La finestra gialla [parte quarta]

in #ita6 years ago (edited)

4. Il ritratto

Liz era emozionata. Emozionata come non lo era da molto tempo.
Quel pomeriggio era stata la musa ispiratrice di un pittore. Avevano osato fare qualcosa che fino a quel momento avevano evitato.
Alzò lo sguardo su quel dipinto che aveva appena appeso in salotto.
"Perfetto " esclamò a voce alta.

Una bellissima donna sdraiata in mezzo ad un campo di girasoli. Alcuni girasoli, dolcemente adagiati su di essa, davano l'effetto vedo non vedo sul suo corpo nudo. Femminilità allo stato puro.
Il cielo scuro, nuvoloso, quasi pronto alla tempesta, dava la nota di contrasto perfetta al giallo luminoso dei girasoli.
Lo sguardo di quella donna era timido, imbarazzato ma nello stesso tempo si leggeva una nota di spavalderia che faceva da sfondo a quegli occhioni verde smeraldo.

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Occhio, CC0, fonte

Si era sentita proprio così : timida, imbarazzata ma spavalda e determinata.
In fondo, non era la prima volta che si lasciava ritrarre.

Ripensò alla sera del suo compleanno, a quel bigliettino dato furtivamente, a quante cose erano cambiate da quel giorno.

HO UN REGALO PER TE. NON QUI, NON STASERA. QUANDO VUOI TI ASPETTO A CASA MIA. SE NON VERRAI, CAPIRO'.

Aveva letto e riletto quelle parole un migliaio di volte. Teneva sempre con sé quel bigliettino. Non ne aveva fatto parola, ovviamente, con nessuno, neanche con Federica.
Si ritrovava spesso ad osservare la casa e quella finestra gialla, nella speranza di vedere l'uomo, ma senza esito. Soprattutto dopo la partenza della sorella. Il marito era sempre a lavoro, quasi sempre l'ospedale gli affidava turni massacranti, i figli erano, giustamente, sempre in giro con gli amici a viversi le loro vacanze estive. Lei in quella casa si sentiva sempre più sola, è questa volta la partenza della sorella aveva lasciato strascichi più pesanti sul suo stato d'animo.
Avrebbe voluto raccontarle della lettera ricevuta la mattina del compleanno, della scoperta dei nuovi tradimenti del marito, del bigliettino del vicino di casa..ma non lo fece, aveva deciso di godersi quei giorni con la sorella con il sorriso sulle labbra.

Era passato quasi un mese quando si decise a bussare alla sua porta. Ci aveva riflettuto molto, arrivando alla conclusione che doveva sapere.
Nicholas le aveva aperto subito e accolta con immenso piacere.
"Sono venuta a ritirare il mio regalo di compleanno" gli disse timidamente.
L'uomo le prese la mano e la portò al piano superiore senza dire una parola. Aveva solo sorriso.
Liz tremò a quel contatto così improvviso e genuino. Si sentiva ancora una volta in mezzo ad un vortice di emozioni che continuava a non capire. Curiosità e stupore facevano a gara per emergere contro preoccupazione e ansia.

Entrarono in una stanza piena di tele, disegni, pennelli e colori, tantissimi colori. Colori che la fecero sentirete come se fosse dentro ad un arcobaleno, quella stanza quasi era magica. Osservando la finestra capii che quella era la stanza della finestra gialla.

Nicholas le porse un grosso album appoggiandolo al tavolino da disegno.
Quando lo aprii, Liz rimase stupita da quello che vide.
Il primo disegno raffigurava una bambina piccola, con le treccioline e un vestitino blu, intenta a rincorrere un gatto. Il foglio successivo invece ritraeva invece due bambine sedute su una fontana. E in quella dopo c'era una ragazza dai capelli rossi seduta tra dei fiori intenta a leggere un libro.
I suoi occhi si riempirono di lacrime. Quella bambina, quella ragazza, era lei. Quelle bambine erano lei e sua sorella.
Dietro quella finestra gialla si era sempre nascosto più di quello che avevano immaginato.

