La mia prima volta negli USA #Day 7 - A spasso per Miami: Everglades e Miami Heat
Everglades
Chi di voi non ne ha mai sentito parlare? Non si contano i film ambientati a Miami dove per qualche motivo si finisce in questa zona paludosa a circa un'ora d'auto dalla città, tra cui alcune puntate della mia serie tv preferita, CSI Miami (facile dare un cadavere in pasto ai coccodrilli, vero Horatio?).
Nonostante l'area, in quanto parco protetto e Patrimonio Unesco, venga perlopiù mantenuta allo stato selvaggio, rappresenta un must, qualcosa da dover vedere e dire di esserci stato. La permanenza al parco si compone di due momenti: un giro in aliscafo di poco più di un'ora, dove ci si addentra nella vegetazione spesso uguale a se stessa e dov'è facile avere incontri ravvicinati con gli alligatori della zona ed uno spettacolo in cui un omone tanto grosso quanto simpatico ci mostra come si cattura un coccodrillo, utilizzando degli animali addomesticati e tutte le sue 9 dita della mano rimastegli.
Terminato lo show veniamo riaccompagnati a casa, come al solito in leggero ritardo sulla tabella di marcia, ma oggi siamo molto larghi con i tempi e ci permettiamo un break di un paio d'ore sulla spiaggia di fronte all'hotel. Fa caldo, è umido e ventoso, come spesso da queste parti, la temperatura è sui 30 gradi ed anche se le nuvole coprono a tratti il cielo della Florida, posso dire che il momento relax è stato molto apprezzato da entrambi. Nonostante le onde molto alte, ne ho approfittato per fare una nuotatina vicino la riva.
Let's go Heat!
Qualche anno fa ero un appassionato di NBA, da piccolo ho anche giocato e me la cavavo, ma col tempo ho un po' perso di vista questo ambito. Fatto sta che appena ho saputo della possibilità di vedere un match degli Heat in casa, non ho resistito. Avversario, gli Atlanta Hawks del nostro connazionale Marco Belinelli, per cui questa volta dovrò tifare contro.
L'atmosfera è elettrizzante nonostante non sia una partita di cartello, lo stadio è una struttura davvero spettacolare, con i posti distribuiti su 4 livelli e cibo e merchandising ad ogni angolo.
Per la cronaca, la partita è stata una di quelle che solo il basket può regalarti: dopo un paio di minuti di assestamento glie Heat prendono le misure agli avversari e conducono in scioltezza, raggiungendo un massimo di +21 che sembrava aver distrutto gli Hawks. Ma Atlanta non ci sta e nel terzo quarto parte la rimonta, che si concretizzerà nel primo minuto dell'ultimo quarto sul 77-77. A questo punto, si fa sempre più alto il coro dagli spalti in fase di possesso, let's-go-heat sul ritmo di "We will Rock You" dei Queen. Miami si ricorda improvvisamente che le partite durano 4/4 (lo dice la parola stessa, un quarto è una parte di quattro) e macina gioco, riportandosi in poco tempo alla doppia cifra di vantaggio che manterrà ad elastico fino al termine, concludendo con una vittoria per 104-93. Tutti felici, tranne il povero Marco Belinelli, autore di una prova con qualche spunto, ma sottotono, come del resto da parte di tutta la squadra, con Prince e Bazemore che ci provano, ma perlopiù predicano nel deserto ed è solo il giro a vuoto di Miami nel terzo quarto che gli permette di rientrare in partita.
Il tempo di acquistare una maglietta e via verso casa, sono quasi le 23 e ci aspetta un po' di strada prima di riconciliarci con un comodo materasso. Domani sveglia di buon'ora e partenza per Orlando, comincia il tour della Florida! Stay tuned ;)
Puntate precedenti:
►#Day 1: L'arrivo a New York
►#Day 2: Parte l'avventura
►#Day 3: One World Trade Center e Statua della Libertà
►#Day 4: AMNH, Central Park e High Line
►#Day 5: Goodbye New York, Welcome to Miami
►#Day 6: A spasso per Miami
Bellissime :) ... Se dovessi tornare in America mi ricorderó delle tue guide !
Buona continuazione!
Grazie :) Ovvio che non basta una vita per vedere tutto, ma in 3 giorni con un po' di organizzazione si può fare bene ;
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