Ehi ragazzi dove andate? mi state lasciando a terra!steemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago (edited)

Questo post nasce per commentare la proposta di @marcodobrovich contenuta nel post STEEMPOSTITALIA - Un altro passo avanti. …Anzi due


immagine di mia proprietà

Può essere utile come introduzione un video che ho pubblicato ieri e che riguarda le mie motivazioni base sulla mia iscrizione a steemit e l'approccio professionale che ritengo necessario per lo sviluppo dei progetti. (vai al video)

@etn0, in un commento, mi dice di non aver capito bene cosa intendo per approccio professionale.
La risposta è semplice: per approccio professionale intendo un approccio che pone tra gli obiettivi il raggiungimento di un equilibrio economico, in modo tale che il gruppo di lavoro sia sostenuto nella sua attività.
Non spiego quali tecniche e strategie secondo me sono efficaci per tale obiettivo, queste le spiegherò via via che discuteremo di progetti, ed in questo post comincio a dare altri elementi.

Ricordo che tutto ciò che proporrò e che anche le analisi che farò della proposta di @marcodobrovich si riferiscono ad una mia visione di sviluppo del settore editoriale che appunto è mia, che ho esperienze professionali che mi danno delle competenze, ma che io sto sposando una visione che non è detto sia quella giusta. Soprattutto perché in alcuni casi mi riferisco a sviluppi che non sono ancora in essere. Tuttavia, credo molto in questa visione e, quindi, cercherò di portare tutta la mia attività verso quella direzione.
In questo post non posso parlare di tutto, ma comincio già a dare informazioni intorno a questa visione.

Ma prima ancora di addentrarmi sullo specifico mi prendo il tempo per affrontare un aspetto che secondo me sta determinando una certa confusione all'interno della comunità (o delle comunità) italiane su steemit.

La Grande confusione

Ieri è stata una giornata eccezionale per la cominità italiana di steemit, oltre alla proposta molto articolata di @marcodobrovich c'è stato anche l'annuncio di un nuovo progetto (servizio) di SteemPostItalia (SPI-projects) e del progetto di @girolamomarotta (CURATION SPI).

No, non voglio intendere che la confusione è generata da troppe proposte, anzi penso esattamente il contrario, più proposte vengono fatte e meglio è.
La mia valutazione di SPI-projects e di CURATION SPI è molto positiva e sono molto contento della nascita di questi nuovi progetti (servizi).

La confusione è ad un altro livello.

E riguarda un confronto che in certi momenti ha assunto un carattere acceso all'interno della comunità italiana (generale compreso SPI).
Anche se sto da appena un mese su questa piattaforma, ci tengo a dire la mia posizione a riguardo, se dirò cose inesatte, che dipendono dalla mancanza di conoscenza su alcuni fatti, mi aggiornerete così posso correggere alcuni punti del mio pensiero.

Leggendo alcune critiche a SPI (e non mi riferisco a nessuno in particolare, e se qualcuno si rivede in alcune posizioni che dirò può semplicemente andare nel merito sugli aspetti che toccherò senza metterla sul personale, nel senso che a me non interessa molto adesso il personale ma i vari punti di vista sullo sviluppo delle attività), ritengo che queste critiche (a SPI) non abbiano molto senso.

Perché? Perché SPI ha un modo molto chiaro (mi sembra) di porsi, non ci sono molte possibilità di equivocarne le caratteristiche e l'approccio.
Potremmo non essere d'accordo su questa scelta (sul modo di porsi) ma è più che legittima e se si vuole (vogliamo) qualcosa di diverso lo si cercherà di costruire da un'altra parte.

Ma cosa intendo?

Per me SPI è formata da tre parti: un gruppo diciamo "dirigente", quello che @girolamomarotta definisce nel suo post citato in precedenza (in modo credo anche ironico, affettuoso) "stato maggiore", una parte di collaboratori (curatori, moderatori chat discord, ecc.), e una parte di tutti gli utenti iscritti alla comunità tramite discord e che usufruiscono dei servizi creati per la comunità.
L'approccio organizzativo è chiaro: lo "stato maggiore" decide su quali servizi creare, le regole di partecipazione, ecc. ecc., come in un'azienda. Questo è più che legittimo, si può volere qualcosa di diverso (e anche io lo voglio) ma questo è SPI e non si può pretendere che sia qualcos'altro.

