La filosofia dell'ipocrisia, i pensieri e la sofferenza

in #ita7 years ago

Ieri mentre spulciavo un po' di post mi è capitato di leggere l’articolo di @nirolf95 sul pensiero. Il testo è scritto molto bene e contiene concetti interessanti, infatti ne è nata una bella discussione.

Nel post si parlava dell’importanza nell’essere vigili sui pensieri e spiegava alcune tecniche, finché non mi sono imbattuto nella parte in cui si parlava di autoaffermazioni positive e mi è venuto in mente un testo di Osho.

Egli metteva in guardia le persone dal pensare positivo, se ogni giorno ci svegliamo e ci diciamo quanto siamo bravi, belli e buoni davanti ad uno specchio, agiamo a livello superficiale. Soprattutto se ad un livello profondo ossia inconscio non ci crediamo alle cose che ci diciamo, rischiamo di prenderci solamente in giro.

Le autoaffermazioni positive, la legge dell’attrazione, il cercare di pensare ed essere sempre positivi, appartengono ad una corrente New Age che non tiene minimamente conto delle questioni più profonde nell’essere umano.

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Immagine CC0 creative commons

Tutto ciò non è la soluzione all’infelicità o ad una bassa autostima, può essere un palliativo sì, ma l’inconscio è molto più forte del conscio e se noi ci diciamo che siamo forti e poi dentro ci sentiamo delle cacchette, rischiamo di fare un salto in un burrone.

Ho frequentato per un periodo un corso di PNL (programmazione neurolinguistica) tenuto da mio cugino, lui lavora in un’azienda che offre un metodo veloce ed intuitivo per studiare, ossia un apprendimento rapido. Posso dire che queste tecniche nella maggior parte dei casi, se ci credi, funzionano realmente e sono molto efficaci.

Durante questo corso, conobbi un ragazzo che riuscì a partecipare ad una conferenza di Anthony Robbins, uno dei life coach ed esperti di PNL più importanti al mondo! Se non ne avete mai sentito parlare vi consiglio di leggere qualche suo libro. É un motivatore fantastico e realmente i suoi consigli e le sue tecniche, se eseguite correttamente e con costanza possono apportare un contributo significativo nella nostra vita.

Quello che mi colpì però della storia di questo ragazzo fu il fatto che dopo qualche giorno dalla conferenza, il suo umore dall’essere alle stelle, arrivò alle stalle...per un po' di tempo cadde in uno stato depressivo, quasi catatonico. Questo perché Robbins era andato ad agire su delle leve motivazionali, ma ritrovandosi questo ragazzo punto a capo ad avere a che fare con se stesso, non era riuscito a muovere le stesse leve. Il suo senso di insoddisfazione profonda ed inconscia era tornata e lui non poteva fare nulla.

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Questo perché se prima non lavoriamo su noi stessi, ma nel profondo, possiamo agire su tutte le leve che vogliamo, possiamo pulire la polvere e nasconderla sotto un tappeto, ma la polvere è sempre li, alla fine il tappeto non potrà nasconderla più.

Riprendendo Osho quindi, il pensare positivo rischia di diventare la filosofia dell’ipocrisia! Se quando usciamo dalla chiesa diamo qualche spicciolo allo zingaro fuori perché ci sentiamo positivi e poi tornando a casa non siamo in grado di confrontarci con la nostra famiglia allora stiamo parlando del niente! Posso donare tutti gli spiccioli che voglio, dirmi ogni giorno che sono bravo e buono, ma poi realmente dentro come sono? Chi sono realmente se basta una parola di troppo o un grido in più per farmi esplodere? Per far esplodere tutta la rabbia e la polvere che ho dentro?

Nel mondo occidentale chi va da uno psicologo viene visto come un pazzo, un tipo strano. Questo perché non sanno che in America ad esempio quasi ogni famiglia ha un terapeuta e si usa fare delle sedute settimanali.

Lo scopo di un terapeuta è proprio quello di lavorare sì su delle leve, ma agendo in primis sull’inconscio. Quello che può fare lui però è solo un 20%, il restante 80% tocca farlo a noi, siamo solo noi a poter fare i conti col nostro Io! Siamo noi che passeremo tutta la vita con noi stessi!

