Le "crisi" nella Storia dell'Arte (#8): Barocco

Parti precedenti:
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.

Crisi e cultura non devono essere temi contrapposti.

F. Micheli>

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Dal manierismo prospettico alla metamorfosi del Barocco.

Nel '500 la crisi dilaga fino anche al '600. Si avverte come la filosofia non sia al passo con i tempi (si veda anche la parte precedente) e questo interessa tutti gli aspetti della cultura. La realtà non è più quella di una volta e l'inquietudine investe l'uomo; un Don Chisciotte che preferisce vivere in un mondo che è e che non è allo stesso tempo.

Immagine di libero utilizzo >>>>> - Copertina della I edizione.

Cartesio riflette su questi concetti nell'opera Discorso sul metodo; è il diritto di dubitare delle cose fin quando non si riesce a ottenere una prova certa >>> Cogito ergo sum.

Ma cosa sono? un "io pensante" che deriva da un essere finito deve per forza di cose derivare da un'altra forma di pensiero generale e infinita, da una soggettività divina. E da tale essere devono discendere delle caratteristiche di tipo anche fisico, non è solo un punto di partenza del pensiero.

Il Barocco, che si diffonderà principalmente in Italia e Spagna è il momento artistico che mette in luce queste nuove inquietudini; i dettagli che si accavallano e si accumulano in esso non sono altro che il tentativo di "certificare" l'esistenza dell'uomo.

All'interno di questa dialettica anche i linguaggi spaziali subiscono delle variazioni; lo spazio rinascimentale del luogo prospettico in taluni casi non può più essere accettato poiché con questi presupposti sarebbe un dramma accogliere uno spazio vuoto; bisogna riempirlo.

Così i moduli si complicano e di conseguenza la linearità stessa delle strutture si complica.

Borromini nelle sue cupole tenterà di annullare questa angosciosa presenza, quella dei vuoti, perchè appunto non in grado di manifestare l'esistenza dell'uomo.
Si pensi alla chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, non più slanciata verso l'alto ma bassa, che termina con un torrione ovviamente accessibile.

Immagine di libero utilizzo >>>>> - Chiesa di Sant'Ivo, Roma.

Un'estetica di questo tipo lavora molto sul versante della soggettività; questo bisogno di sentirsi documentati sta chiaramente perdendo i linguaggi dell'oggettività. Ci si relaziona a un'opera più da vicino ma a sfondo vi è sempre il dubbio e la certezza dello stesso. E' l'inquietudine seicentesca.

Immagine di libero utilizzo >>>>> - D. Velazquez, Las Meninas.

Velazquez dipingerà alcune opere guardando la scena riflessa in uno specchio, e lo specchio ritrae anche il pittore che sta dipingendo, quindi è come se la scena venisse vista dall'esterno. Il pittore è interessato a ritrarre l'azione del dipingere ed è metafora del modo in cui la soggettività sta riflettendo se stessa. L'autore sente il bisogno di esserci, di documentarsi appunto.

Sta per arrivare Kant (si veda anche la parte precedente); la soggettività diventa oggetto sul quale discutere; siamo agli albori di una nuova filosofia.