Il Tramonto - Capitolo VII
CAPITOLO VII
Annego!
Sono sommerso. Senza fiato. Devo respirare. Devo liberarmi da questa zavorra che mi tira in basso. Devo. Devo! Devo!!
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Il Dottore mi interrompe bruscamente.
Lei deve focalizzare la sua attenzione sul voglio non sul devo. Le imposizioni hanno un effetto negativo nel profondo di noi stessi.
Sostituisca il devo con voglio. Il volere è il motore della vita.
Adesso non mi parli più delle sue sensazioni attuali. Torniamo al 1988. Federica.
C’è un silenzio irreale nella stanza ed io che devo parlare. Devo. Anzi no, voglio.
Lei era una bambola di pezza. Almeno così diceva mutuando la canzone Rag doll – Aerosmith. Rideva, guardandomi con una felicità distorta dall’estasi.
Sei un ragazzaccio. Vedi ci siamo entrambi nella canzone. E’ scritta per noi.
Mi sentivo in balia della corrente ed il rifugio nel mulino abbandonato era l’isola, lei la mano che mi tira su.
Più avanti negli anni avrei risolto che era si un isola ma piena di serpenti velenosi e che lei non mi stava affatto salvando.
Erano giorni che lasciavo il gettone telefonico sul comodino ed anche il pensiero di chiamare Laura non mi scaldava più il cuore né mi incuteva ansie.
Laura, il tramonto mi scrive ogni sera un addio.
Marta mi vide salire cupo. Non ero cupo. Direi piuttosto avevo il viso scavato. Ero un fantasma tangibile. Non potrei descrivere il mio stato che con questo ossimoro. Un fantasma tangibile.
Lo sguardo era diverso. Nessun sorriso.
Era una pozzanghera la mia vita.
Lei sorrideva, ma le si leggeva in volto che era un sorriso forzato. Mi disse che era stata fuori con i genitori. Si stavano separando e volevano provare a riavvicinarsi con una vacanza. Loro due e la figlia, ma che poi le discussioni avevano preso il sopravvento sulle prime giornate di irreale calma e amorosità facendo diventare la vacanza peggio di un supplizio. Me lo ricordo ancora il suo sorriso spegnersi e quegli occhi verdi diventare lago di montagna.
Fa schifo l’amore che finisce.
Lo pensava, lo so.
Ma non potevo capire a fondo.
Non ero ancora in grado di comprendere l’amore.
ormai è l'appuntamento fisso delle 15,30...
ahahaah devo cambiare orario allora
a parte il fatto che ti trovo...ma vuoi davvero perderto uno dei tuoi lettori più affezionati??
bizzarri gli artisti :D
non era per quello è che non ci avevo fatto nemmeno caso agli orari. Però giustamente potrebbe essere un valore aggiunto l'orario fisso. Artisti mi sembra eccessivo comunque. Grazieeeeee
anche bizzarro è eccessivo ;)
no no un pò lo sono ahahahah
ma quante ne so?? :D
Bellissimo anche questo. Hai una scrittura molto intensa. Mi piace .
grazie cara sempre gentile
Bellissimo modo di esprimerti e scrivere , complimenti
Grazie mille 😊 devo mettere in difficoltà @girolamomarotta 😂😂
😂😂😂