Cronache del Nibbio Bianco - Cap. 1: L'inizio della Leggenda

in #story6 years ago (edited)

La grande guerra si è conclusa: le malvagie truppe della Dea Serpente sono state sconfitte, i pochi sopravvissuti hanno perso la voglia di combattere e finalmente nel mondo si respira un'aria di pace e tranquillità.

Purtroppo la guerra ha lasciato dietro di se degli strascichi terrificanti: insieme agli Dei e ai draghi, altri oscuri pericoli si sono risvegliati, abbandonati nei recessi della terra. Così, all'ombra di ben più blasonati "salvatori del mondo", c'è chi combatte la propria battaglia alle ultime luci del giorno... Affrontando avversari che avrebbero potuto portare di nuovo il Continente sull'orlo del baratro.

E fu così che nacque una leggenda...


Immagine CC0 - click for source

...solo una delle tante leggende narrate dal vento...

...Tanto tanto tempo fa, esisteva un regno dove un antico Potere veniva custodito e nascosto: era conosciuto come "Il Medaglione del Cielo", un dono degli Dei stessi alle popolazioni del Mondo. Era una terra benedetta da immensi prati verdi e boschi lussureggianti, ricca e opulenta, dove regnava la pace.

Ma un giorno, un uomo malvagio e demoniaco trovò il Medaglione e ne divenne il padrone. Sfruttando il potere dell'artefatto, al comando di un'armata di creature malvagie, Egli tentò di sottomettere e distruggere il pacifico reame. Eppure, quando la speranza era ormai morta e la fine sembrava essere giunta, accadde il miracolo...

Un manipolo di giovani eroi comparve dal nulla e si erse a difesa del paese. Splendenti al sole del mattino nelle loro vesti bianche e armature luccicanti, essi impugnarono le armi sacre agli dei e rovina del demonio... Sigillando l'oscuro signore in uno scontro epocale e riportando la luce sulla terra.

Questi coraggiosi, che viaggiarono attraverso le terre del tramonto e dell'oscurità per salvare il Regno, vennero consacrati ai posteri come "Gli eroi del Crepuscolo". La storia di questi salvatori venne passata attraverso le generazioni, finché non divenne leggenda.

Il tempo passò, e lentamente la vita tornò alla normalità; le case furono ricostruite, gli alberi ripiantati, la pace ristabilita... Purtroppo venne il giorno in cui un vento freddo di tempesta soffiò sulle genti indifese. La grande malvagità, che si pensava sigillata dagli Eroi del crepuscolo, riuscì a liberarsi. Egli tornò sulle pianure verdeggianti, alla testa di un esercito sconfinato di scheletri e demoni, mettendo di nuovo a ferro e fuoco le praterie e le foreste.

Vedendo che le armate delle tenebre stavano avendo la meglio, tutti si riunirono in preghiera, invocando il ritorno degli Eroi e sperando che il loro aiuto potesse porre fine alla guerra come fecero anni prima.

Ma gli Dei sono capricciosi e le loro preghiere non vennero esaudite. Gli abitanti, faccia a faccia con la morte, non poterono far niente a parte continuare a pregare le loro divinità e il Medaglione del Cielo ... Nell'ultima ora prima di essere passati a fil di spada, si abbandonarono nelle mani di un destino beffardo e crudele.

Nessuno sa bene cosa sia successo a quel regno, dato che non esiste neanche una prova della sua esistenza... nonostante ciò, la leggenda degli Eroi del Crepuscolo è ancora viva e arde nel cuore della gente.

Nella grande isola di Miralis, ogni primo giorno del primo mese dell'anno, è costume per i bambini vestirsi di bianco, impugnando spade di sughero dipinte d'argento. Gli adulti costruiscono un gigantesco pupazzo di legno raffigurante un demone in armatura, dandogli poi fuoco nella notte. Perché nonostante i tempi, i luoghi e le persone siano cambiati, la leggenda di quegli Eroi vestiti del colore della purezza e il loro indomito coraggio, non saranno mai, mai dimenticati...

Il bardo smise di cantare, e un gruppo di persone applaudì divertito l'esibizione... Soprattutto perché il cantastorie non era umano come loro. Era uno gnomo, vestito con una sfarzosa giubba color prugna e un cappello verde con la piuma. Ripose il liuto con cura mentre i bambini gli correvano dietro.