SPI prepara dei servizi e quando sono pronti li propone alla comunità, quando SPI parla di obiettivi (in modo pubblico) parla degli obiettivi di questi servizi e quando parla di regole (in modo pubblico) parla di regole per usufruire di questi servizi, non sta parlando degli obiettivi dello "stato maggiore", non sta parlando di regole per poter dirigere SPI stesso. E tutto questo è legittimo, è una scelta legittima di coloro che hanno creato SPI. Questo è ciò che accade in un sistema chiuso come quello di una società, nessuna società di questo tipo rende pubblico e condivide all'esterno un proprio piano strategico. Se questa è la scelta di SPI bisogna accettarla. Questa scelta non è sbagliata, è una scelta che semplicemente va accettata.

La mia idea (uscirà fuori un po' alla volta) è che sarà necessario prendere un altro percorso rispetto a questo, ma non mi colloco affatto in competizione/contrasto con SPI, non ha alcun senso mettersi in competizione o in contrasto (diverso naturalmente è se si ravvisano comportamenti palesemente scorretti, cosa che io finora non ho in alcun modo ravvisato, quindi sto parlando solo dell'approccio generale di SPI). Questo approccio ha dei punti critici che SPI dovrà affrontare e superare così come un approccio alternativo (diverso, come quello che ho io in testa) ha i suoi punti critici che dovranno essere affrontati e superati. La confusione sta nel confondere due strade diverse (due approcci diversi).

Io reputo molto validi tutti i servizi che SPI sta creando per la comunità e non finirò mai di ringraziarli per questo, se un servizio non mi piacerà non lo utilizzerò, potrei anche dire a SPI i motivi per cui quel servizio non mi soddisfa, ma questi motivi li utilizzeranno loro (lo stato maggiore) come meglio vorranno: potranno servire per modificare il servizio o addirittura toglierlo oppure potranno essere ignorati.

Devo dire che questa confusione è anche stuzzicata da SPI o dallo stesso @marcodobrovich in alcuni punti della sua proposta (su questi ci tornerò più avanti).
SPI infatti, secondo me (è un consiglio naturalmente, niente di più) dovrebbe curare molto la spiegazione di quello che è (come struttura), in modo più forte (più insistente) di quello che servirebbe in altri contesti, perché quando si crea una comunità, l'ambiguità (per chi entra) di credere di far parte anche di aspetti strategici riguardo la gestione della comunità stessa è molto comune, sono aspettative che possono andare deluse, ma se così fosse non c'è da prendersela con SPI per questo. Non prendo in considerazione altri tipi di accuse, parlo solo di coloro che pretendono maggiore apertura e trasparenza del gruppo dirigente di SPI, lo si può chiedere ma non pretendere, perché ripeto, e chiudo questo argomento, è legittimo per chi crea una struttura (organizzazione, gruppo di lavoro) impostarlo come meglio crede.

Il mio approccio: io sono per un'apertura (trasparenza) totale su un livello e una strutturazione precisa (con ruoli e responsabilità precise) su un altro livello.
Non mi interessa fare riunioni aperte con centinaia di partecipanti o arrivare a decidere una strategia per votazioni a maggioranza, ma mi interessa un livello orizzontale fatto di nodi, i nodi sono elementi chiusi nella loro gestione (come SPI), e il livello orizzontale è il livello che tutti i nodi devono curare per far funzionare un sistema di alleanze (di partnership) innovativo, non più dettato dai sistemi tradizionali (le aziende come nodi e il mercato come campo d'azione) in chiara crisi economica (e culturale).
Come può un nodo curare il livello orizzontale (l'ambiente) che rappresenta il luogo di incontro e di collaborazione? Attraverso la comunicazione, la narrazione più chiara e onesta possibile del loro percorso, e il continuo ascolto della comunicazione, narrazione degli altri nodi (vedete come il ruolo dei contenuti, della comunicazione diventa centrale in questa visione?). Non per perdere il controllo dei propri progetti ma per aumentare le occasioni di collaborazioni, perché solo facendo nascere collaborazioni (fusioni) di competenze si sarà in grado di raggiungere gli obiettivi (anche personali, del singolo gruppo, del singolo nodo).

