Steemit: la Tragedia dei Beni Comuni

in #steemit7 years ago (edited)

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CC0 Creative commons - Pixabay


Scriviamo i nostri articoli, ci danniamo l'esistenza per un voto. Tessiamo la nostra fitta ragnatela di rapporti umani..

Ma questo ci porterà davvero da qualche parte?

Steemit così come è strutturato ha una ragione di esistere? La qualità dei contenuti è davvero premiata?

Sono molte domande a cui credo nessuno, neanche @ned in persona, possa rispondere allo stato primordiale in cui Steemit si ritrova.

Eppure gli investimenti in termini di innovazione e tempo impiegato sono immensi. Sono impazziti tutti, oppure in Steemit si nasconde una miniera d'oro ancora inesplorata? Il meglio deve ancora venire?

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In questo clima di incertezza, c'è da sottolineare come molti stiano approfittando della situazione, attingendo al "Total rewards fund" (monte incassi di Steemit) come se fosse la cassa di un bancomat.
Ci sono diverse pratiche per approfittarsi in maniera ambigua e "fraudolenta" (passatemi il termine) di Steemit e molti lo fanno sotto i nostri occhi giornalmente, senza che si possa far nulla per impedirlo, se non col meccanismo della flag (o downvote) che in ogni caso generano delle rappresaglie interminabili.

Ma lo scopo di questo articolo non è parlare di queste pratiche; mi vorrei soffermare sul'ambito comunitario, immaginando Steemit come una rappresentazione di una qualsiasi società civile, con le azioni dei singoli che provocano delle reazioni sull'intera società.

A tal proposito mi è venuta in mente una teoria economica che studiai ai tempi dell'università e che credo calzi a pennello in questa situazione... ed è la tragedia dei beni comuni (originariamente "tragedy of the commons").

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LA TRAGEDIA DEI BENI COMUNI

In campo economico, questa teoria fu sviluppata da Garrett James Hardin nel 1968 e si rifaceva a un libro pubblicato da un economista inglese, William Forster Lloyd, oltre trent'anni prima.

Uno degli esempi riportati da Lloyd era quello degli allevatori inglesi che portavano al pascolo le loro mucche su una terra comune e altri pastori che portavano a pascolare le loro pecore nello stesso terreno. Queste ultime mangiavano molta più erba delle mucche e questo portò l'autore alla riflessione che il pascolo potesse giungere a un eccessivo sfruttamento, dettato dal fatto che ogni allevatore ne usufruiva in maniera incontrollata per trarne un beneficio personale, cioè la prosperità del proprio gregge, scaricando le conseguenze (appunto l'esaurimento del pascolo) sulla risorsa comune.

Tolti i tecnicismi che ne derivarono dopo, soprattutto sulla correttezza di alcune affermazioni, l'interpretazione di Hardin che dà vita alla "tragedia dei beni comuni" è che la soluzione allo sfruttamento delle risorse comuni non deve venire dalla coscienza degli utilizzatori, in quanto questo favorisce gli egoisti a discapito degli altruisti, non ponendo una reale soluzione al dilemma.

Infatti il problema è che spesso le persone agiscono nel loro interesse sfruttando il bene comune per il proprio guadagno e vantaggio incoscienti che se tutti agissero allo stesso modo, il bene comune potrebbe esaurisi.

Quindi concedere la libertà di azione con la speranza di un'autocoscienza come unica soluzione al problema, non era una strada praticabile secondo Hardin che inneggiava a una "gestione" (superiore) del bene comune per preservarlo.

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RIFLESSIONI PERSONALI

Ho volutamente evitato di divagare nella dottrina, condensandone il contenuto alla parte che poteva interessarci.
Ma adesso, letta questa teoria e rapportata ai giorni nostri (lo ricordo è risalente al 1968) non vi sembra che trovi un'applicazione pressochè perfetta con quello che sta succedendo in Steemit?

Gente che non si preoccupa del contenuto dei propri articoli in termini di qualità e originalità, ma si rivolge a bot di voto investendo ingenti quantità di SBD per trarne un profitto sia in termini di ritorno economico che di immagine..
Altra gente che attinge alle deleghe (a pagamento) per autovotarsi, magari camuffando il proprio nome e rivolgendosi a servizi che li votano per proprio conto con nomi diversi..

Non voglio andare oltre in questa direzione, lo ripeto, perchè non è lo scopo del mio articolo quello di elencare le pratiche scorrette di Steemit.
Ma in linea generale volevo sottolineare come queste "errate" attività vanno a redistribuire il Total rewards fund in maniera fallace dando tanto a pochi e poco a molti. Questo è un modo sbagliato di sfruttare il bene comune (Steemit) per il proprio tornaconto (Guadagno).