  • Dai Quellolì, cantaci ancora la Leggenda degli Eroi del Crepuscolo!
  • Magari la prossima volta, bambini..! Ora scusatemi ma devo consultarmi con la mia amica...

Lo gnomo conosciuto come "Quellolì" attraversò la locanda diretto a un tavolo intorno al quale erano seduti una donna, un elfo e un uomo col volto coperto da uno scialle marrone.

  • Madre Aurora... Quando comincia il torneo?

Chiese lo gnomo alla donna.

Aurora Blackpanther era un Cavaliere del sacro ordine di Bellator, il dio della Giustizia e della Cavalleria: addestrata al combattimento spada e scudo, portava sempre legato al collo il simbolo della sua divinità. Era una sacerdotessa guerriera, motivo per cui veniva chiamata da tutti "Madre". Portava dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia e aveva dei lineamenti duri ma non spiacevoli.

Lei scrollò le spalle, fissando il fuoco.

  • A breve immagino. Dovrebbero venirci a chiamare... Teclis tu hai qualche informazione?

Teclis Whisperwind era un elfo: indossava una pesante veste marrone e una cintura alla quale erano appesi diversi sacchetti di reagenti magici. Leggeva un pesante tomo scritto in una lingua arcana sconosciuta ai più: era un mago e non aveva intenzione di nasconderlo. Tirò fuori da una delle sacche una piccola clessidra che sembrava scorrere anche se posizionata in verticale.

  • Direi... che mancano un paio di minuti. La prima prova dovrebbe essere... Ehi! Molla le mie sacche! -

Un cane con delle grandi orecchie appuntite stava tirando una delle sacche dell'elfo, che rivolse uno sguardo di disapprovazione all'uomo dal volto coperto. Quest'ultimo fece un fischio, e il cane mollò la presa e si sdraiò ai suoi piedi.

  • Sciacallo... tieni a bada il tuo cane per favore.
  • Non è un cane... è uno Sciacallo.
  • Ah! Che grande fantasia.

Sciacallo di Pietra era un nomade delle pianure; abituato a una vita in mezzo alla natura e aveva imparato a manipolare e controllare le forze che agivano sulle piante e sugli animali. Era un Druido, vestito con una leggera armatura di cuoio, una sciabola al fianco, un lungo mantello color tortora e un velo che gli copriva il viso e gli faceva da turbante dello stesso colore.

  • Beh, se non si decidono a chiamarci io proporrei un altro giro di birra!

Disse lo gnomo, quando la porta si aprì con uno schianto: dall'uscio apparve un uomo magro e nervoso con un codazzo di guardie al seguito. Si schiarì la voce e disse:

  • Signori e Signore! Il Torneo dell'anno nuovo ha inizio! Vi prego, i leader facciano un passo avanti e dichiarino il loro nome e quello del gruppo che parteciperà.

Lo gnomo tirò la manica di Madre Aurora.

  • Ehi... non abbiamo ancora deciso un nome per il nostro gruppo! Che ne pensate de "I simpatici ubriaconi"?

L'elfo fece un verso sprezzante.

  • Posso suggerire "Gli Arcani Avventurieri"?

Si intromise Sciacallo.

  • O "I cani delle praterie"?

Aurora era dubbiosa... Si guardò intorno e dalla finestra, in lontananza, udì lo strido un uccello... Un'aquila forse? Un falco? Passò come un lampo di fronte alla finestra... Era un magnifico Nibbio dalle piume color neve.
Si alzò andando verso le guardie.

  • Mi chiamo Aurora Blackpanther... Leader del "Nibbio Bianco".
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Beautifull post

Thank you 😊

Nice, Il proseguo a quando?

Martedì prossimo se vi garba 😉

Leggerlo ti fa sentire nel MedioEvo..Complimenti per il modo di scrivere.

Grazie mille! Cerco sempre di adattare lo stile di scrittura in base alla tipologia di racconto. In questo caso un bel fantasy medievale :)

Complimenti davvero , sono impaziente di sapere di cosa sono capaci Aurora e la sua crew !

Grazie! Sono già usciti 7 capitoli, oggi provo a far uscire l'ottavo :)

Si ho notato, pian piano lo finirò sicuramente !!

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