E ancora non ho parlato della proposta di @marcodobrovich.

Per capirci

Quello che dirò sulla proposta di @marcodobrovich sono solo le prime impressioni, perciò cercherò anche di essere sintetico (per quanto sono in grado, il post è già lungo).

Ma rispetto ad alcune aspettative di marco (che ho letto tra le righe di alcuni suoi passaggi, soprattutto nelle risposte dei commenti) voglio essere chiaro su un punto: le considerazioni che farò non saranno in riferimento al contributo che posso dare per le mie competenze (sono un consulente in sviluppo progetti e comunicazione web). Questo potrò farlo in futuro (o all'interno dei ruoli che ci daremo in quanto nodi), ma non è quello che faccio oggi, perché il mio obiettivo non è quello di portare il mio lavoro in steemit. Il mio obiettivo, come ho detto nel video citato ad inizio post, è quello di sviluppare progetti editoriali ed ho un'idea abbastanza chiara (ma non chiusa) del percorso che intendo fare, per cui quello che farò ora è di mettere in relazione la proposta di @marcodobrovich con questo mio percorso (in modo il più chiaro e trasparente possibile, qui sto curando il livello orizzontale che dicevo prima).

Ancora la confusione di prima


STEEMPOSTITALIA - Un altro passo avanti. …Anzi due

Mettere SteemPostItalia nel titolo in una proposta di progetto editoriale lascia credere che questo progetto è (o sarà) di SPI, ma qui c'è la stessa confusione che ho detto prima. Secondo me @marcodobrovich si riferisce alla comunità e allo stesso tempo allo "stato maggiore" (soprattutto nei commenti), cioé lascia quasi intendere che ci sia fusione completa tra lo stato maggiore e la comunità, ma non è così perché come detto SPI è un gruppo (a livello strategico, nella direzione e nelle scelte operative) chiuso, cioè è un nodo nell'esempio che ho fatto in precedenza. Questa proposta, pubblicata in forma di piano strategico (aperta alla discussione pubblica e questo mio post ne è un esempio) non è affatto come SPI-Projects che non è una proposta ma un servizio.

La proposta di @marcodobrovich si propone di creare un nodo o di essere inserita nel nodo SPI (e quindi gestita) dallo stato maggiore di SPI?

Ricordo che SPI-Projects non si pone (giustamente) come un modo per mettere il cappello sui progetti proposti da altri, ma si pone come servizio per aiutare gli altri progetti a realizzarsi, quindi si pone al più come partner (tra nodi). Quindi perché un passo avanti (due) per SPI con questa proposta? questa proposta può essere gestita tranquillamente da SPI come la proposta poi accettata di @girolamomarotta (CURATION SPI). Se pensiamo a SPI come nodo (è quello che è) il progetto SPI-Projects è un passo in avanti perché è un nuovo servizio dato alla comunità, mentre la proposta di @marcodobrovich se verrà accettata sarà uno dei tanti progetti che danno senso a quel servizio. Mi sembra questo un modo più chiaro ed aderente alla realtà per presentare la proposta.

tutto per questo per dire questa cosa per me fondamentale nell'analisi della proposta di @marcodobrovich

Secondo me il primo step (obiettivo) della proposta lanciata da @marcodobrovich non è quello di partire ma di creare il nodo (come struttura strategica e operativa).

Se l'obiettivo è partire, si discuteranno gli aspetti più tecnici (come distribuire rewards e cose del genere e io potrei essere coinvolto quando si tratterà di sviluppare un piano comunicativo sul web o per la strutturazione dei vari progetti editoriali), e poi si partirà.