Può Steemit sopportare ancora a lungo una situazione del genere senza porre alcun rimedio a questa diseguaglianza? Può il suo sfruttamento incontrollato essere un punto di partenza per dei cambiamenti piuttosto che essere uno dei motivi che tengono steemit "bloccato"?

@marcodobrovich in un commento a QUESTO mio precedente articolo mi ha dato uno spunto di riflessione importante, da cui sostanzialmente nasce il filo conduttore di questo mio nuovo scritto :

...così com'è strutturato, alla lunga quello che tu chiami il "sistema Steemit" non possa tenere. E' vecchio. E troppo bloccato.
Ma ho fiducia (quasi certezza, direi, se non fosse che ...nulla è mai certo), che presto si passerà a ..."Steemit 2.0": ci saranno delle integrazioni, dei mutamenti, e la piattaforma ritroverà un senso.
Oggi, quello che facciamo è ...pressocchè ininfluente per determinare il nostro successo... Siamo troppi (e siamo ancora pochi!). Chi ci legge? Davvero pensi che la qualità di ciò che pubblichiamo possa fare la differenza? Oggi no. Ma ho fiducia che presto, invece, sarà così.

Ringrazio Marco perchè ritengo che sono commenti come il suo che permettono alle menti di lavorare su idee nuove e a Steemit di evolversi. Non il classico commento di approvazione o complimenti, ma uno spunto di riflessione che raramente si legge nella sezione commenti.
Mi rifaccio a un vecchio articolo dove dicevo che quest'ultima sezione è importante perchè da essa possono nascere nuove idee per articoli futuri e ispirazione per analisi successive.


Così è stato, perchè dal suo commento ho aperto uno dei classici "cassetti della memoria" dal quale ho estratto questa vecchia teoria studiata quasi 20 anni fa e che secondo me calza a pennello con il tema in oggetto.

Steemit in queste condizioni non può tenere, è vero. Bisogna uscire dalla versione BETA e per farlo servono importanti cambiamenti a livello logico e meramente pratico.

I contenuti devono diventare i protagonisti di Steemit e la qualità deve essere l'unica discriminante nel successo dei blogger.

@marcodobrovich ha fiducia che questo possa succedere... presto. Io mi accodo al suo sentimento.

Sort:  

Ho cambiato il mio voto al tuo post al 100% perché mi sembra un ottimo spunto di riflessione. Non sono molto ottimista sul futuro perché, a ben guardare, ciò che non funziona è proprio il premio alla qualità. Steemit è una piattaforma, a mio parere, ad alto tasso di frustrazione: chi ci entra lo fa perché, mosso dall’idea di investire il tempo passato su un network per averne rapporti umani ma anche un riscontro economico, si aspetta che il suo impegno porti risultati. Era così all’inizio, la qualità dei post emergeva in termini di contenuto, di forma italiana e di cura estetica. Oggi siamo circa 300 e quello che vedo è un grande carrozzone che arranca, dal quale chi cura molto il suo prodotto si sente rispondere, in sostanza, “it’s the business, baby”. Il risultato sarà, temo, che chi sarà in grado si affiderà sempre più a trails e bot e buonanotte alla qualità.
È una situazione difficile da gestire e richiederebbe una discussione onesta e lucida. Chi se la sente?

Ti ringrazio per il cambio di voto, non per l'aspetto economico del tuo gesto ma piuttosto per il segno di apprezzamento per l'articolo.

Concordo con te e non credo che ci siano problemi a parlarne.. @marcodobrovich ha lanciato lo spunto e io ho raccolto, scrivendo questo articolo.
Bisognerebbe essere solo molto lucidi, distaccati e onesti (come anche tu hai detto) per fare un'analisi della situazione consci del fatto che siamo e resteremo ininfluenti ai fini di Steemit, ma magari potremmo avere voce in capitolo nel nostro microcosmo che si chiama SteemPostIT.
Steemit andrà sempre più in contro alla creazione di realtà come la nostra che, nel rispetto delle regole generali, avranno le proprie regole in fatto di qualità e gestione.
Questo garantirebbe la sopravvivenza di Steemit e di piccole realtà coorporative.

Hai ragione, infatti io non mi riferivo tanto a Steemit quanto a SteemPostItalia. È tra noi e nel nostro piccolo mare che rilevo il problema, il resto è l’oceano.

