Words of Life, Words of Music - Episodio 8. Musica Leggerissima. Un tormentone atipico, con Colapesce e Dimartino [ITA-ENG]

in Italy3 years ago

Hi guys, this is the eighth episode of the series Words of Life, Words of Music. I hope that you like this kind of post! If any of you want that I talk about a specific song, just tell me! The post has been written both in Italian and in English.

MUSICA LEGGERISSIMA

Un tormentone atipico, con Colapesce e Dimartino

La canzone che ho deciso di portare oggi, nell’ottavo episodio della serie Words of Life, Words of Music, è forse una delle più cantate dell’ultimo anno. Allo stesso tempo, tuttavia, la considero anche una delle meno comprese. Sto parlando, come avete immaginato dal titolo, di: Musica leggerissima, di Colapesce e Dimartino.

La canzone, arrivata quarta all’ultimo festival di Sanremo, è stata un vero e proprio tormentone che, però, al contrario della stragrande maggioranza dei tormentoni spesso privi di significato e molto banali, nasconde dietro parole semplici un significato molto profondo.

Colapesce.jpg
A photo of Colapesce, taken from Wikimedia Commons, by planet world.

Il brano analizza, in chiave autoironica, la necessità di distrarsi in un mondo, quello moderno, in cui tale attività è letteralmente fondamentale per sopravvivere. Ecco quindi che viene invocata l’esigenza di una musica leggera, una musica che non faccia riflettere, una musica per distrarsi. Musica leggera (“anzi leggerissima”) fondamentale per “non cadere nel buco nero che sta ad un passo da noi”. Buco nero che può essere benissimo inteso come una situazione di pericolo, ma anche di vero e proprio precipizio dell’anima, spesso provocato dai mille pensieri che ci tormentano.

Se la musica è il mezzo per distrarsi, la distrazione è il vero soggetto del testo. Al posto della musica possiamo benissimo inserire qualsiasi altra cosa purché sia funzionale ad una leggerezza dell’anima necessaria in un periodo come quello che stiamo vivendo.

Nelle due strofe che, rispettivamente, precedono e susseguono il ritornello, troviamo delle stupende riflessioni effettuate attraverso un parallelismo tra mondo della musica e mondo reale. Con un diventare adulti che può essere inteso come una melodia grave, crescente, sontuosa, in un certo senso ricca di pericoli; con un concerto che “non basta per crescere un fiore” (mi piace interpretarlo come “non basta vivere per essere felici e vivere nella bellezza”) e, soprattutto, con “il maestro che è andato via”. Il maestro (del concerto) qui è da intendere come una vera e propria guida (che sia Dio, un principio morale o qualsiasi altra cosa), che in un mondo come quello attuale sembra essersi nascosto (gli uomini faticano a credere in qualcosa), causando una profonda sensazione di smarrimento in molti di noi.

Personalmente, la parte del brano che mi colpisce maggiormente è la strofa finale, dove i due cantautori sembrano gridare aiuto, palesando la necessità di una musica leggera per ogni persona (dai “figli alcolizzati” ai “preti progressisti”, “in palestra” e ad “una festa”). Si evidenza sempre di più la necessità di rilassarsi, di distrarsi, di vivere senza pensieri per andare avanti, soprattutto in un contesto come quello attuale.

Termino lasciandovi il testo della canzone e una breve descrizione riassuntiva. Grazie per aver letto il post, spero che vi sia piaciuto!

TheBigPas

Italia.png



Testo di Musica leggerissima

Se fosse un'orchestra a parlare per noi
Sarebbe più facile cantarsi un addio
Diventare adulti sarebbe un crescendo
Di violini e guai
I tamburi annunciano un temporale
Il maestro è andato via

Metti un po' di musica leggera perché ho voglia di niente
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre ma non troppo
Metti un po' di musica leggera nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta ad un passo da noi, da noi
Più o meno

Se bastasse un concerto per far nascere un fiore
Tra i palazzi distrutti dalle bombe nemiche
Nel nome di un dio
Che non esce fuori col temporale
Il maestro è andato via

Metti un po' di musica leggera perché ho voglia di niente
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre ma non troppo
Metti un po' di musica leggera nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta ad un passo da noi, da noi

Rimane in sottofondo dentro ai supermercati
La cantano i soldati, i figli alcolizzati
I preti progressisti
La senti nei quartieri assolati che rimbomba leggera (leggerissima)
Si annida nei pensieri in palestra
Tiene in piedi una festa anche di merda
Ripensi alla tua vita
Alle cose che hai lasciato cadere nello spazio
Della tua indifferenza animale

Metti un po' di musica leggera
Metti un po' di musica leggera
Metti un po' di musica
Metti un po' di musica
Metti un po' di musica leggera

Metti un po' di musica leggera perché ho voglia di niente
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre ma non troppo
Metti un po' di musica leggera nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta ad un passo da noi, da noi
Più o meno


CanzoneMusica Leggerissima
AutoreColapesce e Dimartino
Data di uscita2011
AlbumI mortali



Episodi precedenti




[ENG]

Musica Leggerissima

An atypical fad, by Colapesce e Dimartino

The song that I decided to bring today, in the eighth episode of the series Words of Life, Words of Music, is perhaps one of the most sung of the last year. At the same time, however, I also consider it one of the least understood. I am talking, as you have imagined from the title, of: Musica Leggissima, by Colapesce and Dimartino.

The song, which arrived fourth at the last Sanremo festival, was a real summer hits that, however, unlike the vast majority of often meaningless and very trivial fad, hides a very deep meaning behind simple words.

The piece analyzes, in a self-ironic way, the need to be distracted in a world, the modern one, in which this activity is literally fundamental to survive. Therefore, the need for light music is invoked, a music that does not make you think, a music to distract yourself. Light music (“anzi leggerissima”) essential for “non cadere nel buco nero ad un passo da noi”. Black hole that can be understood as a dangerous situation, but also as a real precipice of the soul, often caused by the thousand thoughts that torment us.

If music is the means of distraction, distraction is the real subject of the text. Instead of music, we can very well insert anything else as long as it is functional to a lightness of the soul necessary in a period like the one we are experiencing.

In the two verses that, respectively, precede and follow the refrain, we find wonderful reflections made through a parallelism between the world of music and the real world. With becoming an adult that can be understood as a grave, growing, sumptuous melody, in a certain sense full of dangers. With a concert that "non basta per crescere un fiore" (I like to interpret it as "it is not enough to live to be happy and live in beauty") and, above all, with "il maestro che è andato via". The master (of the concert) here is to be understood as a real guide (be it God, a moral principle or whatever), who in a world like the present one seems to have hidden himself (men find it hard to believe in something), causing a profound feeling of bewilderment in many of us.

Personally, the part of the song that strikes me most is the final verse, where the two songwriters seem to cry out for help, revealing the need for light music for every person (from "alcoholic children" to "progressive priests", "in the gym" and at a party"). The need to relax, to get distracted, to live without thoughts to move forward is increasingly evident, especially in a context like the current one.

Thanks for reading the post, I hope you enjoyed it!

TheBigPas

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