"Vi ho sempre osservato. Spesso vi ho viste guardare da questa parte, osservare la mia finestra. Spesso ho pensato che potevate vedermi. Siete sempre state curiose, e la vostra curiosità mi é sempre piaciuta. Dopo aver frequentato la scuola di arte ho cominciato a fare dei ritratti. E nonostante fossi lontano e avessi vissuto altre realtà, mi trovavo a disegnare sempre te e tua sorella. Nella mia mente c'eri sempre tu. Ed era assurdo, neanche ti conoscevo, neanche ti avevo mai parlato. Ho provato anche a disegnare altro, altre donne, le mie fidanzate, ma niente mi dava soddisfazione. Niente veniva perfetto come te. Perciò eccomi qui. Dopo la mia ultima mostra ho deciso di prendermi una pausa e tornare qui. Volevo vederti, vedere com'eri diventata. E anche se non ero sicuro di trovarti qui, sentivo che dovevo tornare. Vorrei che tu tenessi questo album, vorrei che tu accettassi questo mio regalo per te."

Liz era rimasta senza parole. Osservava quell'uomo davanti a lei e quei ritratti tra le mani.
Si sentiva meno stupida seduta lì, in quella scrivania, con quell'uomo che la osservava timidamente.
Tutto quello che per anni aveva sentito dentro lo stomaco, tutto quello che ultimamente le era divampato dentro, non era solo frutto di qualcosa di adolescenziale, di curioso e irrisolto, ma era qualcosa di più. Qualcosa, forse il destino, forse il caso, aveva legato profondamente quelle due anime, senza mai far incontrare i loro corpi.

Dopo quel giorno Liz si trovò ad andare sempre più spesso a casa di Nicholas per permettergli di ritrarla.
All'inizio era timida e impacciata, col passare del tempo invece si era riscoperta sicura di sé e serena. Passavano interi pomeriggi a parlare e ridere, così come altrettanti pomeriggi passavano silenziosi.

Massimo all'inizio aveva provato ad impedirle di andare dicendole che non voleva, che era geloso, che c'era qualcosa di ambiguo sotto, ma Liz gli aveva risposto senza mezzi termini che aveva perso ogni diritto su di lei e sulla sua vita molto, moltissimo tempo addietro, e la questione tra di loro fu chiusa.

Adesso era lì che osservava quel ritratto. Era davvero perfetto. Lei era perfetta, bellissima.
Non si era mai sentita bella, ma quell'uomo quando la dipingeva, la faceva apparire una dea. E quando i loro occhi si incontravano, capiva che era proprio così che la vedeva.
L'entrata di quell'uomo nella sua quotidianità era stato il più bel regalo che la vita potesse farle, anche se in fondo c'era sempre stato.

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Dettaglio di un Girasole, CC0, fonte

Si sedette sul divano di fronte al ritratto prendendo dalla tasca una lettera che teneva ben ripiegata. Ne rilesse il contenuto. Ripensò alle parole della sorella.

Ti vedo preoccupata da stamattina. C'entra per caso quella lettera che avevi preso dalla posta stamani? Cattive notizie?

Alzò lo sguardo sul ritratto e una lacrima le solcò il volto pallido.


Nelle puntate precedenti :




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Gradevolissimo questo racconto, io mi sono già fatto una mia idea, e faccio il tifo spudoratamente per loro, sogno un lieto fine con i due piccioncini che tubano d'amore e d'accordo, alla faccia del marito cornificatore, sono qui che aspetto le nuove puntate incrociando le dita!!

Grazie mille, sei sempre molto gentile.
Due episodi ancora ci separano dalla fine....

Nicholas è il mio personaggio preferito della storia.
Ma non è perchè si chiama come me, ovviamente.
Tu non dirlo a nessuno,mi raccomando!
ahahahahahah

...chissà che affinità hai con sto Nicholas :P

Intanto il nome...per il resto staremo a vedere :D

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