In effetti servirebbe molta autocritica. Io sono uno degli ultimi entrati in SteemPostIT anche se sono stato (e sono tuttora) molto attivo nella comunità internazionale. Ho scoperto in ritardo la presenza di un gruppo italiano in Discord.
Questo per dire che non sarei la persona più indicata per iniziare una discussione simile, anche se mi sono fatto la mia idea chiara e precisa in un solo mese di permanenza nel gruppo.
Il gruppo è guidato da persone capaci e disponibili, è un buon punto di partenza per successivi sviluppi.

Credo che sforzarsi di essere attivi anche nell’oceano, come fai tu, sia un’opzione che possa dare più equilibrio a ciascuno di noi. Grazie ancora del tuo contributo.

Grazie per il tuo commento, hai creato altri spunti di riflessione in me. E' proprio questo il tipo di contributo che prediligo nella sezione commenti.. quelli che riescono ad aprire la mente ad altri ragionamenti.

Steemit è un ecosistema multiforme. La sua bellezza è anche legata alla sua complessità e ai diversi modi di "usarlo".
Vorrei fare qui un commento riguardo alle cosiddette "pratiche scorrette", perché ritengo che molta isteria al riguardo provenga soprattutto da chi non capisce appieno cosa è Steemit e cosa è una startup...
[Premessa: molte persone (compreso il sottoscritto) hanno investito denaro contante in questa piattaforma. La parola INVESTITO ci sta tutta, perché Steemit, come dicevo sopra, può essere visto e usato come un social network, ma anche come un business in cui investire.]
Quando si crea una start-up (Steemit è anche questo), ci sono diversi tipi di contributi e di investitori. C'è chi ci mette lavoro, chi ci mette contanti, e chi un mix dei due. Chi ci mette solo contanti viene spesso chiamato in inglese "silent investor", alludendo al fatto che dopo aver messo i soldi, spesso l'investitore non "parla", nel senso di non partecipare attivamente alle discussioni, decisioni e creazione di valore.
Se la start-up ha successo, un silent investor ha diritto a un buon ritorno finanziario? CERTO CHE SI', perché ha messo soldi che hanno aiutato il sistema a crescere!
Su Steemit potremmo dire che "silent investor" è chi compra Steem Power però poi non ha tempo o voglia o capacità di creare contenuti di qualità con regolarità. Questa persona merita comunque un ritorno economico correlato con la crescita di Steemit? CERTO CHE SI'...perché senza investitori che comprano steem/Steem Power, il prezzo di mercato dello steem andrebbe a zero, con buona pace di chi scrive post tutti i giorni...
Come può il silent investor di Steemit avere un ritorno economico? Da una parte può aspettare che il valore dello steem schizzi alle stelle, ma nel frattempo, mentre gli altri pubblicano e prendono premi, ha tutto il diritto, a mio avviso, di usare ad esempio lo strumento della "delega". Non voglio dilungarmi, ma l'analogia calzante col mondo reale è la seguente: chi delega lo Steem Power che ha acquisito/acquistato è come il proprietario di una casa, che la affitta e ne ottiene una rendita. Chi ha speso soldi per comprare una casa e poi la affitta è un ladro? A voi la risposta :-)

Ottimo contributo alla discussione.. ti ringrazio perchè fornisce nuovi spunti di riflessione.
Condivido la parte iniziale, comprendendo appieno che un investitore vuole ed ha diritto ad ottenere un utile dal suo investimento. A maggior ragione che fa un salto nel buio investendo in una startup..

Ma vorrei concentrarmi sulla fine del tuo commento, con una riflessione:

chi delega lo Steem Power che ha acquisito/acquistato è come il proprietario di una casa che la affitta, e ne ottiene una rendita. Chi ha speso soldi per comprare una casa e poi la affitta è un ladro? A voi la risposta :-)

No, assolutamente.. ma credo abbia il "dovere" di vedere come il bene delegato viene utilizzato, una sorta di "condotta del buon padre di famiglia" o responsabilità indiretta.
Nella tua analogia con l'affitto di una casa, mi viene da porti una domanda: e se nella casa che tu affitti per ottenere una rendita, venisse creato un laboratorio di metanfetamine o sr fosse utilizzata come base per lo sfruttamento della prostituzione, non ci sarebbe un minimo di responsabilità, seppure indiretta?

Ti rispondo con un'altra analogia: la delega è come investire in un fondo...non sai mai quali attività esattamente stai (indirettamente) finanziando. E ti assicuro che spesso anche gli investimenti indicati come "etici"....non sono fedeli alle loro promesse. Io non investo mai deliberatamente in cose che non considero etiche, ma la maggior parte dei veicoli di investimento sono "scatole nere". La delega su Steemit, passando da un marketplace, funziona così.

