Con la partita di ieri sera tra Fiorentina e Genoa, terminata 1-1 in un rocambolesco finale, si è conclusa la decima giornata del campionato di Serie A 2020/21, che ha visto vittoriose quattro delle sei squadre che avevano caratterizzato questo avvio.

Il Milan capolista passa anche sul campo della Sampdoria, mantenendo così invariato il suo distacco con le inseguitrici. I rossoneri hanno messo in scena l'ennesima prova di forza della loro stagione e,se si considera che nelle 31 partite disputate nel 2020, la squadra di Pioli ha collezionato dieci punti in più di Atalanta, Juventus ed Inter, è facile comprendere come la crescita del Milan non debba considerarsi un exploit stagionale, ma un percorso intrapreso da lontano in grado di regalare adesso i suoi frutti migliori.

I rossoneri reggeranno a questo ritmo fino alla fine? I bookmakers vedono ad oggi favorite per la vittoria finale l'Inter e la Juventus, relegando il Milan al ruolo di eventuale terzo incomodo (sposando così quella che è la mia convinzione iniziale), ma giunti ad oltre un quarto del campionato non accorgersi della crescita di credibilità della capolista potrebbe risultare un grave errore; forse non vinceranno il campionato, ma potete stare certi che ci porteremo Ibrahimovic e compagni a lungo nella lotta che conta.

L'Inter è per definizione "pazza" (anche l'inno ufficiale autodefinisce così la squadra), ma l'opera di "normalizzazione" voluta da Antonio Conte, già vista sul finale della scorsa stagione, nel quale i suoi hanno sfiorato la vittoria dello scudetto e dell'Europa League, sembra cominciare a far vedere i suoi frutti. I nerazzurri sono apparsi nelle ultime uscite un rullo compressore in grado di passare sopra agli avversari, anche se i problemi difensivi rimangono e rischiano di far pagare un conto salato contro avversari più rodati.

La vera sfida che aspetta l'ex allenatore di Juventus, Chelsea e nazionale, è quello di normalizzare ora anche un ambiente, da sempre poco incline alla pazienza quando le cose non si mettono nel migliore dei modi. La grana Eriksen, mandato in campo solo a due minuti dalla fine della sfida con il Bologna può, alla luce di quanto detto sopra, essere interpretata proprio così: Conte ha voluto far passare il messaggio che, a dispetto dei voleri societari, sul campo è lui a comandare. Volete vincere? Allora datemi pieni poteri, altrimenti arrivederci e grazie.

Potrebbe essere la strada giusta, quello che serve ad un ambiente come quello nerazzurro per uscire dalle sabbie mobili nelle quali storicamente tende ad infilarsi con le proprie mani, ma la società accetterà questo compromesso? Molto del futuro della stagione dell'Inter credo passerà da qui.

La Juve raggiunge il terzo posto, in coabitazione con il Napoli, e si mantiene ad un punto di distacco dall'Inter e sei dal Milan, dopo aver risolto in proprio favore il derby con il Torino solo al novantesimo. Non mi stancherò mai di dire che, i dirigenti della Juventus, scegliendo un allenatore esordiente come Pirlo per affidargli un gruppo di giocatori per lo più giovani, hanno compiuto una scelta ben precisa: preparare il gruppo in previsione degli anni futuri, quando le ristrettezze economiche con le quali tutti dovranno fare i conti, impediranno di poter operare sul mercato in maniera importante.

La formazione campione d'Italia, sebbene ancora imbattuta in campionato, appare ad oggi ancora troppo in balia dei propri alti e bassi, tipici delle squadre in costruzione, per poter seriamente portare la prorpia candidatura alla vittoria finale. Dopo nove anni di successi è stato ritenuto più importante salvaguardare il futuro, piuttosto che inseguire a tutti i costi un altro scudetto, con il rischio che fosse l'ultimo. Molti tifosi bianconeri non saranno d'accordo, ma io credo che questa fosse l'unica strada percorribile.

Bene il Napoli, che sembra aver beneficiato più che mai della carica emotiva portata dalla tragica scomparsa di Maradona, anche se in questo caso facilitato nel compito dalla follia di Petriccione, che con un fallo sconsiderato ha lasciato i compagni del Crotone in dieci praticamente per tutto il secondo tempo, mentre è ripiombata in una sorta di limbo abulico la Roma, annullatasi a vicenda nella partita dell'Olimpico con il Sassuolo.

La settimana scorsa avevo pronosticato che quella delle due che fosse uscita con le ossa rotte dallo scontro diretto, avrebbe probabilmente dovuto ridimensionare i propri sogni di gloria, e lo zero a zero finale appare come lo specchio futuro della stagione di due squadre che, insieme al gruppo comprendente Lazio, Atalanta e Verona, graviteranno nelle posizioni dalla quarta in giù, contendendosi l'accesso alla prossima Europa League.

In coda, il povero Crotone sembra già destinato ad un campionato in perenne ultima posizione, ma pessime le situazioni anche di Genoa, Torino e Fiorentina.
Rocco Commisso, patron dei toscani, ha pensato bene di ricorrere all'esperienza di Cesare Prandelli per risollevare le sorti della sua squadra, ignorando il famoso detto che recita:

Non esiste una situazione talmente grave che un cambio di allenatore non possa peggiorare.

Statistiche alla mano, sono pochissime le squadre che possono dire di aver beneficiato dall'arrivo di un nuovo allenatore, se non nel breve periodo. Di solito, quando il condottiero "miracoloso" non riesce nemmeno a dare la sferzata di adrenalina iniziale ad un gruppo, appare chiaro il segnale di come il cambio sia stata una pessima idea; sostituire un allenatore tenace ed esperto di situazioni complicate come Iachini, con uno dal passato prestigioso ma fuori dal giro che conta da un po' troppo tempo come Prandelli, potrebbe rivelarsi un clamoroso harakiri per la Fiorentina, ora invischiata più che mai in zona retrocessione, e le prossime sfide contro Atalanta, Sassuolo e Verona, potrebbero addirittura spingere, nello scenario peggiore, ad un ritorno del primo allenatore.

In modo quasi surreale, la mossa di Commisso potrebbe aver frenato quelle di Cairo e Preziosi, due presidenti dal licenziamento facile, i quali avrebbero con buona probabilità già sostituito rispettivamente Giampaolo e Maran senza il pessimo esempio viola davanti agli occhi. La lotta salvezza si combatte anche studiando le mosse fuori dal campo, e forse, viste le prestazioni non del tutto negative di Torino e Genoa nell'ultimo turno, le possibilità di queste due squadre di rimanere in Serie A dipenderanno anche dalla dose di pazienza residua delle due dirigenze.

La prossima giornata vedrà l'impegno casalingo del Milan con il Parma, sulla carta non proibitivo per la capolista, che tuttavia ha già dimostrato di patire squadre che fanno del gioco all'italiana il loro credo, mentre di difficoltà media le trasferte di Inter e Juventus rispettivamente sul campo di Cagliari e Genoa.
Impegno più agevole per il Napoli, che ospita la Sampdoria e per il Sassuolo che riceve il Benevento, mentre interessante l'incrocio tra Bologna e Roma, in grado di dire se i giallorossi saranno capaci di rimanere agganciati al treno per le posizioni che contano.

Grazie per la lettura e appuntamento alla settimana prossima con Serie A review! Ciao!

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