LE STORIE DI GERARDO: Serate di vita intorno al camino

in #ita6 years ago

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Sto raccogliendo i racconti di Gerardo. Le sue poesie, il vocabolario dei termini dialettali, i disegni, le foto,… per farne una pubblicazione.

Sono la nostra storia. La nostra memoria. Oggi è la volta di una poesia.

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Quando i nostri paesi erano affollati di gente e le famiglie erano numerose e povere, queste scene erano la quotidianità…

Co la pizza ‘e pulenna sott’jo cόppo
cenevano le génti poverelle;
e se lo pane ci costeva trόppo,
se cocevano ‘n po’de panardèlle.

Co ‘tanta fame e ‘n po’ de fantascia
erano cosci bone ‘ste patate,
condite solamente co ‘na cria
de sale, ‘mpò cocenti e ncennerate.

Fenita ‘sta gran cena accant’ ‘jo foco,
pe tutti i giorni de jo calendario,
se chiacchiareva ‘n po’ e, doppo pόco,
le femmone ‘ntonevan ‘o rosario.

Co quelo callo, annanzi a jo camino,
’lo stracco e po’ la poca fantascia,
struppienno le parole de latino,
se biascichéano tante “Avemmaria”.

A ogni nome della litania,
“Ora pronò” se responneva appresso,
convinti che sbaglienno , tuttavia
i santi capiscevano lostesso.

E coscì, tra misteri e avemmarie,
’no patennostro a quisto e ‘natro a quio,
gloria, requiemeterne e litanie,
se nn evano a dormisse ‘n grazi’ ‘e Dio.

Quest’era la serata della gente
che alla mmatina s’arizzeva cetto,
e pe resparagnà ‘m po’ de corente
se sbrigheva a ìssenne a jo letto.

E se pe tutti jo létto non ci steva,
(bonanotte Gesù, ché l’ojo è caro),
agli figli più rossi ci toccheva
de isse a colecasse a jo pagliaro.

E la mmatina apprésso, nfreddoliti,
s’arizzevano all’alba, pori figli,
che tra lo fieno s’erano rempiti
de forasacchi, ‘fino agli capigli.

-----o-----

Con la pizza di polenta (cotta) sotto il coppo, cenavano le famiglie poverelle; e, poiché il pane gli costava troppo, si cuocevano un po’ di panardelle.

Con tanta fame ed un po’ di fantasia, erano così buone queste patate, condite soltanto con un po’ di sale, un po’ cocenti e sporche di cenere.

Finita questa gran cena, vicino al fuoco, per tutti i giorni del calendario, si chiacchierava un po’ e dopo un poco, le donne intonavano il rosario.

Con quel calore davanti al camino, con la stanchezza e la poca voglia, storpiando le parole latine, si biascicavano tante Avemaria.

Ad ogni nome della litania, “ora pro no” si rispondeva appresso, convinti che sbagliando, tuttavia i santi capivano lo stesso.

E così, tra misteri e avemarie, un padrenostro a questo e un altro a quello, gloria, requiem eterne e litanie, se ne andavano a dormire in grazia di Dio.

Queste erano le serate della gente che al mattino si alzava presto, e che, per risparmiare un po’ di corrente, si affrettava ad andare a letto.

E se per tutti il letto non c’era, buonanotte Gesù, ché l’olio è caro, ai figli più grandi toccava
di andare a coricarsi nel fienile.

E la mattina appresso, infreddoliti, si alzavano all’alba, poveri ragazzi, e in mezzo al fieno si erano riempiti di forasacchi, fin sopra i capelli.

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I racconti precedenti:

I miei primi sci
Polenta e panuntella. Due pietanze, due ceti
Il nostro Natale
Primo amore, prima bugia…
Due cari compagni di giochi
Uno scippo d’altri tempi

La poesia e l’autoritratto sono pubblicati con il consenso della moglie. La foto è tratta dal web ed è libera da Copyright.