Se l'obiettivo è, invece, sviluppare un nodo (fare di questo progetto un nodo, come per me è necessario che sia) si dovrà avere un approccio più professionale (ecco che ritorna questo termine, ma che palle questo @anedo).

Cioè? Bisogna sviluppare un Business model del progetto (della proposta di progetto), e questo Business Model (se fatto bene) farà emergere la visione di medio e lungo termine e i punti critici.

No, non ho fatto il Business model della proposta (non è così semplice e rapido) ma, per esperienza e per il fatto che ho già un mio percorso da fare, qualcosa la dirò (dirò alcuni dei tantissimi punti che un business model farebbe emergere e a cui bisogna dare una risposta).

Editore: Chi sia e qual è il ruolo dell'editore non è chiaro.

Per PostIt è SPI, editore e proprietario, nessuno della comunità infatti può pretendere (giustamente, ma mi sono già espresso su questo) di modificare la struttura, l'organizzazione e la gestione di PostIt (lo fa SPI in quanto editore e proprietario di quello che viene considerato a tutti gli effetti come uno dei servizi che SPI offre alla comunità).

Ita-New Ita-new è già stata aperta ed è di nostra proprietà. Nostra di chi? come è di nostra proprietà la pagina di SteemPostItalia?

Per i progetti della fase 3 un editore per ogni progetto su pagine di nostra proprietà... stessa domanda di prima, questa confusione non aiuta ad offrire la proposta all'esterno in modo chiaro.

Ecco, un model business pubblico (sviluppato insieme), ad esempio, potrebbe essere in grado di chiarire questi aspetti se vogliamo costruire un nodo. ED E' QUESTA LA MIA CONTROPROPOSTA.

Ma se invece vogliamo partire... forse non è necessario, vi darò lo stesso una mano (troveremo il modo di collaborare lo stesso).

Fase 3 come livello critico

Ma se la fase 2 potrebbe essere affrontata anche partendo senza farci troppi problemi, la fase 3, tuttavia sarebbe un livello critico enorme senza un business model, potrei quasi dire che scommetterei sul suo fallimento se non ci fosse dietro una strategia e una struttura solide.

Perché?

I motivi sono tantissimi, per ora parlo solo di un aspetto, perché non posso fare un trattato, ma se la discussione continuerà avremo modo di discutere anche degli altri.

I lettori

Forse non si è compreso appieno il senso di quando ho parlato che steemit non è una piattaforma fatta per il lettore.

I lettori sono di tanti tipi. Ora faccio un esempio sui lettori di contenuti di informazione (settore giornalistico), ma l'esempio può poi svilupparsi in tutti gli altri settori legati ai contenuti: formazione, cultura, confronti, marketing, sviluppo di un territorio, ecc.

Io sono un lettore del Corriere della Sera (versione digital), per modo di dire, diciamo che pago l'abbonamento e poi spesso non vado neanche a leggere il quotidiano. Quindi sono un lettore in parte inespresso.

E non mi interessa né commentare gli articoli né guadagnare con i commenti, il mio essere lettore in questo caso ha altre esigenze (non ho bisogno di essere motivato).

Ora sono anche un lettore insoddisfatto (se pago un servizio e neanche lo sfrutto appieno vorrà proprio dire che è così, visto che non sono ricco e non ho soldi da buttare).

Il motivo della mia insoddisfazione sta nella tipologia di articoli che vengono scritti in quel giornale, io vado cercando, come lettore di attualità, qualcosa di diverso che il Corriere ed altri giornali non mi danno.

Alcuni dei contenuti che ho letto in Steemit hanno invece per me qualcosa di molto valido e vanno incontro alle mie esigenza di lettore (non sono molti, lo devo ammettere, ma ci sono). Questo non per la qualità di scrittura (che non è affatto migliore di quella dei professionisti) ma per il taglio e la visione (fresca e genuina) che alcuni di questi articoli mi danno e che gli articoli del corriere non mi danno.

