Le "crisi" nella Storia dell'Arte (#9): Neoclassico

in #ita6 years ago

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Considerare tutte le crisi in genere come un'obiezione, come qualcosa che bisogna eliminare, è la niaiserie par excellence, nel complesso, una vera disgrazia nelle sue conseguenze, un destino di sciocchezza, di tale sciocchezza quasi come lo sarebbe la volontà di eliminare il maltempo.

F. Nietzsche


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Le reiterazioni codificanti del Neoclassicismo.

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Il Barocco domina il '600 e come detto è frutto della corrente crisi dell'oggettività, a esso segue il '700, un secolo dove la borghesia, nella ricerca di più importanza politica, si ritroverà alle prese con la successiva Rivoluzione Francese.

L'Illuminismo è la cultura della borghesia e Napoleone interpreterà le istanze provenienti da questa classe sociale. E' il periodo che comunemente viene chiamato Neoclassicismo, ed è anche il momento della prima rivoluzione industriale - fenomeno che moltiplica la capacità produttiva del capitale grazie all'introduzione delle prime macchine.

Il nuovo nascente momento di rottura è quindi determinato in questo caso da motivi economici. Il plusvalore che i capitalisti finiscono per produrre viene limitato dai commissari governativi che agiscono diminuendo le ore lavorative degli operai. E' per questa ragione che si introducono le macchine; si determina la creazione di un differente plusvalore di sovrapproduzione col quale è difficile piazzare le merci sul mercato. In sostanza esso non si tramuta in denaro e il fatto genera la crisi. E da essa sfocia l'Imperialismo napoleonico con l'esplicito intento di allargare gli orizzonti di mercato.

Gli stessi problemi si ebbero in Inghilterra e si cercarono di risolvere con un diverso tipo di imperialismo: il colonialismo.

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Immagine CC0 creative commons 1812, Primo Impero Francese.

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Le difficoltà che incontrerà invece la Francia napoleonica sono legate alla variegazione del mondo europeo e alla stratificazione delle differenze fra i luoghi; ovvero non è possibile uniformare e standardizzare la domanda. Si cercherà di farlo attraverso la cultura del Neoclassicismo.

Si volge quindi lo sguardo, per la seconda volta nella storia dopo il Rinascimento, al mondo classico ma, stavolta, il periodo ritenuto più interessante sarà quello greco; Winckelmann traccia una vera e propria apoteosi del mondo greco ritenendone il "linguaggio" l'unico in cui tutti si possono riconoscere.

Il Neoclassico si pone quindi in continuità con il Rinascimento anche se in realtà si tratta più che altro di un passo indietro; esso infatti limiterà la visione rinascimentale alla sola mimesi. C'è una caduta di consapevolezza come se tutto fosse diventato scontato. Una cosa positiva è legata però all'internazionalizzazione della comunicazione, non più di nicchia.

Il caso di Canova è esemplare; egli non scolpisce tutte le opere che idea ma dà le bozze ai suoi aiutanti (che termineranno il lavoro) nella ricerca di uno standard e dell'eliminazione della soggettività.

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Immagine CC0 creative commons Perseo trionfante, Musei Vaticani, Roma, 1800-1801

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Il progetto napoleonico però crolla sotto i colpi della Santa Alleanza perchè è troppo in anticipo sui tempi e il Neoclassico subisce la stessa sorte, essendo frutto dello stesso.

I primi contrasti a Napoleone arrivano dalle periferie; sono luoghi che cercano una nuova autocoscienza nazionale, siamo agli albori del Romanticismo. Si guarda alla civiltà romanza del basso-Medioevo e i romanzi iniziano a essere popolati di mitologie nazionali. Nascono i miti del mondo cavalleresco e quando si cerca di andare più in là si trovano origini più orientali per saltare a piè pari il classico (emblema di ciò che si voleva contrastare).

Il mondo romantico è fortemente anti-borghese perchè a fronte della classe sociale contrappone l'"io", la singolarità nella quale aspira a ritrovarsi.
Il sentimento prende il luogo della ragione e si oppone alle forme precedenti di soggettività; in sostanza il soggetto romantico si definisce in mezzo a turbini di sentimento... ma di questo parleremo meglio domani.

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mi piacerebbe poter vedere amore e psiche del Canova. Peccato che dovrò attendere di andare al Louvre. Appena letto il tuo post sono tornato a cercarla. 👍😀grazie
Ciao voiceoff

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