Due anime che si incrociano. Pt.5

in #ita6 years ago

Ed eccoci arrivati all'ultimo post della storia di Alice e Andrea. Devo dire che per esser stata la mia prima storia raccontata in puntate, sono molto contenta del risultato. Mi ero affezionata anche io ai personaggi (anche perchè più scrivevo più mi veniva voglia di raccontare altro).
Comunque per chi si fosse perso i post precedenti eccoli qui con i link di rimando:

Prima Parte
Seconda Parte
Terza Parte
Quarta Parte

Andrea, dopo essersi sbracciato per salutare Alice ed aver capito che l'avrebbe raggiunto, spostò la sua valigia per farle spazio.
Lei si alzò lentamente dal suo posto, chiese qualcosa al vecchio signore con il bambino e si diresse verso di lui.
Era contenta di vederlo ma, dopo tutti quegli anni, non sapeva esattamente cosa dirgli.
Decise che le sarebbe venuto naturale iniziare qualsiasi discorso con lui.
Anche Andrea era abbastanza emozionato, si sentiva un po' impacciato ma non poteva essere un caso se si erano incontrati su quel treno: doveva parlarle e, se avesse trovato il coraggio, le avrebbe anche dato delle spiegazioni.

I due si salutarono visibilmente imbarazzati con un cenno di mano, sorridendosi, un po' come fanno due bambini.
Erano passati dodici anni dall'ultima volta in cui si erano visti ovvero dalla partenza di Alice per Firenze.
Il primo a parlare fu Andrea:
<<Che freddo che fa, eh?>> le disse.
"Cosa diavolo ho detto? Ma ti sembra questo il modo di cominciare la conversazione con un'amica che non vedi da dodici anni e che hai abbandonato? Già è tanto se mi parla! Ma io dico che, boh..."

<<Cioè, volevo dire, come stai? Cosa mi racconti?>> riprese Andrea cercando di rimediare alla figuraccia appena fatta.
Alice gli sorrise e gli disse:
<<Beh, in effetti è freddo. Sono tutta imbaccucata. A parte questo, sto molto bene. Sono stata dai miei per Natale e ora torno a casa. Bisogna che riprenda a lavorare, va! E tu? Giri ancora il mondo?>>.
<<Girare il mondo... ho visitato l'India e sono stato molto bene. Me ne sono innamorato. Tu in questi anni cosa hai fatto?>> sapeva benissimo che era una domanda azzardata, ma voleva veramente saperlo.

Per Alice era un tasto un po' dolente. Riconosceva che lui stava cercando di impegnarsi, si vedeva che era veramente interessato ma trovava penoso il fatto che facesse finta di nulla, che di quello che era successo non ne parlasse proprio.
In questi anni lontana da lui, Alice era cresciuta: era sì, ancora, una ragazza timida e una testa calda ma aveva imparato a conviverci. Aveva mandato giù dei bei rospi, aveva avuto due relazioni importanti (non finite come desiderava ma sono cose che capitano), si era circondata di amici e questo le bastava.
Aveva anche capito che certe cose era meglio lasciarle perdere: appartenevano al passato e lì dovevano restare.

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Immagine CC0 creative commons

Fece un sospiro e decise di rispondergli così:
<<Beh, ho finito architettura, me sono andata a Milano dove vivo e lavoro. Non ho uno studio tutto mio ma un giorno lo avrò, ne sono certa>>.
Andrea capì che prima di parlare aveva scelta accuratamente le cose da dire, la conosceva.
In fondo, le persone il loro carattere di base lo mantengono, magari tutto può evolversi in altre sfumature ma il resto rimane uguale.

Passarono le due ore di fermo a parlare, a raccontarsi le loro nuove vite. Lui le spiegò cosa gli aveva lasciato l'India nel cuore, i suoi studi da cuoco e che era diretto a Milano per iniziare la sua carriera lavorativa; lei gli raccontò i suoi anni da coinquilina, le sue storie finite e la sua carriera in città.
Decisero che appena scesi dal treno si sarebbero fermato al bar a prendere un caffè.
Una volta arrivati al bar, si sedettero ad un tavolino che dava sulla vetrata principale del locale.
Lei ordinò una cioccolata calda con panna e lui un cappuccino.

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Immagine CC0 creative commons

Più Andrea la osservava, più si rendeva conto di quanta strada avesse fatto Alice nella vita e cercò di convincersi che, dieci anni prima, avesse prese la decisione giusta.
Alice era un fiore, era bella, allegra, spiritosa, aveva però mantenuto la sua gentilezza e la sua mania di controllo.
Lei pensava che lui fosse cambiato: era più composto, tranquillo e dovette ammettere che, in quegli anni, forse era riuscito a trovare sè stesso. Era molto felice per lui e fiera della persona che era diventata.