Ma se pure mi trovassi a leggere questi articolo su steemit (beccandoli da una ricerca su google), se non fossi quello che sono, cioè una persona interessata a sviluppare progetti editoriali ed anche un po a scrivere degli articoli, se fossi semplicemente quel lettore che io sono, non avrei nessun bisogno, voglia, desiderio di iscrivermi ad una piattaforma un po' complicata per i non addetti ai lavori solo per partecipare ai commenti, upvote e cose di questo tipo. La piattaforma non è in grado di accogliere questi lettori. Che sono molti e che potrebbero aiutare ad esempio i giovani (ma anche i vecchi professionisti che sono stufi di lavorare in un certo modo) che vogliono fare i giornalisti (a livello professionale, cioè guadagnandoci) a proporre una offerta alterativa di contenuti. E il limite di steemit salterebbe fuori anche quando si cercherà di trovare uno sponsor o un editore che voglia investire sul nostro progetto.

Secondo me, un progetto editoriale che voglia avere una possibilità di raggiungere un ritorno economico deve puntare ad offrire contenuti a questi lettori. E questo significa, che da subito, da ora, non in una ipotetica fase 3, ci si deve già porre la questione su come fare questo.

Questo non significa che non si debbano fare progetti interni a steemit (che siano sbagliati), questo significa solo che, secondo, me, è un errore strategico puntare solo su steemit se si hanno come obiettivi quelli di sostenere economicamente i progetti editoriali.

E' un errore strategico quindi, rimandare alla fase 3 questo aspetto.

Sort:  

Alzo subito le mani e dico che devono rileggerlo per bene un paio di volte. Una cosa @anedo che ha evidenziato qua e nel post precedente è questa "professionalità". Come termine lo adoro, è una sostituzione del termine qualità.
Semplicemente geniale!

Giusta l'analisi che individui nel lettore, si effettivamente è un problema... Nessuno entrerebbe in steemit per leggere un post. Ma a questo problema dovrebbe essere risolto dal progetto SMT. Non sono esperto della cosa e ho approfondito molto poco. Ma il lettore può dare le reward anche in progetti esterni a steemit. Poi non dimentichiamoci che steemit non è unico.... C'è Sapien, c'è Eos, domani ci saranno altri. E quel nodo che dici te @anedo, non vedo problemi a pubblicare lo stesso post da più parti.

Un saluto, nicola
Perdonami per l'intervento un po' confusionario.... Oggi sono cotto e scrivo da cell 😬🙃

Ti rispondo anch'io cotto (serata un po' esagerata), il tuo spirito mi sembra quello giusto (sintonizzato col mio), si tratta di approfondire, 👍

@thelastlips credo stiano sorgendo malintesi. @anedo si sta facendo delle domande legittime e crede di aver trovato la soluzione in un progetto con delle caratteristiche ben evidenziate. Leggendo il suo post emerge come lodi l'operato di SPI, seppur evidenziando punti a lui poco chiari.
Io credo che un confronto sui contenuti e sulle modalità di gestione possa essere solo positivo senza che questo implichi cataclismi vari.
Ognuno di noi ha delle idee e delle proposte condivisibili o meno, ed è giusto affrontare le tematiche.

Oddio, mi accorgo ora che posso apparire esagitato.
Vi assicuro che sono ragionamenti fatti con grande tranquillità.

Quali malintesi? è molto chiara la sua visione. Tu pensi che se scrivi 4389752579045325 parole cambia il fatto che prendi i post altrui e con la scusa di premiarli-tradurli li metti in un account tuo e poi tu (dall'alto di cosa?) dividi i soldi? Ah giusto, ti scegli i migliori e li traduci, che cosa geniale! E quello che guadagnano lo decidi pure tu. Grande idea!
Puoi fare altri 43890785095870293584523 post, fiumi di parole ma il succo conta. E' chiaro..
Ci possiamo girare intorno, prenderci in giro, tutto quello che vuoi.
Qua si sta cercando il modo di fare il guadagno sui post.

Io non contrario al guadagno, sono contrario ai gestori del capitale umano altrui.

