronzino dall'aria stanca.

Aurora lo salutò con un cenno e lui ricambiò, poi si posizionarono ai due lati opposti della piazza, la lancia in resta e l'elmo calato sul viso. Purtroppo per Larry, il rigoroso addestramento di Aurora si rivelò troppo per lui e venne disarcionato al primo colpo.

Il secondo scontro sembrava già segnato: uno tra i favoriti della giostra, Jimmy Strongarm, un giovane uomo biondo e tutto muscoli, si ritrovò ad affrontare un certo Jeff Dunthar: un uomo sulla sessantina, completamente calvo, sdentato e che parlava in maniera incoerente. Cavalcava un asino ed al posto della lancia imbracciava una zappa.
Mentre prendevano posizione, Jeff fu bersaglio di risate di scherno e insulti più o meno coloriti, anche da parte del suo avversario:

  • Ehi, vecchio, sei sicuro di voler combattere? Non mi sembri così stabile in sella...

Jeff rispose con una pernacchia, un gestaccio rivolto agli spalti e cominciò la carica. Jimmy scrollò le spalle e portò il suo cavallo al trotto, puntando la lancia con noncuranza.
Il pubblico ammutolì quando, con un urlo selvaggio ed un preciso colpo di zappa in petto, Jimmy volò via dal cavallo, sbalzato di almeno tre metri all'indietro sul selciato, perdendo coscienza sul colpo.

Il terzo scontro fu tra due abili duellanti: un anziano Cavaliere del sacro ordine di Bellator, lo stesso ordine cavalleresco di Aurora, chiamato Mel Lionhammer, indossava un'antica e rovinata armatura del cavalierato e giostrava senza elmo, con i lunghi capelli bianchi sciolti ed i baffoni dello stesso colore ben curati. Il suo avversario era Flamberga, l'enorme guerriero delle Lame Nere, su un cavallo che sembrava sostenere a malapena il suo peso.

Lo scontro durò cinque giri della pista nei quali i due cavalieri erano sostanzialmente pari, il primo puntando sulla tecnica e sull'esperienza, il secondo sulla pura forza bruta. All'ultimo giro il cavallo stremato di Flamberga inciampò su un sasso della pista, offrendo a Mel Lionhammer uno spiraglio: la sua lancia colpì con perizia, disarcionando l'enorme guerriero.

Preso da un orribile moto di rabbia, Flamberga tirò un potente gancio con il guanto d'arme sul muso del suo destriero, che cadde di lato inerme. Sciacallo si alzò di fretta per portare le prime cure all'animale, con l'intenzione di colpire Flamberga con la stessa veemenza... ma venne bloccato da Teclis.

L'ultimo scontro del girone fu tra Finn Etrius Dograndon, mercenario e leader ufficiale della "Canzone del Mare", contro l'inesperta guerriera Molly Rox. Al suo ingresso, Finn Etrius venne accolto da un boato del pubblico, come accadde nella gara di musica con Lance: il gruppo della "Canzone del Mare" giocava in casa e tutti puntavano su di loro.

L'uomo sulla quarantina, indossava un'armatura ammaccata e fissava la sua avversaria con fare arcigno. Quando lei gli si avvicinò per stringergli la mano, lui sputò a terra.

  • Le donne non dovrebbero essere sulla pista con i veri cavalieri. Perché non torni a fare la calzetta?

Molly Rox era quasi sul punto di piangere, quando al primo giro della pista Finn Etrius parò il suo colpo di lancia e la disarcionò con un pigro colpo di scudo.

Nelle semifinali, Aurora si scontrò con il bizzarro Jeff Dunthar a cavalcioni sul suo asinello. La Reverenda Madre di Bellator si accorse subito che l'apparenza era ingannevole: Jeff combatteva con una precisione selvaggia ed una forza incredibile per la sua età. Ella decise di attendere il momento giusto per colpire, sfruttando l'altezza maggiore derivante dal suo destriero e la scarsa accuratezza della zappa che l'uomo usava al posto della lancia.

Al terzo giro, Aurora si fece colpire apposta dall'arma dell'uomo, incastrando la zappa tra lo scudo e la sua armatura: poi colpì Jeff, già fuori equilibrio, di taglio con la lancia... con una capriola, egli cadde a terra dal suo asinello atterrando in piedi con un’agilità insperata. Il giudice assegnò la vittoria ad Aurora e Jeff tornò imprecando verso gli spalti, accanto a quella che sembrava sua moglie: la maga dalle vesti bianche che gareggiò con Teclis poco prima.

