Asso e re di picche - contest - parte 4
Tutte le foto sono di mia proprietà.
Con questo post partecipo al contest:
https://steemit.com/ita/@moncia90/asso-e-re-di-picche-contest-parte-1
https://steemit.com/ita/@moncia90/asso-e-re-di-picche-contest-parte-2
https://steemit.com/ita/@moncia90/asso-e-re-di-picche-contest-parte-3
https://steemit.com/ita/@moncia90/asso-e-re-di-picche-contest-il-punto-della-situazione
La parte 3 terminava così:
Lascio il borsone cadere a terra ed estraggo il kalashnikov.«QUESTA E' UNA RAPINA!»
Non faccio in tempo a finire la frase che incominciano a volare pallottole.
Il mio sguardo scandaglia tutto l'ampio ingresso della Bank of Nevada: sono almeno in quattro a spararci, troppi per una giornata qualsiasi: qualcuno deve avere parlato.
Mi butto a terra, rotolo fino a dietro una grande scrivania in mezzo alle gambe affusolate di una bionda cercando di schiarirmi le idee e prendere la mira senza farmi uccidere troppo alla svelta.
Josè certo non può avere parlato, è un ciccione messicano clandestino, la gente non parla con lui e lui non parla con la gente.
a volte la uccide, difficilmente ci parla.
L'italiano forse, gli italiani, si sà, hanno la lingua molto lunga, soprattutto se bevono troppo e gli italiani bevono sempre troppo.
Jason no, di Jason mi fido: lui è il Boss.
Cioè non mi fido per niente di Jason, è lui che mi ha fregato, ma non credo possa essere il tipo da dire in giro dove e quando vuole fare una rapina.
Ma il più probabile ovviamente è il nerd, alla fine è un nerd, quindi avrà messo un post su internet da qualche parte, tipo: "Ehi raga, domani io e i miei amici facciamo una rapina alla Bank of Nevada!", se dovessi scommettere punterei su di lui.
Kris è un nerd.
E soprattutto è l'unico che non è qui dove ci sono le pallottole.
Devo riuscire ad uscire vivo da qui per ammazzare quel brufoloso ignobile traditore.
Da sotto la scrivania ho una visuale decisamente ridotta, riesco ad intravedere solo due che sparano verso di noi e vedo Jason steso a terra, non so se sia morto, ma sicuramente non è in grado di darci una mano.
Uno dei due posso riuscire a beccarlo, ma quale sarà ora il nostro piano?.
Il piano 'B' non ce l'abbiamo, il fatto che ci fossero quattro tizi che ci sparavano addosso appena aprivamo bocca non l'avevamo previsto.
La porta è bloccata, spostandomi a sinistra vedo il Gordo, sicuramente morto nel tentativo di scappare da quella porta sbarrata.
In mezzo alla grande sala, a terra, ci sono almeno una ventina di morti, forse di più.
Chissà se li abbiamo ammazzati tutti noi, oppure li hanno seccati loro, sparare all'impazzata non è il modo migliore di trattare la propria facoltosa clientela.
Qualcuno dei morti si lamenta, forse alcuni devono ancora finire di morire del tutto.
Non ci sono vie di fuga, almeno non ne vedo da dove sono, potrei provare a seccarne uno, forse due, ma non riesco ad individuare da dove vengano gli altri spari, io per ora non ho ancora premuto il grilletto nemmeno una volta.
Magari è per questo si sono concentrati sugli altri, io non ho sparato e a me non hanno ancora sparato.
Forse dovrei arrendermi, ma siamo a Las Vegas, se esco da qui sotto con le mani in alto al 99% prima mi sparano, poi mi chiedono chi diavolo ero.
Devo giocarmela meglio che posso, mi attacco alle gambe della bionda, immobile come un manichino per questi pochi secondi, anche lei istintivamente sotto la scrivania, dalla parte opposta alla mia; mi avvicino alla giusta distanza, le punto il fucile sotto la gola e le spingo la testa fino a fargliela uscire da sotto la scrivania, bene in vista.
Senza uscire da sotto al tavolo urlo con tutto il fiato che ho in corpo: "Fermatevi! Se sparate un solo altro colpo la faccio fuori!"
Si sentono un paio di spari, ma decido di non essere troppo fiscale e concedo a tutti qualche secondo per capire la nuova situazione.
Come per magia l'aria improvvisamente diventa ferma, nessuno più parla, nessuno più spara, qualcuno dei feriti ancora si lamenta.
Urlo di nuovo, ancora con tutta la voce che ho, solo che ora c'è un silenzio di attesa e la mia voce suona come un tuono nella notte: "Posate le armi a terra e nessuno si farà del male!"
Le mie parole rimbombano e quasi mi spavento da solo, poi, piano, mi alzo, per avere finalmente una visuale completa.
Nel silenzio più totale vedo che l'italiano è l'unico ancora vivo, è dietro alla colonna centrale e mi fa un segno d'intesa che non capisco.
Cosa vuole fare?
Gli italiani non pensano, fanno, so già che rovinerà tutto il mio lavoro con la bionda.
Che trema.
Lo fanno spesso le bionde: tremano facilmente.
Nessuno ha posato le armi, stanno cercando di capire cosa fare.
Sono rimasti in tre, due vestiti da guardie giurate e uno che credo sia un funzionario, oppure il direttore, ha una piccola pistola, ma, dallo sguardo, direi che sa il fatto suo.
La tiene puntata su di me che cerco di mettere in mezzo tra me e lui la bionda.
Mi spiacerebbe farla fuori.
Non è niente male la bionda, trema parecchio, ma non è per niente da ammazzare, tutt'altro...
Vedo che il direttore lancia occhiate agli altri due, come per scegliere quale strategia adottare.
Proprio mentre sto pensando a come uscire vivo da questa merda di banca, l'italiano esce allo scoperto e secca, un colpo solo, preciso, la guardia giurata più vicina a lui.
Il suono del proiettile fende un'atmosfera immobile come un fulmine, il tizio si accascia senza un lamento.
Io resto interdetto.
Lo sapevo che l'italiano avrebbe rovinato tutto.
Lo fanno molto spesso gli italiani, sono troppo impulsivi e finiscono per rovinare tutto.
Anche se ha una buona mira, questo glielo concedo.
Passano due interminabili secondi, forse uno sguardo tra il direttore e la guardia giurata, non saprei dire.
Partono diversi colpi, due o tre fanno fuori l'italiano che si accascia rantolando e lamentandosi.
Un'altro vizio degli italiani: si lamentano sempre.
D'istinto spingo la bionda di lato, ma i colpi del direttore stanno già arrivando: il primo prende lei ad un braccio, il secondo colpo lo becco io nella gamba sinistra che inizia subito a sanguinare.
Crollo a terra e comincio a lamentarmi e a bestemmiare come un'italiano.
Non ci vedo più dal dolore e comincio a sparare all'impazzata, senza nemmeno prendere la mira.
Mi arriva un secondo proiettile nella coscia destra, poi un'altro, non capisco nemmeno io più dove.
Poi ne arriva un quarto.
Sono morto.
Non doveva finire così...
Aspetto con ansia la parte 5...sperando che in questa versione ci sia un lieto fine...@deusjudo!!!
Bravo @ilnegro!
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