Se qualcuno si fosse fermato ad osservarli, li avrebbe paragonati a due bambini che, con foga, devono raccontarsi cosa hanno ricevuto per Natale.
Avrebbero visto due persone che erano sempre state legate da un filo invisibile che si era assottigliato ma che non aveva mai smesso di unirli.

Fu in un momento di pausa che Alice chiese ad Andrea se avesse ancora la passione per la lettura.
Lui tirò fuori dalla sua valigetta un libro di cucina: <<In questo momento sto leggendo questo genere. Tra poco però riprenderò le mie solite letture>>.
Alice prese il libro e gli diede un'occhiata: sfogliando le pagine, scivolò sul tavolo una margherita secca. Lei fece un sobbalzo ed entrambi si guardarono.
Lui era visibilmente imbarazzato, lei quasi incredula.
<<Tu ...hai continuato a mettere una margherita nei tuoi libri per tutti questi anni?>> chiese incredula Alice.
<<Certo. E' sempre stato l'unico modo per averti vicina. Sapevi benissimo che, ogni volta in cui avrei letto un libro, ti avrei pensata. Anche se fosse stato un libro di chimica. Quando studiavo per diventare cuoco, sai in quanti mi prendevano in giro perchè tenevo margherite dentro ai libri?>> disse ridendo Andrea.

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Immagine CC0 creative commons

Ad Alice si riempirono gli occhi di lacrime e tirò fuori quel rospo che aveva cercato di mandare giù per dodici anni:
<<Dimmi, perchè? Perchè non sei venuto a Firenze? Io ti ho capito, ho compreso chiaramente la situazione di tuo padre...mi hai salutata con una lettera e ti ho aspettato, a lungo. Alle mie coinquiline parlavo di te, il mio amico giramondo che presto avrebbero conosciuto e tu...niente! Tu non hai fatto nulla! Poi ci vediamo per caso su di un treno, mi saluti, faccio finta che non sia accaduto nulla e invece vedo 'ste margherite. Al posto di tenerle con te, saresti dovuto venire a Firenze!>> sbottò furiosa.
<<Io sono venuto a Firenze!!>> le rispose lui.
<<Se fossi venuto ti avrei visto, non credi? Mi piace la persona che sei diventata ma non mi piace la persona che sei stata per dodici anni...voglio delle risposte!>> si sfogò.

<<Sono venuto a Firenze esattamente dieci anni fa. Ero appeno tornato dall'India e l'unica cosa che volevo fare era venire da te per raccontarti tutto. Ero così felice, Alice! Sono arrivato nel pomeriggio, ho preso una stanza in albergo e poi, passeggiando per il parco, ti ho vista.
Indossavi quel vestito azzurro che metti per le belle occasioni e che credi non ti metta in risalto, ma non è così: splendevi di una luce tutta tua, eri con un gruppo di amici e ridevi, sorseggiavate del vino di fronte ad un chiosco. Non so di cosa stessi parlando ma tutti erano incantati dalle tue parole e tu...eri così a tuo agio e disinvolta. Poi è arrivato un ragazzo, ti ha riempito il bicchiere di nuovo e tu l'hai baciato. Ho capito che era il tuo ragazzo e tu eri completa e felice. E io sono stato contento di vederti così. Ti ho vista realizzata come non lo eri mai stata, avevi la tua vita: i tuoi amici, i tuoi studi e il tuo compagno>>.

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Immagine CC0 creative commons

La faccia di Alice era contrariata, sconvolta, felice e poi triste.
<<In quel momento sapevo che avrei sconvolto la tua vita, non ero ancora a posto con me stesso, avevo solo capito una piccola parte di quello che volevo dalla mia vita e non avrei potuto trascinarti a fondo con me. Così, il giorno seguente, decisi di ritornare a casa. Pensavo che ti avrei rivista dai tuoi ma niente, nemmeno per caso ci siamo più incrociati, fino ad oggi.
So che non possono essere scuse ma ho preferito lasciarti libera di crescere, con me al tuo fianco non saresti mai diventata la donna che sei ora. E sono così fiero di te...l'unico modo per sentirti vicina erano i fiori e il nostro libro>>
finì Andrea.

Alice si alzò di scatto e corse fuori. Si mise seduta sulla panchina e subito la raggiunse Andrea. Alice piangeva e rideva allo stesso tempo, era in preda ad una crisi isterica.
<<Io che mi sono scervellata per capire cosa avessi fatto di male e la risposta era che volevi farmi crescere. Bella consolazione ahah. Non ci credo. Sono un idiota. Grazie per avermi detto la verità. Non credo che sarei peggiorata con te al mio fianco ma apprezzo la tua sincerità. Diciamo che abbiamo lavorato molto su noi stessi, sono contenta di quello che siamo diventati, Andrea. Ti voglio bene ma non farlo mai più, sia chiaro>> disse Alice smettendo di piangere.
<<Quindi? Può esistere un'amicizia così forte come quella del libro?>> chiese Andrea.
<<La nostra lo è. Non c'è ombra di dubbio. Ora tocca che mi abitui a vedere il tuo faccione anche qua>> disse Alice ridendo.

