La mia prima volta negli USA #Day 10 - JFK Space Center
Capsule, razzi e satelliti
Tutto iniziò a fine anni '50, in piena Guerra Fredda, quando i russi (allora sovietici) lanciarono in orbita il primo satellite, lo Sputnik. Presi alla sprovvista, gli americani non erano disposti a farsi sopraffare mediaticamente dai rivali: partì così quella che è stata ribattezzata "la corsa allo spazio". Passarono pochi mesi affinché gli USA si rimettessero in pari, almeno dal punto di vista numerico, ma i russi erano sempre un passo avanti, avendo lanciato il primo essere vivente in orbita terrestre (la cagnolina Laika sullo Sputnik 2) ed il primo uomo (Jurij Gagarin su Vostok 1). Preso dalla voglia di successo e di rivalsa, l'allora Presidente JF Kennedy annunciò il 25 maggio 1961 di voler mandare astronauti americani sulla luna prima della fine del decennio. Purtroppo per lui, non vide mai realizzato il suo sogno.
Nelle foto succesive, alcuni razzi, missili e capsule usati nelle prime missioni sperimentali di viaggio in orbita terrestre. Alcuni sono originali, altri riproduzioni. Inoltre, ho testato personalmente le condizioni ristrette di una delle capsule con tre posti per l'equipaggio; passate oltre se gli spazi angusti non sono il vostro forte!
Le missioni Apollo
Decidiamo di muoverci subito verso una sezione staccata dal parco visitatori, nei pressi della base dove vengono effettivamente montati i vari componenti degli space shuttle.
L'area è dedicata alle missioni Apollo, le quali riuscirono a portare diverse volte degli uomini sul suolo lunare, ma tutto fu messo a rischio nel 1967, quando durante una missione di test, in fase di decollo, la capsula prese fuoco, uccidendo in pochi secondi tutti e tre i componenti dell'equipaggio a bordo. La missione fu rinominata Apollo 1; dopo di quella si dovette arrivare alla missione Apollo 7 per rivedere un equipaggio umano a bordo di una navicella spaziale, quasi due anni dopo.
La missione di maggior successo fu senza dubbio quella dell'Apollo 11, con Neil Armstrong che fu il primo uomo a mettere piede sulla luna, mentre quella più pericolosa fu l'Apollo 13, con l'equipaggio che rischiò seriamente di perdere la vita dopo aver riscontrato una serie di problemi con l'ossigeno ed il carburante più di due giorni dopo la partenza. Fu in questa occasione che fu pronunciata la celebre frase "Houston, we've had a problem". Grazie al sostegno a terra ed alla grande abilità dell'equipaggio, tutti riuscirono a tornare a casa sani e salvi.
La capsula con lo sfortunato equipaggio dell'Apollo 1
Riproduzione della torre di controllo durante il lancio di Apollo 11
Ricostruzione del razzo Saturn V, utilizzato per mandare in orbita tutte le missioni Apollo con equipaggio (eccetto Apollo 1)
Uno dei rover utilizzati nelle ultime tre missioni Apollo e, di seguito, alcuni strumenti utilizzati dagli austronauti durante le loro missioni.
Space Shuttle
In seguito al programma Apollo, nasce l'idea di creare dei mezzi riutilizzabili, poiché fino a quel momento non erano stati previsti impianti per per poter rientrare nell'atmosfera ed atterrare in sicurezza: gli astronauti si lanciavano in paracadute all'interno di un'apposita capsula prima dell'impatto, per poi essere recuperati dalle squadre di salvataggio.
L'utilizzo degli space shuttle ha permesso di effettuare innumerevoli missioni in oltre due decenni, i cui risultati sono operativi ancora oggi, basti pensare all'installazione della Stazione Spaziale Internazionale.
Ne furono costruiti 5:
- Challenger (distrutto, insieme a tutto l'equipaggio, nel gennaio 1986)
- Columbia (distrutto, insieme a tutto l'equipaggio, nel febbario 2003)
- Discovery (ritirato dall'attività nel marzo 2011 con la chiusura del programma Space Shuttle, è conservato allo Smithsonian)
- Atlantis (ritirato dall'attività nel luglio 2011 con la chiusura del programma Space Shuttle, è conservato al KSC in Florida, a cui si riferiscono le foto)
- Endeavour (ritirato dall'attività nel maggio 2011 con la chiusura del programma Space Shuttle, è conservato al California Science Center di Los Angeles)
Conclusione della visita
A corollario di quanto osservato, abbiamo visto anche un filmato su quali sono gli sviluppi attesi da parte del settore aerospaziale, con gli sforzi che stanno chiaramente puntando su Marte, come testimoniano già le varie sonde inviate ed i dati che riceviamo; ma è più in generale la scoperta e lo studio di altri pianeti simili alla terra che affascina gli studiosi.
Prima di andare via abbiamo assistito ad un meraviglioso video in 3d girato sulla stazione spaziale, con immagini dall'alto che mostrano bellezze incredibili: un pianeta senza confini, senza barriere, che l'uomo sta pian piano consumando senza accorgersene. Menzione speciale per la presenza della nostra connazionale Samantha Cristoforetti, che tra le altre cose ci mostra anche come fare un buon espresso "spaziale".
Al termine della visita si riparte, stavolta la destinazione è sulla costa occidentale della Florida, Clearwater Beach, un nome che da solo è un programma, per goderci un paio di giorni di meritato riposo in spiaggia. Il viaggio continua...
Puntate precedenti:
►#Day 1: L'arrivo a New York
►#Day 2: Parte l'avventura
►#Day 3: One World Trade Center e Statua della Libertà
►#Day 4: AMNH, Central Park e High Line
►#Day 5: Goodbye New York, Welcome to Miami
►#Day 6: A spasso per Miami
►#Day 7: A spasso per Miami - Everglades e Miami Heat
►#Day 8: In viaggio verso Orlando
► #Day 9: Universal Studios Orlando
attenzione, scritto così sembra che non avevano riparo in un veicolo.
Si, hai ragione, certo a quelle velocità non potrebbero certo lanciarsi come da un normale aereo, però giusta osservazione, modificherò. Grazie :