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Nel Buddismo si dice che la sofferenza deriva dall’attaccamento ai desideri e dall’identificazione con i nostri pensieri. Un pensiero si trasforma in un’emozione che a sua volta si potrebbe trasformare in un’azione, ecco perché come diceva @nirolf95 nel suo articolo, è importante cercare di captare o meglio osservare i nostri pensieri.

La nostra sofferenza in definitiva è dovuta ad azioni meccaniche che compiamo ogni giorno senza rendercene conto, che mascheriamo sotto forma di Ego! Ci creiamo un’identità data dalla società in cui viviamo, dal contesto familiare, dalla scuola ecc...Non siamo liberi perché per essere liberi prima di tutto bisogna essere consapevoli! Chi di noi lo è realmente? Ho già scritto qualcosa a riguardo nell’articolo sulle 4 nobili verità e la sofferenza.

Studiare se stessi, metterci a contatto con le nostre paure è quanto di più difficile possa esistere, ma è l’unica via! Accettarci per quello che siamo e smettere di essere in conflitto col mondo intero è un primo passo. Quando due forze uguali entrano in contatto avviene uno scontro, ma quando una delle due lascia andare, automaticamente lo scontro viene evitato. Questo concetto viene usato fisicamente in alcune discipline orientali come ad esempio l’Aikido.

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Fintanto che noi continueremo a desiderare di essere da una parte piuttosto che da un’altra, questo ci provocherà sofferenza. Fintanto che desidereremo di guadagnare di più ma non riusciremo a trovare qualcosa di meglio, questo ci provocherà sofferenza, e così via. La soluzione in questo caso è nell’accettazione che non vuol dire non fare niente e rimanere immobili, ma non entrare in contrasto con quello che la vita ci dona, che sia bello o brutto.

In secondo luogo l'osservazione dei pensieri ci consentirà di capire che noi realmente non siamo quei pensieri, che tutto quello che proviamo è una condizione umana dettata dalla sensorialità ovvero dai sensi. Quando mangiamo un cibo buono ci “attacchiamo” a quella sensazione e a quella bontà e se la volta successiva non mangeremo qualcosa di altrettanto buono questo ci porterà sofferenza. Potremmo farne mille di esempi, ma credo che il concetto a questo punto sia chiaro!

  • Primo step entrare in contatto con se stessi, ovvero profonda introspezione.

  • Secondo step, praticare l’osservazione dei pensieri tramite la meditazione ponendo l’attenzione sul respiro.

  • Terzo step, praticare l’accettazione, lasciando andare situazioni che non possiamo controllare o cambiare.

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Questo articolo sarà composto anche da più di 1000 parole, ma ringrazio chi avrà avuto la pazienza di leggerlo fino in fondo. Soprattutto spero che possa essere da riflessione e spunto per qualcuno.

Per ogni domanda potete scrivermi nei commenti o in chat

Un abbraccio a tutti
Casper

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Molto stimolante, davvero. Una riflessione mi ha suscitato quello che dici sul pensiero positivo, perché da sempre è una delle mie fragilità. Per indole sarei portata a guardare ciò che va modificato, ciò che “non funziona” nella mia vita e in genere nelle cose. Cioè la parte vuota del bicchiere. Da un po’ di tempo, però, sia come madre che come insegnante, sto cercando di non dimenticare la parte piena. Anzi, mi sforzo di concentrare la mia attenzione sui progressi, se ce ne sono, e di pensare che ce ne saranno ancora, se continuerò ad impegnarmi per ottenerli. Da poco ho iniziato un corso di formazione professionale incentrato sulla Mindfulness, che parte dalla meditazione buddista, come saprai. Ecco, accettare senza giudizio ciò che si è e ciò che accade è il mio modo di pensare positivo ed è per me un percorso in salita.
Grazie del tuo post.

Grazie a te per aver letto :) se posso darti una piccola dritta, per iniziare davvero a vedere la parte mezza piena del bicchiere non scordiamoci di apprezzare le piccole cose. Una cosa che a me aiuta molto è svegliarmi la mattina è fare un lungo respiro e ringraziare per tutto quello che ho difronte. Dire ad alta voce grazie! Per essermi svegliato, per poter respirare, per poter camminare, per poter guardare il sole, per avere un tetto sulla testa, un letto su cui dormire e così via...andiamo a rinforzare delle cose reali, è un modo diverso di iniziare la giornata! :)

La mente è meravigliosa

Davvero bellissima, una lettura piacevole e illuminante; soprattutto la parte finale con i tre step hanno grande potenza e dovrebbero esser praticati da tutti! Gli spunti su cui riflettere sono davvero tanti e tanto ti ringrazio per questo. Complimenti !

