Le "crisi" nella Storia dell'Arte (#3): età classica

E' vivamente consigliata la lettura delle parti precedenti:
PARTE 1, 2.

Siamo quindi giunti al Cristianesimo e a definire il modo in cui lo stesso contribuì alla messa in crisi della visione classica.

Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.

U. Eco

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Sfaldamenti della visione classica e destrutturazioni tardo-antiche (3).

Il Cristianesimo va a inserirsi in un contesto già di per sé fortemente conflittuale, dove il monarca, l'imperatore, è visto come un usurpatore o comunque un ostacolo al perdurare delle cose da parte del patriziato.

Nella parte precedente si è già detto di come i linguaggi rappresentativi stiano cambiando; ricordate la Colonna Traiana? Andate a rivederla. E' un linguaggio che a partire ovviamente dalle classi disagiate finisce per conquistare tutto e si diffonde in quasi la totalità del mondo occidentale.

Ma ai Cristiani questo interessa poco, perlomeno ai primi; la città che sta loro a cuore non è quella terrena, è quella di Dio. Allo stesso modo per quanto riguarda l'autorità o l'istituzione; Senato o Imperatore non fa differenza, concetti privi d'importanza che esulano da ciò che per loro è il Vero.

Il fatto non sfugge ai vari imperatori dell'epoca, si pensi a Nerone o Diocleziano, che ne ordinarono la persecuzione. Persecuzione che, bisogna sottolineare, non ebbe nulla a che vedere con il credo particolare; a Roma si godeva di ampia tolleranza culturale e religiosa. Fu più o meno una questione politica insomma.

Le catacombe.

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Immagine di libero utilizzo >>>>> - Catacombe di S. Gennaro II-III sec. d.C., Napoli.

In questi luoghi di sepoltura nasce il nuovo linguaggio cristiano, una parentesi all'interno del complesso discorso romano che abbiamo già affrontato. Strettamente legato a dialettiche interne, alla dottrina, finirà per essere una sorta di linguaggio cifrato.

Il problema di base era di carattere teologico, comune anche all'Ebraismo dal quale il Cristianesimo traeva spunto. Dio non può essere nominato e tanto meno rappresentato. E' spirito è in quanto tale aniconico. Dunque in Dio era presente la sola natura divina (monofisismo).

Per aggirare il problema nasce un linguaggio indiretto, fatto di allusioni e metafore. Così Dio diventerà un buon vignaiolo, un buon pastore, oppure Orfeo (figura mitologica che muore e poi risorge).

Immagine di libero utilizzo >>>>> - Catacombe di Priscilla, Roma, il buon pastore.

Fino al Concilio di Nicea nel 325 d.C., dove verrà stabilito che Dio ha anche una natura umana (quindi può essere rappresentato), il linguaggio ricorrente sarà questo (indiretto e simbolico), e ha influito profondamente sull'arte sacra perchè è stato utilizzato per più di due secoli.

Dunque prima di Nicea una destrutturazione era già avvenuta! E sarà poi il Cristianesimo a diventare persecutore della classicità (eresie pagane), ma qui siamo già nel Medioevo.

Crolla infine l'Impero d'Occidente, per le invasioni barbariche che comunque consentiranno allo stesso di conservare gli aspetti organizzativi della società romana, ad esempio lo schiavismo. Questo tipo di economia quindi andrà a morire per logiche sue proprie mentre a Oriente, la grande proprietà riesce a trasformarsi in piccola proprietà: anche per questo motivo Bisanzio riuscirà a sopravvivere per un altro millennio ma, di questo, dell'arte bizantina, parleremo nella prossima puntata.