Due anime che si incrociano. Pt. 1

in #ita6 years ago

Questa storia è da un pò di tempo che mi frulla in testa e così ho deciso di raccontarvela.
Questo è il primo post, ne seguiranno altri due (almeno per il momento l'idea è questa).
La storia che sto per raccontare è puramente frutto della mia immaginazione.

E' il quattro gennaio del 2010 ed Alice si affretta a salire sul treno.
Sono le dieci e trenta di una mattina molto rigida, il vento continua a soffiare forte e sembra gelare i passanti che si coprono come meglio possono con berrette, sciarpe e guanti.
Per fortuna c'è il sole, finalmente un inizio di settimana con spiragli di sole dopo varie settimane ricche di pioggia e neve.

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Immagine CC0 creative commons

Alice indossa un cappotto marrone, di quelli con la cintura in vita e che arrivano fino al ginocchio, due stivaletti con il tacco alto, rigorosamente neri e semplici. Il suo viso è quasi tutto nascosto da una sciarpa e la sua testa coperta da una berretta. Entrambe abbinate e comprate poco prima di Natale, di quel bel color panna che quasi ti viene voglia di mangiarle.
Come ben si capisce dal suo modo di vestire, Alice non è una donna appariscente, non le piace farsi notare. Forse perchè gran parte delle persone che l'hanno notata fin'ora e che hanno creato dei legami con lei se sono andati e ha paura che capiti di nuovo. Questa volta ha deciso che sceglierà lei chi notare.

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Immagine CC0 creative commons

Sale sul treno e prende posto, cerca di fare spazio a quell'enorme valigia piena di regali ricevuti a Natale.
Dopo aver spostato cose qua e là, finalmente si mette comoda e tira un bel respiro di sollievo.
Nel frattempo il vagone comincia a riempirsi, non riesce ad osservare tutte le persone che prendono posto, sono veramente tante. Di fianco ad Alice, a distanza di un posto, si siedono un anziano e un bambino; devono essere sicuramente nipote e nonno, si tengono per mano e il nipote avrà all'incirca cinque anni.
"Oggi potrei proprio gustarmi un bel libro durante il viaggio, a casa non ho mai tempo di farlo" pensa tra sè e sè Alice.
Così, apre la sua borsa, prende il libro e si immerge nella sua lettura.

Le sue mani sono abbastanza curate, le unghie sono lunghe il giusto e hanno una leggera passata di smalto trasparente sopra. Le sue pellicine sono leggermente mangiucchiate a causa del suo tic nervoso incontrollabile: in situazioni di timidezza, quando è in ansia o semplicemente nervosa si ritrova con le mani vicino alla bocca. E' una cosa che odia e che si promette sempre di non fare più, ma ogni volta è la stessa storia. Le ha provate tutte, persino il peperoncino sulle dita ma poi, quando è capitato che si strofinasse le dita negli occhi, si è maledetta per averci provato e ha rinunciato pure a quello.

Legge qualche pagina ma non è concentrata. Non sa perchè ma oggi è un pò triste. Di solito approfitta del viaggio in treno per chiamare un'amica, ma oggi non ha voglia di parlare neppure con lei.
Il perchè in realtà lo sa bene.
Alice vive in città, cosa che ha sempre odiato, ma ha trovato lavoro a Milano quindi... Per le vacanze invernali torna sempre a casa, nel suo piccolo paese trentino, sperduto tra le montagne. Va a casa dei suoi genitori e viene servita e riverita: non importa che abbia trent'anni e che viva da sola da almeno dieci, loro continuano a trattarla come se fosse ancora la loro dolce bambina.
Effettivamente non le dispiace ma non vuole essere un peso per loro.

Le feste natalizie le ha passate con i suoi genitori, suo fratello (di ventitrè anni) e i suoi nonni a mangiare davanti al camino e a raccontarsi le varie cose successe durante l'anno. Per lei tornare a casa è veramente come sentire una boccata d'aria fresca e pulita che le riempie i polmoni e la rigenera.
Oggi però è triste perchè suo fratello le ha detto che andrà in Australia per lavoro. Ovviamente è felice per lui, è saltata dalla gioia insieme a lui quando gliel'ha detto, ma il pensiero che sia così lontano per i prossimi anni la rattrista un pò.