Grazie a te! :)

Bravo 👏Bel post! Mi piace molto il parallelo tra PNL e zen... ora però ho sonno e quindi vado a dormire 😜 Però mediterò su quel che hai scritto!

Rieccomi con le riflessioni portate dalla notte e sono due. La prima, la butto lì ma non mi dilungo. La PNL è affascinante, e qui c'è anche chi ne sa parecchio, attenzione solo a non confonderla con la vera e propria terapia cognitivo-comportamentale, che comprende (e forse è pure nata grazie agli studi di Eriksson) la PNL ma non è solamente PNL. Spero di non offendere nessuno ma la ritengo superiore, ma anche complementare, alla psicoanalisi. La seconda anche qui dico solo due cose. La filosofia buddista è magnifica, ma anche qui bisogna avere cautela, soprattutto per quanto riguarda il non-attaccamento. Il rischio più grande è rappresentato dal finire con il sentirsi alienati dalla propria esistenza. All'inizio credo sia meglio concentrarsi sulla sospensione del giudizio, e quindi con il diminuire il nostro bisogno di giudicare gli altri. 🖖

Grazie per averci pensato :) tutte le terapie dal mio punto di vista sono più o meno efficaci. La pnl come già detto è utile se la usi ogni giorno e soprattutto se ci credi. Ad esempio ho omesso di dire nella parte iniziale che anziché le affermazioni positive, se proprio vogliamo possiamo sfruttare le visualizzazioni positive dato che sono molto pratiche ed efficienti. Ovviamente non bastano, il lavoro pratico su noi stessi va fatto e il buddismo ci insegna tecnicamente come funziona la nostra mente. Quello che dici tu sull'alienarsi è sempre una nostra percezione sensoriale, realmente è un processo molto lento, le emozioni ed i pensieri esistono ancora, impariamo solo a non interagire con loro. In poche parole siamo noi a decidere a cosa dar retta e a cosa no, allo stato attuale è il contrario, siamo dominati dalla mente. :)

Ottima riflessione, lettura molto gradevole.

I tre punti che hai esposto alla fine sono molto potenti. Soprattutto l'ultimo che molti fanno fatica ad accettare.

Il percorso di risveglio non è facile, diciamo che tende ad essere autodistruttivo perché vanno a cadere convinzioni e false idee di sè

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molto interessante, è un argomento che mi ha sempre affascinato. Negli anni, però, ho capito che il pensiero positivo può anche essere una trappola o, come tu dici, la fiera dell'ipocrisia

Più efficaci le visualizzazioni se proprio vogliamo, realmente possono servire a farci stare meglio, ma è nel profondo che dobbiamo lavorare :)

Ultimamente ho vissuto un periodo molto stressante e "routinico", la cui frenesia mi distoglieva dal tempo e dalla concentrazione necessaria per portare avanti delle riflessioni su alcune situazioni che richiedevano una profonda comprensione dei miei sentimenti e delle mie idee "vere".
Quando mi sono soffermata a rifletterci, ho inconsapevolmente dalla teoria messo in atto i tre punti finali del tuo post: ho capito dove era il problema, l'ho osservato e analizzato, l'ho accettato perché non potevo fare altrimenti.
E ho deciso di cominciare a fare un esercizio di osservazione e di positività, non ingenua e da ripetere come un mantra per autoconvincersi, ma per constatare che, dopotutto, anche i periodi peggiori contengono qualcosa di buono, come lo yin e lo yang. Sono nati e stanno nascendo i post di #5cosebelle che parlano proprio di questo: osservare, osservarsi, capire e capirsi.
Bel post :)

Grazie stella per il feed :) Infatti questi 3 punti non li troverete scritti da nessuna parte, sono frutto di una profonda introspezione e di un periodo di solitudine passati. Come dici tu, li hai messi in atto in maniera inconsapevole, proprio perchè sono dentro di noi :)

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