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Bellissima poesia

Sono contento che ti sia piaciuta.
Avevo paura piacesse meno dei racconti. Invece...
Questo mi fa riflettere sul ritmo da dare al libro... Potrebbero stare tra una storie e l'altra, come un vero e proprio racconto...

Cosa più bella non c'è di un amico vero e sincero. Fortunato averlo avuto al tuo fianco.

Bellissima poesia Marco, ogni giorno conosciamo un pò di Gerardo non solo da questi bellissimi spezzoni che pubblichi qui (e spero vivamente riuscirai a realizzare e pubblicare il libro), ma anche dai commenti, in ogni tua risposta in cui lo descrivi lo fai in maniera affettuosa e molto delicata; doveva essere davvero una gran bella persona e tu rendi onore alle sua memoria. Grazie mille per questi fantastici ricordi che condividi con noi. Un abbraccio di cuore!

Grazie a tutti voi. Grazie a te, di cuore.

Giorno dopo giorno conosciamo sempre di più questo signore dalle mille risorse. Scrivere poesie non è facile, soprattutto in dialetto. Un grande uomo, grazie Marco!

Si, era davvero una bella persona. Grazie a te.

Bellissimo racconto...erano altri tempi. Da noi si dice si stava meglio quando si stava peggio :)

Ne ho tanti. Sono quelli che cercherò di pubblicare in un libro. Ogni giorno mi dico ”Vabbè, ne metto un ultimo su Steemit “, poi il giorno dopo ne trovo un altro che mi prende ...e pubblico di nuovo... :)

Ci sta! Come già detto è un ottimo modo per onorare le memorie del tuo amico :)

La poesia é fantastica...altri tempi ma non poi così lontani.

Talvolta basta andare sugli Appennini appena fuori dalle rotte battute dal passaggio di auto o camion, in qualche paesino, e ti accorgi che la loro vita, ancora oggi, è più simile a quella che alla nostra in città...

Vero! Ogni tanto mi viene voglia di mollare la città e andare a fare una vita più semplice in montagna o campagna. Ma poi mi chiedo se mi piacerebbe veramente o se sto romanticizzando certe situazioni...

E' il mio sogno. ...uno dei miei sogni... L'altro, è di andare a vivere a Manhattan!
Che ti devo dire? ...non c'è soluzione!

Aaha Manhattan no, grazie. Ho qualche amico che ci abita e quando vedi i prezzi di un affitto e il metro quadro ti passa la voglia ;) Però divertentissima per una vacanza!

Cose di un epoca passata nemmeno molto lontana. L'Italia descritta nella poesia è sparita forse negli anni sessanta. Mi ricordo mia nonna che recitava il rosario tutto il giorno mentre si occupava delle faccende di casa.

E mia nonna mi raccontava di quando mangiavano la polenta e c'era una sola acciuga che tutti strofinavano contro la polenta per darle sapore...

Una persona dai mille talenti, quasi anacronistica rispetto al tempo in cui viveva. Bellissima poesia, espressione del tempo in cui bastava poco per essere felici!

Sarebbe contento di leggere i vostri commenti... Grazie!

Da quello che sto leggendo doveva essere una grande persona. Un animo gentile ed umile. Caro Marco sei stato fortunato ad averlo come amico e grazie per condividere queste fantastiche storie e poesie.

Era di buon carattere, gentile, forte e con un certo carisma garbato. E aveva tanti ricordi di quando era bambino e poi ragazzo e viveva una vita semplice e piuttosto povera, sui monti. Pensare che poi, per professione, ha girato il mondo in lungo e in largo...

Great poem. Italy is really a great country and Gerardo is in love with it.

Btw my chrome always ready to translate Italian to English. Even if there is nothing in Italian. lol

Translate the text written below the poem. It is in Italian...
The poem is in dialect and even Italians do not understand it, if they don't come from that region...!!

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