Hypogeum Cap. 7

La porta si chiuse alle sue spalle, ormai essere scortato alla camera di sessione era diventato un viaggio a cui si stava pian piano abituando. Le modalità erano le stesse ogni volta, solo il rumore delle ruote della sedia alla quale era legato interrompevano il silenzio di quei tunnei di quali alle volte intravedeva le pareti. Anche questa volta gli avevano lasciato libere mani e braccia.

Appena la luce rossa illuminò la stanza Alessandrò notò due oggetti sul tavolo davanti a lui, una penna e una moneta, mentre li osservava la solita voce femminile attirò la sua attenzione.

XXX: "Bentornato Mr. Becker, come va con la gamba nuova?"

Alessandro: "..."

XXX: "Lei non è facile da convincere, comunque siamo qua oggi per terminare la parte burocratica del nostro rapporto di lavoro, direi che abbiamo usato abbastanza tempo"

Alessandro: "Mi avete RAPITO, quale lavoro??"

XXX: "Andiamo al dunque, dia un'occhiata a queste"

Da una fessura davanti al tavolo scivolarono alcune cartoline coperte, Alessandro le prese e le girò una ad una. Erano foto dei suoi genitori, di suo fratello e di sua sorella. Un sussulto lo scosse nel profondo facendogli stringere forte le foto tra le dita.

Alessandro: "La mia famiglia, non dovete neanche sognarvi di toccarli, LURIDI BASTARDI!"

XXX: "La scelta non è nostra Mr. Becker, è sua. Lasci che le spieghi, le diamo la libertà di prendere in mano la penna o la moneta; con la penna riceverà gli stessi fogli dell'altra volta da firmare uno per uno, invece la moneta potrà lanciarla in aria nel caso decida di non firmare, se esce testa ci prenderemo l'altra gamba, se esce croce ci prenderemo le vite dei suoi familiari. Nel caso non scegliesse nessuna delle due prenderemo sia la gamba che le loro vite. Ma questa volta niente scherzi, se decide per la penna le firme devono essere perfette, al minimo scherzo o alla minima ribellione quello che succederà non sarà di suo gradimento."

< Luridi bastardi...la mia famiglia, il mio corpo...non... >

Un laser sulla parete proiettò un numero 5 che iniziò a scalare, 4:59 , 4:58...

XXX: "Ha meno di cinque minuti per prendere una decisione, Mr. Becker"

< Non ho alternative, non posso sacrificarli, non se lo meritano...non ho alternative... >

Il conto alla rovescia segnava appena 4:34 quando Alessandro prese la penna mentre una lacrima si faceva spazio sul suo viso.

XXX: "Ottima scelta, ne eravamo certi"

I fogli uguali a quelli della volta precedente uscirono dalla stessa fessura dalla quale erano uscite le foto, Alessandro li firmò uno ad uno mentre le lacrime continuavano a correre fino alle gambe.

< Questo è peggio di un incubo, è peggio di qualsiasi incubo io abbia mai avuto, peggio di qualsiasi incubo io possa immaginare >

Alessandro: "Fatto"

Posò la penna sconsolato, i fogli restarono davanti a lui, guardò la moneta per qualche secondo.

XXX: "Il lavoro comincerà presto, avrà qualche ora per riprendersi, a presto Mr. Becker"

La luce fu spenta e fu riportato alla sua stanza, nuovamente libero fece qualche passo avanti e indietro nel poco spazio che aveva a disposizione.
< Non posso fare nulla, mi hanno messo alle corde >

Si sedette sconsolato sul letto, avrebbe voluto trovare un modo per morire o scappare, ma sapeva di essere costantemente monitorato, qualsiasi mossa stupida sarebbe potuta risultare in qualcosa di catastrofico, quelle persone erano capaci di tutto.

< Questo è appena l'inizio, dovrò pensare a qualcosa per fuggire o farla finita senza che possano fermarmi >