FC Barcelona risks bankruptcy (but we're not doing much better) - Il Barcellona rischia di fallire (ma da noi non ce la passiamo molto meglio) [ENG-ITA]

in Italy4 years ago

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Photo by Christopher Johnson, CC 2.0

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Dear Friends of Steemit,

While the Italian championship is in the middle of the first day of the second half, which I will discuss tomorrow in the usual appointment with Serie A review, allow me for once to go outside the borders of our country, to focus on a particular situation that has arisen in Spain, and more precisely at FC Barcelona, a team that in the last twenty years has become, in the collective imagination of fans, the symbol of a beautiful and winning football, but that now risks an inglorious end.

According to the Catalan journalist Quim Domènech Puigbó, an expert on the Blaugrana's affairs, FC Barcelona finds itself in such a financial abyss of debt that it risks bankruptcy. The debt of the club presided over by Carlos Tusquets, according to the latest journalistic reconstructions, would be close to two billion euros, a monstrous and practically unquenchable amount.

To worsen the financial situation of the Catalan club, already heavily exposed to the banks for years, has obviously contributed the situation related to the emergency covid-19, with the closure of stadiums and the strong reduction of sponsorship and merchandising revenues, but in this apocalyptic scenario also play a major role the sums paid to Leo Messi, on the occasion of the last contract renewal, became public in the last hours and passed to history with the right title of the newspaper El Mundo:

El día que Messi confiscó el Barça (The day Messi confiscated FC Barcelona)

The Argentine star, who as you all remember this summer tried in every way possible to abandon a ship that in all likelihood he was seeing sinking with his own eyes, from November 2017 to date has collected the beauty of 555 million euros, about 139 million gross per season in salary, to which have been added over two hundred million in bonuses. A monstrous figure, coinciding with the highest salary ever paid to a professional athlete, capable of definitively draining the club's already bloody finances.

And the bill to pay for Barcelona could have been even higher if the team had triumphed in this three-year period in Champions League or if Messihad brought home a few more awards on a personal level, thus triggering further economic rewards.

Is it true that the team that has made fans around the world fall in love with it is in danger of disappearing from the international football scene? According to Quim Domènech Puigbó himself, who recently joined the Spanish section of Dazn, in the end Barcelona will not go bankrupt, for the simple reason that none of the creditor banks have any interest in this happening and that their credits become uncollectible; however, the club is destined to seasons of strong downsizing, and the indicator of this catastrophic situation is the non-payment of salaries with which the year began.

In the meantime Messi, through people very close to his entourage, is already looking for a house in Paris and his whole family has hired private French language teachers, so as not to be found unprepared for what now seems to be the only possible destination, i.e. in one of the few realities, Paris Saint Germain, financed by an entire state and therefore with shoulders broad enough to withstand the coming economic tsunami.

But how many other clubs, including Italian ones, are destined to end up like Barcelona? Two months ago I dealt with statements by Beppe Marotta, CEO of Inter, at the Varese Journalism Festival, in which the Emilian manager confronted the whole world of Italian and European football with a bitter reality: if labour costs are not drastically lowered in the near future, it will be impossible for most of Europe's top clubs to compete at a high level and in some cases even survive.

This thesis has been confirmed by the consulting firm KPMG, which has published an analysis of the accounts of football clubs in a report called The European Champions 2021: according to its reading, the six champions of the main European leagues, in total, have recorded a decrease in revenues of over 370 million, with Juventus, Paris Saint Germain and Porto suffering the greatest losses.

A gradual ageing of the squad, with a consequent reduction in salaries, seems to be the only way forward for the big clubs, who will have to face up to the question of who will still be able to attract the top players with above-average salaries in the coming years. Will UEFA decide to intervene by imposing a salary cap at European level, trying to rebalance the forces as it has already tried to do (with little success) with financial fair play, or will it let Paris Saint Germain, Manchester City or other clubs managed by the few remaining economic entities monopolise the competitions in the coming years?

Thanks for reading, see you in the next article about italian football. Ciao!

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Versione italiana

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Cari amici di Steemit,

mentre il campionato italiano si trova nel bel mezzo della prima giornata di ritorno, che tratterò domani nel consueto appuntamento con Serie A review, permettetemi per una volta uscire fuori dai confini del nostro Paese, per porre l'accento su una situazione particolare che si è venuta a creare in Spagna, e più precisamente al Barcellona, squadra che negli ultimi vent'anni è diventata, nell'immaginario collettivo degli appassionati, il simbolo di un calcio bello e vincente, ma che ora rischia clamorosamente una fine ingloriosa.

