Il Tramonto - Capitolo I

in #ita6 years ago (edited)

CAPITOLO I




Ognuno è in cerca. Porte da aprire o da sfondare. Altre da lasciare chiuse e tenersi a debita distanza. Il tramonto. Il tramonto è la porta per l'ignoto in cui si perde la luce del sole che scompare lentamente.
Il tramonto è la dissolvenza delle voci del mondo.

south-peak-1694477_960_720.jpgImage CC0 Creative Commons – Pixabay

Lo sguardo si sposta inconsciamente dalla linea dell'orizzonte verso l'alto e non ci si accorge che muta da un punto, che seppur lontano, finito, quantificabile, tangibile nella sua inconsistenza, all'infinito di luci bianche intermittenti di stelle remote. L'infinito che cattura. E sei nella rete del ragno "universo" di cui sei parte. Insignificante nel tuo significato. Cellule armate di atomi costretti.
Laura la conobbi nel tempo di un tramonto in un agosto umido che aveva concesso tregua al cielo stellato proprio quella sera.
Io e le mie camminate in riva al mare. Solo con le mie mille parole chiuse in gabbia con la presunzione di lasciarsi scrivere su un foglio.
Seduto, gambe conserte e piedi bagnati per metà dal mare immobile. Una distesa d'olio imperturbabile. Il mio sguardo annegato nel blu distorto.
Osservavo i gabbiani in caccia di novellame boccheggiante. Ne restavo incantato, tanto da fermare la penna ed i pensieri per appuntare i dettagli di quel volo leggero e fiero. Una barca a vela cercava il vento, ma boccheggiava anch'essa nella calma piatta. Il sole basso esaltava i contorni delle vele penzoloni e sgonfie. Ne configurava un moto vibrante, fatuo e fittizio nello sfarfallio di palpebre.
Una mano sulla spalla. Non l'avevo sentita avvicinarsi assorto com'ero nella vita che riempiva i miei occhi e colmava i miei pensieri. Sobbalzai d'istinto o forse trasalii di paura. Credo che la sensazione fosse proprio di spavento. Quello che la calma e la tranquillità cela meglio. Mi girai di scatto. Lei era lì, in piedi a guardarmi. Occhi grandi, verdi come la foresta amazzonica vista da un satellite, profondi come la fossa delle Marianne, non ne vedevo il fondo e sentivo già di annegare in essi.

"scrivi? " la mano a togliersi dei capelli dalla faccia.

Il mare si mosse. Onde corvine di cinica inquietudine.
"osservo" risposi tornando sguardo all'orizzonte.

Si sedette di fianco e puntò gli occhi lì dove si perdevano i miei.
"mi piace perdere lo sguardo nell'infinito dell'orizzonte" sorrise.

man-2933984_960_720.jpgImage CC0 Creative Commons – Pixabay

Risposi seguendo con gli occhi il suo profilo, "io lo faccio spesso, vengo qui a liberare le mie inquietudini, scioglierle nel blu del mare."

Non so spiegare come delle cose possano accadere così improvvise da lasciarti inerme e indifeso. Fu il tramonto che sancì quell’incontro. Gli occhi spenti dal velo di ombra calante e poi l’incanto intermittente. La sentii vicina. Mi sentì vicino.
Leggero fu aprire quella porta.
Leggera da allora fu la vita, in quell’estate lontana ma scolpita nei ricordi.




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Molto poetico, bello. Adesso pero' hai stuzzicato la mia curiosità e voglio sapere cosa succede con Laura ;)

dovrei andare avanti? ahahah dai ci penso!!

capitolo II pubblicato

Molto bello. Delicato ma profondo.
Si, direi che devi proprio continuare!

ok dai, gli do un seguito, ma asto punto va cambiato il titolo e messo "Capitolo 1"

Letto solo ora... Bello. Anche io adoro il mare al tramonto... Ma ancora di più la notte, quando mare e cielo sembrano la stessa cosa.

Vado a leggermi la seconda parte 😉

Incuriosisce davvero... vado a vedere il seguito

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