Messa così, non fa una piega. Non posso che darti ragione.. E' stato un piacere poter scambiare opinioni con te in un clima di totale serenità.

Interessante riflessione. Grazie

Ehi... grazie della citazione. E di avermi avvisato (anzi, per la precisione, chiesto il permesso). Lo trovo molto corretto.

Si, ripeto, credo proprio che la piattaforma evolverà. Anche in ragione delle osservazioni di @john-gpr, nel suo commento: Proprio perché gli americani hanno simpatia per le iniziative che premiano l'inventiva e l'individualismo, sarà necessario che Seemit sia meno dispersivo e consenta realmente (e non casualmente) di costruire il proprio successo, capitalizzando i risultati nel tempo.

Oggi, se scrivi un bel post non ti vede nessuno. Se ti vede una balena e gli piace, fai un bel botto. Ma domani sei da capo a tredici. A meno che la balena non si innamora di te... Il che è possibile. Ma quante colte può accadere? e a quanti di noi? Statisticamente questa possibilità è uguale a zero. Dunque uguale a zero è la possibilità concreta che l'attuale struttura di Steemit consenta alle singole individualità di emergere in ragione delle proprie capacità.

Viceversa, il giorno in cui si riuscirà a far si (attraverso dei tag? attraverso delle sorte di archivi?...) tutto il buono che ciascuno di noi produce possa essere facilmente ripescato, allora si avrà l'opportunità di capitalizzare il proprio lavoro e di costruire delle strategie per ottenere il successo. Ovvero un consenso ampio.

Ciò detto, in due course, la migliore risorsa che abbiamo è costituita dall'essere comunità e di lavorare (comunque, a dispetto di quanto ho sin qui detto) per migliorare al massimo la qualità di ciò che produciamo. Perché arriverà il momento che sarà davvero la qualità a fare la differenza (dei post, dell’organizzazione interna delle comunità) e noi dobbiamo arrivarci preparati.

Ottime osservazioni, in quanto gruppo dobbiamo cercare di creare il nostro percorso in steemit.
Nei tuoi commenti vedo sempre sottovalutato o non preso in considerazioni l'aspetto dei rapporti interpersonali "stretti" non necessariamente all'interno del gruppo; io credo che sia importante al pari del creare contenuti di qualità..

Steemit nasce negli USA ove v'è poca simpatia per iniziative che non premiano l'individualismo, l'inventiva, l'iniziativa del singolo o di gruppi. Si troverà un metodo forse per bloccare i bot ma non credo che verrà modificata la struttura com'è oggi in alcun modo. Chi pubblica immagini porno o chi si occupa di critiche di storia ha le medesime possibilità di successo nelle nicchie a cui si rivolge. Nicchie, gruppi, communities. Ecco, il futuro sta nel sapersi organizzare. Si va avanti se si fa parte di una comunità e spetta alla comunità sapersi organizzare per andare avanti.
Just my opinion

Concordo con te.. l'idea di gruppo è alla base di tutto. Ne parlavo in qualche mio post precedente e anche commentando qualche post di altri autori.

...e mi accodo anche io! 💜 magari ci sarà una scissione, steemitplay, and steemitwork, chissà, sicuramente un evoluzione in qualche direzione ci sarà... è pur vero che non tutti gli autori possono piacere a tutti, non tutti gli scritti dello stesso autore possono risuonare in ognuno di noi, questo vale per i grandi della letteratura, figuriamoci per noi piccolini... staremo a vedere.

Esatto.. ho molti follower a cui piace un determinato tipo di scritto, altri a cui ne piace un altro. Ogni autore trova la sua dimensione e una certa "stabilità" dopo un pò di tempo. Per l'evoluzione.. staremo a vedere ;-)

Magnificent article my friend. I am confident that we will soon move into the new era of Steemit, the era of happiness and abundance. Good luck to you and good.

Великолепная статья мой друг. Я уверен в том, что мы скоро перейдем в новую эру Steemit, эру счастья и изобилия. Удачи Вам и добра.

I hope so too, Let's see what happens. ;-)

Purtroppo la degenerazione esiste in ogni ambito della vita, figurati se poteva non esserci qui su Steemit...è proprio una cosa intrinseca all'uomo. Vediamola così: se si fa un buon lavoro e si viene gratificati, bene. Se si fa un buon lavoro e basta, si viene gratificati lo stesso, perchè le cose fatte bene (come questo post) in qualche modo vengono sempre fuori. Complimenti per la passione che ci metti.

Grazie per i compliementi. Concordo con il tuo commento, infatti la "tragedia dei beni comuni" si adatta a ogni tipo di comunità o società.. steemit non poteva esimersi.

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