Secondo quanto affermato dal periodista catalano, esperto delle vicende blaugrana, Quim Domènech Puigbó, il Barcellona si troverebbe in un abisso finanziario di debiti tale da farle rischiare addirittura il fallimento. Il rosso della società presieduta da Carlos Tusquets, secondo le ultime ricostruzioni giornalistiche, sfiorerebbe i due miliardi di euro, cifra mostruosa e praticamente inestinguibile.

Ad aggravare la situazione finanziaria del club catalano, già fortemente esposto con le banche da anni, ha ovviamente contribuito la situazione legata all'emergenza covid-19, con la chiusura degli stadi e la forte riduzione di sponsorizzazioni e dei ricavi da merchandising, ma in questo scenario apocalittico giocano un ruolo di primo piano anche le cifre riconosciute a Leo Messi, in occasione dell'ultimo rinnovo di contratto, divenute pubbliche nelle utlime ore e passate alla storia con l'azzecato titolo del quotidiano El Mundo:

El día que Messi confiscó el Barça (Il giorno in cui Messi confiscò il Barcellona)

L'asso argentino, che come tutti ricorderete quest'estate ha cercato in tutti i modi di abbandonare una nave che con buona probabilità stava vedendo affondare sotto i suoi occhi, dal novembre del 2017 ad oggi ha incassato la bellezza di 555 milioni di euro, circa 139 milioni lordi a stagione di ingaggio, ai quali si sono uniti oltre duecento milioni di bonus. Una cifra mostruosa, che coincide con il più alto stipendio mai pagato ad un atleta professionista, capace di prosciugare in maniera definitiva le già sanguinose casse del club.

E il conto da pagare per il Barcellona sarebbe potuto essere addirittura più salato se, la squadra avesse trionfato in questo triennio in Champions League o se la "pulce" avesse portato a casa qualche premio in più a livello personale, facendo così scattare ulteriori riconoscimenti economici.

Davvero la squadra che ha fatto innamorare i tifosi di mezzo mondo rischia di scomparire dal panorama calcistico internazionale? Secondo lo stesso Quim Domènech Puigbó, passato da poco nella sezione spagnola di Dazn, alla fine il Barcellona non fallirà, per il semplice fatto che nessuna delle banche creditrici ha interesse a che ciò accada e che i loro crediti diventino inesigibili; tuttavia la società è destinata a stagioni caratterizzate da un forte ridimensionamento, e la spia di questa situazione catastrofica è il mancato pagamento degli stipendi con il quale si è aperto l'anno.

Intanto Messi, per bocca di persone molto vicine al suo enturage, sta già cercando casa a Parigi e tutta la sua famiglia ha assunto insegnanti privati di lingua francese, in modo da non farsi trovare impreparati a quella che sembra ormai essere l'unica destinazione possibile, ovvero in una delle poche realtà, il Paris Saint Germain, finanziate da un intero stato e quindi con le spalle abbastanza larghe da sopportare lo tsunami economico in arrivo.

Ma quante altre società, anche tra quelle italiane, sono destinate a fare la fine del Barcellona? Due mesi fa mi occupai delle dichiarazioni di Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, al festival del giornalismo di Varese, nel quale il dirigente emiliano mise tutto il mondo del calcio italiano ed europeo di fronte ad un amara realtà: se il costo del lavoro non verrà drasticamente abbassato nell'imediato futuro, per buona parte dei top club europei sarà impossibile competere ad alto livello e in alcuni casi persino sopravvivere.

A confermare questa tesi è intervenuta la società di consulenza KPMG che ha pubblicato l'analisi sui conti delle società calcistiche, in un report denominato The European Champions 2021: secondo quanto si apprende dalla sua lettura, i sei club campioni dei principali campionati europei, in totale, hanno registrato un decremento dei ricavi di oltre 370 milioni, con Juventus, Paris Saint Germain e Porto a subire le perdite maggiori.

Un progressivo svecchiamento della rosa, con conseguente abbassamento del monte ingaggi, sembra oggi l'unica via percorribile per le grandi società calcistiche, che tuttavia dovranno nei prossimi anni confrontarsi con chi potrà ancora attrarre i top players con ingaggi sopra la media. L'UEFA deciderà di intervenire imponendo un salary cap a livello europeo, che cerchi di ribilanciare le forze come provato già a fare (con scarso successo) con il fair play finanziario, o lascerà che Paris Saint Germain, Manchester City o altri club amministrati dalle poche realtà economiche rimaste in piedi monopolizzino le competizioni nei prossimi anni?

Grazie per la lettura, appuntamento al prossimo articolo sul calcio italiano. Ciao!

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