I due si abbracciarono: fu uno di quegli abbracci in cui due corpi, da tempo separati, si fondono finalmente insieme, quelli che ti rimettono a posto l'anima e ricostruiscono i pezzi, ricongiungendo, così, quel filo invisibile che lega due persone, rinforzandolo in modo che non si assottigli mai più.
I due amici si erano riuniti e avrebbero fatto parte l'uno della vita dell'altro senza escludersi mai più.

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Immagine CC0 creative commons

Dopo quell'incontro, Alice presentò Andrea ai suoi amici e anche lui entrò a far parte del gruppo di uscite.
L'anno seguente, decisero di andare a trovare, in Australia, il fratello di Alice.
Nella piccola casa di montagna arrivò una cartolina con scritto:

"Ciao mamma e papà,
le cose procedono bene. Qua è caldo, Leonardo lavora e quando può ci fa da guida turistica. Io e Andrea abbiamo già addocchiato le nostre 'prede'...chissà, magari ci fermiamo più del dovuto ;)
Scherzo va, ci vediamo presto!
Con affetto,
Alice."

Sort:  

Mi sono detto, dai, dai, dai che abbiamo sgombrato il campo, dai che non c'è nessuno, dai che siamo arrivati al dunque al momento giusto, e..... flip flop, amici, amici per la pelle ma amici, lieto fine ma con quel qualcosa che non mi ha soddisfatto al 100%, non sto parlando del tuo racconto, che è stato ottimamente confezionato fino alla fine, ma del finale che speravo fosse leggermente diverso, ma va bene lo stesso, come il tuo modo di scrivere, molto gradevole e di piacevolissima lettura, complimenti @acquarius30

Avresti preferito un altro finale? Con una storia d'amore? Mi dispiace non averti accontentato..ma credevo fosse troppo scontato...e poi, personalmente, credo nella vera amicizia tra uomo e donna. È rara e unica, ma se sincera è pure molto forte!
Ti ringrazio per i complimenti ma mi dispiace non avergli dato il finale che ti aspettavi!
Un saluto caro Mad!

E finalmente, giunge la fine, tra mille aspettative e sogni. Una bella storia, con un finale che a molti non sembra così scontato (vedo che non sono l'unica ad aver prospettato un finale con una riunione amorosa), ma forse questa è la fine più bella, l'amicizia si compie nel suo modo più puro. Eppure, da alcuni scambi di battute tra i protagonisti, immagino che qualche "pulsione" non solo d'amicizia, ci sia stata! Andrea che si ritira quando vede che la sua amica di infanzia è felice con un uomo, Alice che si ingelosisce quando l'amico l'abbandona per dedicarsi alle sue ragazze, agli amori adolescenziali...non vorrei sbagliare, ma questa relazione la vedo un po' come gli amori platonici adolescenziali: per evitare di ammazzarla con le storture della realtà, si preferisce lasciarla ad un livello di pura immaginazione; sarà anche un'amicizia, ma secondo me, sotto sotto, c'è dell'altro :P

Grazie @nawamy! Sì, un leggero fondo amoroso nel corso della storia l'ho sempre lasciato perchè se avessi deciso di farli finire come coppia, ci sarebbero stati i presupposti per farlo.
Poi è anche vero che nella vita possono capitare situazioni del genere, con un piccolo fondo di mistero che non si capirà mai. A me piaceva così, ma chissà magari in un futuro capiranno che sono fatti l'una per l'altra e staranno insieme! L'importante era il lieto fine!
Grazie per esserti appassionata a questa storia, per me vale molto! un abbraccio <3

E niente io ho problemi con i finali. Non li accetto.
Per me non dovrebbe finire mai nulla!
E comunque.. bello. Inaspettato, alla fine sono rimasti due amici, quell’amicizia che incontri una volta se sei fortunata!
Mi è piaciuta tantissimo, compreso il finale ❤️

A chi lo dici! I finali...li odio!
Sono contenta che ti sia piaciuta, davvero!!
Un abbraccio cara compare!
❤️

Come finale è inaspettato. Davvero davvero inaspettato. 😱😱

È comunque a lieto fine ma per me erano due amici e basta. Metterli insieme non mi sarebbe piaciuto e sarebbe stato scontato!
Spero ti sia piaciuto!

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