Vuoi tradurre i post a prezzi umani? Favorevole.
Vuoi creare una community trasparente con regole democratiche? Favorevole.
Vuoi fare editoria? Favorevole ma libera, non come i giornali che pagano con le briciole gli articolisti.
Ma poi scusa, vuoi fare editoria? Apri un account, chiami 30 persone nel discord, tutte scrivono in quell'account tipo giornale e vi dividete i soldi. Onesto.

Ma non si vuole fare questo...

Ragazzi svegliamoci, a cosa diavolo serve steemit se prendiamo il sistema esterno e lo portiamo qua dentro. A nulla. I soliti italiani..

Quando leggerò una proposta trasparente, dove non ci sono regole strane di account che passano in mano ad uno, nuovi capitani coraggiosi, sarò il primo a ringraziare. Per adesso, vedo l'ennesimo tentativo per pappare SBD per vie traverse. Se vuoi i soldi, ti scrivi l'articolo e la gente ti vota. Amen.

Ciao @marcuz, contento del tuo intervento, in realtà non trovo neanche punti poco chiari su SPI, ho solo elogi. Cerco solamente di spiegare la mia visione per capire chi può essere d'accordo con me (non permettendomi di bollare come sbagliato chi non è d'accordo con me), @thelastips semplicemente non lo capisco, non capisco cosa dice e quindi mi comporto come nei casi in cui non capisco, cerco di non aggiungere altre incomprensioni.

Le domande le hai capite benissimo, sono le risposte che mancano perchè non vuoi darle.
@anedo
E' più comodo fare un post di 7000 parole in cui dici tutto e il contrario di tutto per non parlare del nocciolo della questione. I soldi e l'account totalitarista.
Da dove li prendi i soldi? Parlami di questo..
Parlami dell'account in cui vuoi scegliere gli articoli migliori e farci profitto lasciando % di mancia. Di questo possiamo parlarne? O non capisci la domanda?

Ci provo, anche se ho la netta sensazione di perdere tempo.

Non hai letto il mio post, o lo hai letto partendo dal presupposto che il mio post sia la proposta di un progetto editoriale (ed è chiaro che a te non è chiaro, perché non è una proposta di un progetto editoriale), è in realtà una serie di considerazioni che io faccio intorno alla proposta di @marcodobrovich, quindi tutto quello che dici in questi tuoi commenti su quello che sto cercando di fare sono completamente fuori luogo, perché io non ho ancora detto precisamente cosa voglio fare. Mentre alcune tue considerazioni sui presupposti (approccio) da avere nello sviluppo di progetti editoriali hanno una risposta. Ma, secondo me, già nel mio post. Comunque ecco alcune risposte.

I soldi: io sto proponendo che tutti gli aspetti di un progetto (quando lo si fa, non questo progetto perché non c'è ancora un progetto, si tratta di proposta e considerazioni su una proposta finora), tra cui i soldi, ovvero dove trovare i soldi per l'investimento iniziale, quali obiettivi economici porsi e come suddividerli nel gruppo di lavoro, quello che tu chiami capitale umano, che ricordo è fatto sia dagli autori sia da tutte le figure professionali che concorrono alla realizzazione di un progetto editoriale (compresi gli investitori), siano chiari e trasparenti.

Questa cosa è chiara nel mio intervento, non credo che altri possano dire che non è chiara, solo tu insinui non solo che non è chiara ma che io dico chiaramente l'opposto, e cioè che voglio fare una sorta di proprietario imprenditore che sfrutta il lavoro degli altri. Ridicolo che uno pensi questo di me, chi mi conosce lo sa e la storia della mia vita professionale dimostra che non ho alcuna intenzione di essere e fare questo (anzi) e chi non mi conosce e legge i miei post comprende la stessa cosa, poi ci sono quelli che non mi conoscono e non leggono i miei post che mi ignorano, e poi infine ci sono quelli come te che non mi conoscono, non leggono i miei post e sono anche paladini della libertà e, scusami, ma con queste persone io non ho alcun desiderio (piacere) di parlare e questa risposta, se ho deciso di perdere del tempo per scriverla, è solo a favore di altri.