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Immagine CC0 creative commons

I suoi pensieri vengono interrotti dalla sonora risata del bambino di fianco a lei (le sembra di aver capito che si chiami Francesco) mentre si diverte ad attaccare le figurine dei calciatori con il nonno.
L'uomo avrà su per giù settant'anni , il suo volto è pieno di rughe e buona parte del suo viso è ricoperta da una folta barba bianca. Le sue mani sono quelle di uomo che ha lavorato tanto, quelle mani di chi ha faticato per mantenere la sua famiglia. Porta la fede e ad Alice viene spontaneo pensare se la moglie sia ancora in vita o se lui continua a portarla nonostante la sua scomparsa.

Dopo aver aperto almeno dieci confezioni di figurine, averle attaccate quasi tutte, diviso i doppioni e sparso almeno un quintale di carta per terra, il nonno richiama Francesco all'ordine e gli chiede di mettere a posto.
Ritrovata così la pace, Alice decide di appisolarsi.
Chi la osserva nota una ragazza dai capelli rossi e lunghi, non ha lentiggini, almeno non in inverno.
E' truccata ma quanto basta: un filo di fondotinta, fard e un pò di mascara. Ha un'espressione rilassata e felice mentre dorme, sembra un piccolo angelo.

"Ci scusiamo per il disagio ma, a causa di un guasto, rimarremo fermi per qualche ora", l'altoparlante interrompe il sonno di Alice che si gira di scatto come per chiedere informazioni agli altri passeggeri.
Ed è proprio in quel preciso momento che sente una voce, quella voce che le sembra famigliare. O meglio, lo era.
"Sicuramente mi sono sbagliata", pensa tra sè e sè".
"Alice!! Alice, sei tu?".
No, non si era sbagliata e nemmeno se l'era immaginata. Ecco che le sue guance diventano rosse e il suo stato d'animo cambia improvvisamente, qualcosa dentro la scuote e le fa spuntare un sorriso, di quelli sinceri.
Alice si gira e nota un ragazzo che le fa cenno con una mano.
Era lui: Andrea.

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Immagine CC0 creative commons

Nel giro di pochi secondi, la sua mente torna indietro di circa quindici anni....

TO BE CONTINUED

Sort:  

Bella la storia di Alice! La protagonista mi ricorda qualcuno eh 😊

Quindi questo Andrea è un ex? O un amore non vissuto di quelli che ti rimangono addosso nonostante tutto?
Marquez diceva che gli amori contrastati hanno l’odore delle mandorle amare, un’immagine che ho sempre trovato perfetta.
L’odore delle mandorle ha cambiato significato.

Bell’inizio 💪❤️

Grazie cara @g-e-m-i-n-i ❤ ehm, non posso svelarti nulla altrimenti ti rovinerei il finale!
Dentro la mia testa ho un'idea ben precisa su dove voglio andare a parare, ma vedrò se raccontandola cambia 😄
La tua riflessione è stupenda, condivido!
Bacioni 💕

Ci hai lasciato con questa dannata voglia di sapere come andrà avanti questa storia, che promette un seguito all'altezza di una prima parte molto gradevole e decisamente ben raccontata, dai @acquarius30, stupiscici!!!

Ma grazie Mad! Sono contenta ti sia piaciuta! Spero ti piaccia pure lo svolgimento della storia!
Presto pubblicherò la seconda parte 😄

Wonderful post ..Best of luck friend ✫

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Mi sono emozionata perchè era Natale e hai messo quella foto con la tazza davanti al camino! Il mio sogno nascosto...Mi piace questa storia, mi ha appassionato! Non vedo l'ora di svoprire dove ci porterai...brava cara..

Grazie cara! 💓 Spero che sarà all'altezza Delle vostre aspettative 💪

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