LE STORIE DI GERARDO: In ricordo di due bravi ragazzi

in #ita6 years ago (edited)

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Ancora una storia di Gerardo, di cui sto raccogliendo i racconti, le poesie, il vocabolario dei termini dialettali, i disegni, le foto,… per farne una pubblicazione.

Questo pomeriggio ho parlato con sua moglie. Le ho letto alcuni dei commenti che avete messo alle storie precedenti. Ci siamo commossi.

Il ricordo di oggi è della fine degli anni Cinquanta. Un bel salto in avanti. Nell'Italia dell'inizio del boom economico. Dei palazzi di periferia. Della nascita delle borgate. Anche Gerardo, per studiare, dalla montagna si è trasferito lì. E torna al paese nei fine settimana e d'estate...

I suoi ricordi, sono la nostra storia. La nostra memoria.

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Estate 1958. A Petrella si stava realizzando la palazzina di fianco ai locali di Scrocchino. La squadra di operai era romana.

A quel tempo l’unico posto, dove era possibile consumare un pasto era l’osteria di Quintino. Qui faceva capo, a fine giornata, la squadra per cenare.

Ricordo che avevano con loro un registratore Geloso, uno dei primi che si vedevano in giro. E Filomena, moglie di Quintino, sapendo che io avevo una bella voce, una sera mi chiese di cantare qualcosa, per sentire la registrazione e provare l’emozione di riascoltarla. Nessuno, in paese, aveva mai riascoltato una voce registrata dal vivo.

La curiosità era tantissima. Mi schernii un po’, ma non mi feci pregare. Presi il microfono e cantai una delle canzoni dell’ultimo festival della canzone napoletana, presentata da Aurelio Fierro, A Sunnambula.

Così socializzai col gruppo. Soprattutto con due giovani che lavoravano come pittori e che dormivano lì. Avevano preso una stanza da Quintino. Sergio e Guglielmo. Venivano da una zona dove, da qualche tempo, mi ero trasferito ad abitare anch’io, Torpignattara.

Guglielmo aveva un Maggiolino celeste, col quale scorrazzavano per la valle, da paese a paese. Sergio aveva un bel giradischi con molti 33 giri, con della musica bellissima. Frank Sinatra, Nat Kink Cole, I Platters,...
Noi ci muovevamo ancora in bicicletta ed eravamo ancora ai 78 giri...

Con quella musica, alla sera, ballavamo e la piazzetta si animava.
Loro due non ballavano mai con le nostre ragazze, ma ogni tanto li ammiravamo, con un pizzico di invidia, mentre si esibivano, tra loro, nel tango figurato.

Sergio era estroverso e sempre sorridente. Era imbattibile a braccio di ferro. Diceva che a chi usa tutto il giorno la pennellessa gli si fortifica il braccio.

Un giorno mi mostrò, molto preoccupato, un articolo sul Messaggero. Si parlava di un incidente stradale nel quale, senza gravi conseguenze, era rimasto coinvolto suo fratello Franco, più giovane di lui. Un ragazzo piuttosto difficile, diceva, che aveva provato anche il riformatorio e che procurava diversi grattacapi al padre...

Quintino e Filomena approfittarono della professionalità di quei ragazzi per ridipingere tutta la casa. Venne a lavorarci anche Franco, un bel ragazzo, alto, magro, piuttosto riservato e dall’espressione un po’ assente, quasi triste. La Sora Filomena li trattava, ormai, come due figliocci.

Finita l’estate ed il lavoro, li rincontrai un paio di volte dalle parti dell’Acqua Bullicante.
La seconda volta che vidi Sergio, gli chiesi come andava il lavoro e lui mi disse che stavano lavorando nel cinema. Senza scendere in particolari. Immaginavo che collaborassero per le scenografie.

Da allora li persi di vista.

Li ritrovai tempo dopo sulle pagine dei giornali che parlavano del film di Pasolini, Accattone.
Dalle foto riconobbi Franco Citti e finalmente capii. Sergio era diventato aiuto regista di Pasolini, mentre Franco , classico ragazzo di borgata, era il protagonista dei suoi film.

I racconti precedenti:

I miei primi sci
Polenta e panuntella. Due pietanze, due ceti
Il nostro Natale
Primo amore, prima bugia…
Due cari compagni di giochi
Uno scippo d’altri tempi
Serate di vita intorno al camino

Il racconto è pubblicato con il consenso della moglie. La foto è tratta dal web ed è libera da Copyright.

Sort:  

Marco, c'è percaso un errore nel finale? Nomini due volte Franco, mentre forse il primo nome, quello dell'aiuto regista dovrebbe essere quello di Sergio Citti..

In ogni caso... accidenti, questa volta il finale mi ha davvero spiazzato! E' vero che parliamo di altri tempi, dove il cinema non è l'enorme carrozzone di oggi, ma diamine... Pasolini!

Aspetto con ansia un nuovo capitolo della vita del caro Gerardo.. sono contento anche che i nostri commenti abbiano creato un'emozione in sua moglie..

Si, l'ho notato stamattina rileggendo il post mentre facevo colazione. Era saltato il nome di Sergio...
Ora ho acceso il pc e sono entrato in Steemit per fare la colazione ...e che ti trovo? Che il mitico @miti se n'è già accorto. Grande! Fatto. Corretto. A posto.

Grazie del tuo nuovo commento. Non hai idea di quanto ci siamo commossi quando li ho letti alla moglie di Gerardo. Prima ho iniziato a piangere io e lei mi consolava... Poi è scoppiata a piangere lei quando ha ricordato che a Gerardo sarebbe piaciuto che la dedica del libro fosse fatta a lei, attraverso la poesia che le ha dedicato... Ma è un pianto che fa bene...

Figurati Marco, è davvero bello poter leggere questi racconti di vita.
Sono un appassionato di film in bianco e nero, in quanto mi è sempre sembrato che rappresentassero bene le abitudini e la vita dell'epoca, senza troppi artifizi ed esagerazioni, come avviene nei film di oggi.
Per me, leggere i racconti di Gerardo è come vedere un lungo film in bianco e nero, diviso in episodi.
Sono contento della vostra reazione, non per il pianto in se, quanto per la sensazione che i commenti devono aver provocato. ;-)

Sempre bellissimi questi racconti, riportano alla memoria tempi andati e mettono nostalgia. E poi sai cosa penso del tuo modo di scrivere. Grazie come sempre Marco!

Grazie a te. Grazie ancora.

Non faccio nulla se non godere di questi bellissimi racconti, un abbraccio!

Gran bella storia, specialmente quando si vanno a spolverare vecchi ricordi !!!

come Sempre sono dei bellissimi questi racconti.pensi di pubblicare i racconti come un libro cartaceo o un Ebook?

Grazie.
Cartaceo. All'inizio stiamo pensando ad un libro classico. Con un editore minore... Ce ne sono alcuni di grande qualità...

Che tempi...bellissima storia. E' un grande gesto da parte tua dare risalto e visibilità agli scritti di Gerardo, complimenti Marco!

In memory of two good guys... Enjoyed sir.... waiting for your post.

Good morning madam. Thank you!

What a friendship and great words selection.

Friends forever. Thanks @bhargavivkothari for referring and @ marcodbrovich for bringing Gerardo

I thank both of you...!

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