Parlami dell'account in cui vuoi scegliere gli articoli migliori e farci profitto lasciando % di mancia. Di questo possiamo parlarne? O non capisci la domanda?

Quanta boria e ignoranza c'è in questo tuo modo di esprimersi.

Io - ripeto - per non chiederti di leggere il mio post (che è effettivamente molto lungo) NON HO FATTO ALCUNA PROPOSTA DI APERTURA DI ACCOUNT, NE' DI GESTIONE DI PROFITTI, NE' ALTRO. Ho, al contrario detto, che ogni proposta deve sviscerare fino in fondo tutte le questioni. Una proposta che parla di pagine steemit ecc. l'ha fatta marco @marcodobrovich, che ti ha risposto all'interno del suo post, l'opinione che io esprimo in questo mio post è che alcuni punti (vedi quando parlo dell'editore) devono essere chiariti, senza per questo pensare che @marcodobrovich voglia arricchirsi sfruttando il capitale umano (come dici tu) come non penso che lo faccia SPI con PostIt. Anzi, penso il contrario, penso che progetti come SPI e persone come @marcodobrovich stiano aiutando la piattaforma e gli autori a crescere in un percorso di sviluppo che possa essere d'aiuto a tutti gli attori (le professionalità) in campo.

Ma tutte queste mie precisazioni sarebbero state inutili se si leggessero i post degli altri.
Scusami se non risponderò ad altre tue domande, ti invito a leggere i miei interventi se ti interessano o a scrivere dei post dove proponi tu le tue idee se vuoi fare in modo che la tua visione (laddove fosse diversa dalla mia) possa trovare riscontro ed alleati.

Guarda, hai gettato la maschera. Dici di non capire ma scrivi quanta ignoranza, sei il n1 @anedo. Puoi offendermi da qui al 3000 dandomi dell'ignorante, continui a non rispondere a nessuna delle domande. Ci hai fatto un video deve dici che vuoi fare un progetto editoriale. Dici, poi smentisci, tre secondi dopo sono solo idee e magari cambiano, invece no..

Continui a nominare furbescamente SPI, è inutile che cerchi di tirarli in mezzo, vuoi solo ed esclusivamente sopraelevarti ad essi.

E' chiaro quello che vuoi fare, ci avete fatto un post lungo quanto il Tamigi. 90% di fuffa e promesse di un futuro migliore, il rimanente 10% abilmente fumoso dove c'è il nocciolo della fregatura.

Non capisci? Non rispondi e prendi tempo..

Congratulations @anedo! You have completed some achievement on Steemit and have been rewarded with new badge(s) :

Award for the number of upvotes received

Click on any badge to view your own Board of Honor on SteemitBoard.

To support your work, I also upvoted your post!
For more information about SteemitBoard, click here

If you no longer want to receive notifications, reply to this comment with the word STOP

Upvote this notification to help all Steemit users. Learn why here!

Ci ho provato in tutti i modi ad essere aperto, però..
Tu vuoi fare SPI, passando per qualcosa di diverso, creando un ambiente aziendale governato da te e vuoi i post migliori in un tuo account.
Perdonami, di cosa parliamo? Un fiume di parole per dire che vuoi fare la stessa cosa, ma non sei la stessa cosa solo perché lo chiami giornale editoriale? Va bene..
Tu di controllo e comandi ne vuoi anche di più.

mi dispiace, ma non ho intenzione di convincere nessuno, probabilmente abbiamo idee, progetti, obiettivi diversi. Grazie comunque per il commento!

Non convinci, è diverso. E combatterò sta cosa fino alla morte nei limiti imposti dall'educazione.
E anche dovesse andare in porto e la comunità italiana sarà apostrofata come " i soliti italiani" almeno ci sarà stato uno che ci ha provato a difendere la libertà di una stupenda piattaforma.
A difenderla da chi con varie abilità cerca di creare oligopolio.