Lo scontro tra Finn Etrius e Mel Lionhammer fu uno spettacolo: i due combattevano con una grazia ed una tecnica fuori dal comune. Il rumore di zoccoli, la polvere sul terreno, il violento sbattere delle lance sugli scudi durò per almeno venti giri, quando la vecchiaia si fece sentire per l'anziano Cavaliere di Bellator. Al ventunesimo giro, egli si arrese, incapace di tenere ancora alzata la lancia, completamente stremato.

Nella sfida finale, Madre Aurora Blackpanther si confrontò con Finn Etrius Dograndon: sugli spalti il tifo era alle stelle, per lo più dalla parte dell'attempato mercenario; ma anche Aurora aveva la sua fetta di popolarità. Nessuno aveva mai sentito parlare del Nibbio Bianco prima, ed il fatto che una sacerdotessa guerriera di bell'aspetto fosse arrivata in finale contro l'idolo della folla era un'impresa non da poco.

Sulle gradinate il Nibbio Bianco tifava sguaiatamente per il suo leader: Quellolì sventolava un bandierone con sopra scritto frettolosamente "Nibbio Bianco alla Vittoria!", Sciacallo urlava frasi di incitamento e Teclis stava scommettendo un sacchetto di monete d'oro su Aurora con un tipo losco accanto a lui. Dall'altra parte, Lance Dograndon il bardo e la sua bionda fidanzata, incoraggiavano il loro leader invitando il pubblico a seguirli in un coro:

La Canzone del Mare
Nessun potrà piegare
La forza di una tempesta
ai nemici non dà resta
Per Miralis e i suoi colori
Sempre in alto i nostri cuori!

La sfida ebbe inizio con un terribile scontro di lance sugli scudi che quasi fece cadere entrambi di sella. Poi di nuovo altre due cariche che misero a dura prova l'abilità a cavallo di Aurora. Finn le disse dall'altro lato della pista:

  • Però, per essere una pollastrella non te la cavi male..!

Sputò a terra, prima di riprendere la carica, sistemandosi meglio la lancia e smettendo di combattere con fare canzonatorio. Aurora sapeva che ora avrebbe cominciato a far sul serio. Sussurrò tra sé e sé una preghiera e per un attimo si sentì come se la sua stessa divinità stesse guidando il braccio della lancia.

Si scontrarono: la lancia di Finn arrivò sullo scudo di Aurora esattamente al centro, ma lei piegò il braccio per far scivolare il colpo. Di contro la lancia della sacerdotessa era puntata al centro dell'elmo di Finn; il mercenario emise un verso strozzato e riuscì a schivare di lato. La visiera del suo elmo di infranse sotto il colpo di Aurora, ma riuscì a restare in sella.

L'attempato guerriero lanciò a terra ciò che rimaneva del suo copricapo e sogghignò, gli occhi illuminati da una luce spaventosa. Aurora deglutì: Finn era riuscito ad evitare il suo colpo migliore. Egli spronò il cavallo alla carica, affondando i tacchi nei suoi fianchi e lanciandosi ad un galoppo forsennato.

Aurora parò il primo colpo di lancia, poi il secondo ed il terzo. Gli attacchi di Finn erano diventati terribili, impedendole di rispondere ai colpi. Al nono giro della pista, il mercenario parò con lo scudo il flebile affondo della sacerdotessa e contrattaccò con un preciso colpo sul pettorale della donna: la lancia del mercenario andò in mille pezzi, e con essa anche la guardia di Aurora, che cadde da cavallo con un pesante tonfo.


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Un incredibile boato salutò la grandiosa sfida tra cavalieri: gli abitanti della città erano in estasi per il duello al quale avevano appena assistito. Tra gli applausi e le grida a favore di Finn Etrius, che scese da cavallo per aiutare Aurora ad alzarsi in piedi, si udì il suono di trombe.

Era la scorta personale di Mercadior Greywind, imperatore dell'isola di Miralis... ed al centro della formazione, prendeva posto l'imperatore stesso. Alzò una mano per zittire il popolo, che interruppe i festeggiamenti all'istante: poi disse, con fare serio e cerimonioso:

  • Popolo di Miralis... vi ringrazio per essere qui. La giostra è durata fin troppo, e per quanto sia estremamente contento della vittoria del nostro eroe Finn Etrius, è arrivata l'ora di svelare la quinta prova...
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Bellissimo!

Grazie :) E' il mio primo tentativo di "Storia lunga" (in genere scrivo solo racconti brevi sulle ali dell'ispirazione) speriamo esca fuori bene ;)

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