Guida al mercato delle criptovalute #3.1: wallet, orderbook e tipologie di ordinisteemCreated with Sketch.

in #cryptourrency7 years ago (edited)

Siamo giunti all'ultima parte della guida, quella in cui cercherò di darvi, a mio avviso, gli strumenti per affrontare il mercato in maniera "critica" e ottimizzare i guadagni. Buona lettura!

Il vostro wallet

Se siete arrivati a questa parte della guida, credo abbiate già iniziato ad investire il primo gruzzoletto in cryptovalute. A seconda della quantità di euro investiti, vi consiglio di iniziare a pensare a mettere al sicuro i vostri coin, sopratutto se non avete intenzione di scambiarli a breve. Come già detto in precedenza tenere i vostri coin sugli exchange, per quanto siano affidabili, non è mai sicuro al 100%. Ci sono diverse soluzioni per mettere al sicuro i vostri coin, personalmente sento di consigliarne 2.

La prima, più economica, consiste nello scaricarsi un desktop wallet. Si tratta di un programma che funziona da portafogli, installabile sul vostro PC, da cui potete inviare (o ricevere) in tutta sicurezza i vostri coin. Con un destktop wallet avrete materialmente le chiavi dei vostri coin, quindi sarete gli unici a poterli controllare, diversamente da quanto accade sugli exchange. Ci sono diversi desktop wallet in giro, io personalmente ho usato Electrum Wallet e mi sono trovato bene finché non sono passato allo step successivo. Purtroppo Electrum non supporta tutti i coin, e la sicurezza, nonostante ci sia password e seed di recupero, dipende comunque dallo stato del vostro PC (virus, keylogger, trojan, etc).

Ricapitolando:

  • Costo zero
  • Facili da usare
  • Più sicuro degli exchange
  • La sicurezza dipende dal vostro PC
  • Non supporta tutti i coin

La seconda opzione, la più sicura, consiste nel comprare un hardware wallet. Non ho comprato un hardware wallet finché la quantità del mio investimento non è stata tale da richiederlo, anche perché si tratta di un aggeggino piuttosto costoso. Un hardware wallet è un portafogli estremamente sicuro, perché oltre ad avere diversi sistemi di protezione è un cold wallet, ovvero un sistema di conservazione delle chiavi che non ha accesso alla rete internet, quindi è quasi immune da virus, hacker, truffe e chi più ne ha più ne metta. Dico quasi, perché per effettuare le transazioni dovrete, temporaneamente, comunque collegarlo alla rete, ma i rischi sono comunque minimi. I due hardware wallet più famosi sono il Ledger Nano S ed il Trezor Wallet. Vi consiglio, in caso decideste di acquistarne uno, di optare per il Ledger Nano S: è più economico ma la qualità rispetto il Trezor è uguale.

Ricapitolando:

  • Estremamente sicuro
  • Costo dai 70 ai 150 euro
  • Relativamente semplice da usare
  • Supporta i coin più popolari

Differenziate!

Nel mondo delle criptovalute, i rischi sono sempre dietro l'angolo e possono colpire anche i coin più blasonati. Per questo motivo, è caldamente consigliato differenziare il proprio wallet comprando diversi coin piuttosto che andare all in solamente su uno. Ci sono due vantaggi principali in questo tipo di schema: il primo è che in caso il vostro coin preferito vada male, l'andamento degli altri può attutire il colpo, permettendovi di stare sereni. Il secondo vantaggio è che potrete operare su diversi coin, sfruttando quindi un maggior numero di notizie positive o negative nell'ambito del mercato. Decidete voi in che misura differenziare: nel mio wallet ad esempio ci sono al momento 5 coin diversi, che rappresentano una percentuale del mio investimento totale del 40%,30%,10%,10%,10%. Come vedete, io ho due coin preferiti, ed altri tre che sono investimenti a lungo termine su coi piuttosto giovani. E poi, non dimenticate una cosa importante: il bello di questo mondo è anche quello di informarsi sui diversi progetti e scovare quelli più promettenti!

Ottimizzare gli acquisti e le vendite

Nella parte #2 della guida, abbiamo visto come al momento dell'acquisto di una criptovaluta, gli exchange mettono a disposizione 3 tipologie di ordini: market, limit, stop o limit-stop. Queste tipologie di ordini sono molto utilizzate nel day trading o comunque da chi ha grossa esperienza nel mercato e riesce a predire le fluttuazioni dei prezzi. E poi ci sono le balene...ma di questo parleremo dopo.

Imparare a leggere l' Order Book

L'order book, presente su tutti gli exchange, è un registro che raccoglie gli ordini, di acquisto o vendita, ancora da evadere. A prima vista complicato, in realtà è abbastanza semplice una volta fatto l'occhio!

In verde sono segnati gli ordini di acquisto: nell'immagine l'ordine di acquisto più caro, e quindi che può più facilmente andare incontro l'offerta, è di 1.2 BTC a 8.550€, mentre quello di vendita più economico, e quindi che più facilmente può andare incontro alla domanda, è di 1.6 BTC a 8.560€. Non a caso questi ordini sono collocati visivamente uno vicino all'altro: verosimilmente il prezzo di mercato attuale è giusto tra questi due ordini. Tenete presente che a scopo esemplificativo ho "aggregato" gli ordini approssimandoli alla decina di euro: tra i due prezzi dell'order book ve ne sono infatti centinaia che differiscono di centesimi. Nell'immagine vi ho messo in evidenza anche un buy wall, ovvero un ordine di grosse dimensioni che vincola il prezzo. In questo caso, essendoci 33 BTC da acquistare a 8.500€, chi ha urgenza di comprare BTC deve per forza di cose spendere più di quella cifra. Questo tipo di wall in genere permette che il prezzo del coin non scenda mai sotto quel prezzo. Ma di questo parleremo meglio dopo.