Ho riletto diverse volte il post e i commenti, provo a procedere con il mio commento, nel tentativo di spiegare per quanto ne sono capace, quello che penso.
Sono consapevole del fatto che le parole scritte hanno più limiti rispetto a quelle che ci si può scambiare di persone (per altro molto limitate anch'esse), in quanto Non supportate dagli altri elementi non verbali della comunicazione, ma sono lo strumento a nostra disposizione e proverò di utilizzarle con riflessiva cognizione, in tutti i punti, per vedere se posso aggiungere dei contributi.

  • In merito alla struttura per nodi: vale credo quello che in effetti ti ho scritto nell'altro post e che hai citato in apertura. Ho compreso in entrambi i post quello che intendi dire, e mi riferisco a quel dire nella sua forma superficiale o meglio per non usare connotazioni negative che non sono nello spirito del mio discorso: credo di aver inteso quel primo livello di una struttura più profonda ed articolata come schema concettuale che emerge essere già presente nella tua mente. Del quale giustamente hai già anticipato che spiegherai strada facendo gli aspetti più operativi e tecnici. Ma sono al momento nell'impossibilità di comprendere nel suo insieme la struttura e le modalità di processo che intendi proporre (e queste possono determinare significativamente il risultato dell'idea in se). Sono stato sintetico nell'altro post, ma voleva significare piuttosto: sono in attesa di comprendere più elementi di quello che è il tuo pensiero. Un approccio professionale (capace di generare autosostentamento e fattori di economicità) di nodi orizzontali sinergici (integrati nella struttura verticale), oltre a una riflessione sempre più profonda su quello che può stare intorno a steemit e non solo al suo interno sono concetti interessanti. Vorrei dire vitali per il ns essere anche nickname.
    Come ho già scritto nel commento a Marco, il primo passo dell'analisi credo debba passare attraverso la riduzione del rischio piattaforma, valutando piattaforme in grado di duplicare l'attuale struttura gia presente di SPI (ricordo che nessuno rammenta più Myspace, eppure era la rivoluzione dei social poco prima di facebook). Questo per non farci sorprendere da eventuali debacle di una piattaforma. Da questo punto di vista però @marcodobrovich è già più avanti, in quanto già rifletteva su questo punto. Non so questo come possa essere integrato con il tuo pensiero. Per quanto ho potuto leggere dei contenuti di Marco, tuttavia, credo stia già ragionando anche su alcuni aspetti che hai avanzato oggi. Secondo me, su alcune punti non siete lontanissimi. Intensificare il dibattito può in effetti far maturare altre idee. Che come giustamente hai già detto tu, potranno o meno essere valutate dal gruppo dirigente.

Chiarirò sempre di più il mio pensiero. E' normale che ora risulti ambiguo in alcune parti perché ho bisogno di presentarlo un po' alla volta (non potrei fare diversamente). Ma dovrei chiarire anche a chi si rivolge, perché in questo momento quello che sto cercando di fare non è "convincere" tutti della bontà del mio percorso, ma mettere in pratica il mio percorso. Quindi, sto cercando alleanze con coloro che si sentono in sintonia, che trovano convergenze, e questo accadrà probabilmente soltanto con coloro che già sono sulla stessa lunghezza d'onda.

Ho letto il tuo commento a @marcodobrovich e quello che dici qui sul cautelarsi da eventuali debacle della piattaforma steemit, sono talmente d'accordo su questo punto che io do per scontato che sarebbe un errore (per chi vuole sviluppare progetti editoriali come me) affidarsi ad un'unica piattaforma, come ad un unico modello di business, e questo errore non lo farò.

Ora attendo la risposta di marco per continuare il confronto.

Penso che io e lui non siamo molto lontani per obiettivi e sensibilità, mentre forse tra il mio progetto e la sua proposta ci sono differenze importanti, tuttavia questo non significa che, se lui lo volesse, se il progetto di marco partisse, io non possa dare un contributo alla sua realizzazione. Le idee se sono tante non sono un problema, semmai se sono poche, quindi non ci resta che vedere come si evolverà il tutto nelle prossime settimane.

Coin Marketplace

STEEM 0.17
TRX 0.13
JST 0.027
BTC 59531.52
ETH 2678.46
USDT 1.00
SBD 2.43