Ordine tipo MARKET

Abbastanza semplice da capire: al momento in cui invio l'ordine, compro la criptovaluta con il prezzo di mercato attuale. L'inconveniente è che, dal momento in cui inserisco la cifra che voglio spendere al momento in cui invio l'ordine, il risultato ottenuto può essere diverso perché il mercato ha subito una fluttuazione. Di conseguenza mi ritroverò con un numero di coin inferiore (o superiore) rispetto a quello previsto in partenza.

Ordine tipo LIMIT

Come suggerisce il nome, l'ordine si basa su un limite impostabile. Serve per acquistare o vendere ad una determinata soglia di prezzo: sarà più chiaro con un esempio. Supponiamo di avere 10 BTC e che l'attuale prezzo di mercato sia 10.000€ per BTC.

  • LIMIT Sell
    Il limit sell viene in genere utilizzato in un mercato in crescita e serve ad ottimizzare i ricavi. Esempio: voglio vendere il mio patrimonio di BTC, tuttavia ad un prezzo che decido io. Con il Limit Sell, imposto il prezzo limite, ovvero il prezzo da superare affinché il mio ordine venga immesso sul mercato. Ad esempio, impostando il prezzo limit a 15.000€, il sistema prende i miei 10 BTC e li inserisce nell'order book - attenzione, anche se vedete scomparire i BTC dal vostro conto, la vendita non è stata ancora effettuata e potete sempre tornare indietro! Non appena il valore di mercato dei BTC supera i 15.000€, i miei BTC si rendono disponibili per essere acquistati dagli altri investitori. Si chiama limit perché si tratta di un valore soglia: se ad esempio con i miei 10 BTC, dovessi saturare la domanda di BTC già dopo averne venduti 7, i rimanenti 3 sarebbero venduti ad un prezzo maggiore, magari 16.000€, guadagnando ancora di più!

  • LIMIT Buy
    Il limit buy viene in genere utilizzato in un mercato in discesa e serve ad ottimizzare gli acquisti. Esempio: ho 100.000€, e voglio acquistare 20 BTC con quella cifra. Attualmente, il prezzo di mercato è 10.000€, se facessi un ordine market ne acquisterei solo 10. Il mercato però sta colando a picco, non posso stare ogni secondo a controllare che giunga al prezzo giusto, quindi invio un ordine limit buy fissando il prezzo a 5.000€. Il sistema quindi prende i miei 100.000€ e piazza nell'order book un ordine di 20 BTC. Quando il prezzo di mercato del BTC scenderà al di sotto dei 5.000€, il sistema inizierà ad acquistare BTC per riempire (in inglese fill) il mio ordine. In questo caso, se è l'offerta di BTC a superare la domanda, è probabile che riesca con il mio ordine ad acquistare BTC anche a 4.000€ o meno!

Ordine tipo STOP o LIMIT-STOP

L'ordine tipo STOP è l'ordine di salvataggio per eccellenza. Spesso viene associato al limit, in maniera da rendere la procedura più precisa. Quando pensate all'ordine stop dovete pensare a questa frase: "STOP alla perdita di guadagno!". Si tratta infatti di un ordine comune in un mercato che si sta negativizzando e serve a "salvare" i guadagni. Esempio: dopo aver comprato 1 BTC a 5.000€, il prezzo è salito alle stelle, arrivando a 15.000€. Tuttavia, ieri è risceso a 14.000€, oggi a 12.000€. Ho perso già 3.000€ di guadagno potenziale. Scenderà ancora? Se scende sotto i 10.000€ voglio venderlo, ma non voglio venderlo a meno di 8.000€, così da avere un guadagno sul mio acquisto di almeno 3.000€. Sembra un problema di matematica delle scuole medie, ma è il ragionamento che si fa dietro ogni ordine STOP. Il valore di STOP indica il prezzo alla quale il nostro coin verrà immesso nel mercato: in questo caso, inseriremo come STOP il valore di 10.000€. Tuttavia, siccome preferiscono non vendere sotto gli 8.000€, inserisco anche il limit di 8.000€. Questo vuol dire che, nel caso in cui il prezzo scenda sotto i 10.000€, il mio BTC sarà venduto ad un prezzo che va dai 10.000€ agli 8.000€.

Opzioni degli ordini

Talvolta sugli exchange sono presenti diverse opzioni per l'inserimento degli ordini. A volte non hanno sempre lo stesso nome, pur rimanendo il funzionamento uguale. Le più popolari sono "Good until Filled" e "Fill or Kill". Con l'opzione good until filled, l'ordine rimane nel book finché non è stato riempito, ovvero finché tutti i coin richiesti da me non sono stati acquistati o venduti. Con l'opzione fill or kill o fill or cancel se al momento dell'immissione dell'ordine nel mercato, l'ordine non viene riempito immediatamente, questo viene cancellato. L'utilità di questa ultima opzione sta nell'evadere l'ordine subito ed al prezzo che ho stabilito in partenza, e serve ad attenuare le fluttuazione di quando si acquista con gli ordini di tipo market.

Essendo questi concetti non facili da assimilare, dividerò questa terza parte della guida in due punti, per non appesantire la lettura. Trovate quindi la parte 3.2 qui!


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