La finestra gialla [parte terza]

in #ita6 years ago (edited)

3. Festa a sorpresa. Con sorpresa.

Erano passate ormai diverse settimane da quando Liz aveva incontrato l'uomo della casa azzurra. Da quel pomeriggio non lo aveva più rivisto; se non fosse per l'auto parcheggiata nel vicolo, avrebbe quasi potuto pensare di aver visto un fantasma.
Qualche volta dalla finestra guardava quella casa e quella finestra, ma era solo un'abitudine che ormai si era consolidata negli anni. O almeno questo era quello che diceva a se stessa.
Liz si era sentita sempre più stupida, un comportamento così adolescenziale non si addiceva ad una donna come lei.

Tutto era tornato alla normalità, quel tornado di strane emozioni, sensazioni e pensieri era spartito.
La festa per l'anniversario di matrimonio era andata benissimo, si erano divertiti molto, sia gli amici che la famiglia. Le loro vite scorrevano con la lentezza e la quotidianità di sempre.
Lei era tornata quella di sempre.

Alzò lo sguardo, e vide la parrucchiera e la sorella che la osservavano.
"Ci sei Liz? Adele ti ha chiesto se così i capelli vanno bene!" le disse la sorella con una pacca sulla spalla.
"Vanno benissimo, sono stupendi. Ti ringrazio."
Guardò la donna riflessa allo specchio.
I lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle con dei morbidi boccoli, mentre il ciuffo, che era blu, le era stato acconciato con dei fioricini di perle. Non era un'acconciatura da quarantacinquenne, ma poco le importava. Anzi, al nido i bimbi si divertivano a giocare con i suoi capelli blu, e lei era molto felice di questo.
I suoi occhi si spostarono sulla figura riflessa della sorella. Era bionda con gli occhi verdi ed era bellissima, di una bellezza rara come le diceva sempre.
Erano molto diverse, ma gli occhi erano gli stessi. Un intenso verde smeraldo ereditato dalla madre.

Sorrise.

"Buon compleanno sorellona! Credevi che mi potessi perdere i tuoi quarantacinque anni??" aveva urlato quando, la sera prima, le aveva aperto la porta incredula. La sorpresa più bella che potesse ricevere era proprio la presenza della sorella. Avrebbero passato tutto il giorno dopo insieme, infatti, Federica le aveva regalato un trattamento per due in una spa e un ripasso dalla parrucchiera prima della cena di compleanno.

Erano li insieme dopo anni, era il suo compleanno, e Liz era felicissima.

"Liz, tutto bene?"
"Tutto bene..stavo pensando a quanto i nostri occhi assomiglino a quelli di mamma. E poi tu con questo chignon sei bellissima."
"Beh grazie, anche tu non sei da meno. Ma ti vedo preoccupata da stamattina. C'entra per caso quella lettera che avevi preso dalla posta stamani? Cattive notizie?"
"No tesoro mio" le disse accarezzandole il volto "era solo una bolletta e stavo programmando il pagamento. Niente di importante. Son preoccupata più che altro per stasera! Non mi hai neanche detto dove andiamo a cena! E non sento i miei figli da stamani. Tramate qualcosa lo so, perciò mi preoccupo!"
"Ma suvvia! Sembri davvero la mamma!! Goditi la giornata e non ci pensare, ho già organizzato tutto io. I tuoi mocciosi stanno solo facendo gli ultimi ritocchi. Ora, Adele noi ti ringraziamo per il tuo lavoro, ma noi due dobbiamo andare. Ci aspettano in negozio per scegliere l'abito, poi siamo pronte."

Passarono le due ore successive a scegliere un abito per la cena. Si divertirono come due ragazzine alle prese con la scelta dell'abito per il primo appuntamento!
Liz era veramente felice, passare quelle ore con la sorella le fecero passare tutti i cattivi pensieri che quella mattina le erano venuti a causa di una lettera ricevuta.

Si guardarono allo specchio del negozio.
"Bellissime. Perfette." disse loro la commessa con tono di ammirazione.
Liz aveva optato per un semplice vestito lungo, nero con dei fiori blu, senza spalline; mentre la sorella aveva osato un po' di più con un tubino rosso.
Si presero per mano e sorrisero. La serata stava per cominciare.

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Lanterne in giardino, Cc0, fonte

Liz era stata portata, bendata, nel luogo della festa. Si trattava del giardino di casa loro, ma Federica con l'aiuto di alcuni amici e dei nipoti, l'aveva reso un posto magico.
Proprio come adorava Liz, avevano riempito il giardino di lanterne colorate, candele e lucine.
Erano stati invitati amici, parenti, colleghi e persino vicini di casa, sembrava che tutto il paese fosse in quel giardino.
Buffet, musica e un posto incantato. Tutto ciò che piaceva a Liz era lì.

"Mi viene quasi da piangere!" disse emozionata quando vide i suoi figli, vestiti di tutto punto, illuminati da quelle luci colorate, che la aspettavamo a braccia aperte.
"Grazie a tutti per questa bellissima sorpresa."

Passarono tutta la sera a cantare, ballare, mangiare e scartare regali.
Era quasi mezzanotte e la festa era ancora nel pieno della festa quando Liz, un po' allegra per qualche bicchierino di troppo, si mise a ballare scalza sopra il tavolino.
Erano tutti estasiati, soprattutto Federica, che non vedeva Liz così felice da molto tempo.

E proprio mentre era lassù che ballava spensierata che Liz vide qualcosa che quasi la fece cadere dal tavolino.
Un uomo era fermo davanti al cancello di casa loro.

Scese velocemente dal tavolo e andò verso la sorella.
"L'uomo della finestra gialla" le sussurrò all'orecchio, passandole accanto quasi svolazzante. E con un sorriso malizioso andò ad accogliere l'uomo.
Forse l'alcol, forse l'adrenalina, o forse lo zampino del destino, Liz non stava pensando al turbinio di emozioni che si erano scatenate nel suo stomaco e spensierata si avvicinò al nuovo arrivato.

L'uomo fece un passo verso di lei e allungò la mano per presentarsi.
''Salve, sono Nicholas. Abito qui davanti." le disse, ma entrambi sapevano che quelle erano solo parole di circostanza. Sapeva benissimo chi era.
"Piacere, Liz. Benvenuto alla mia festa." gli rispose stringendogli la mano.

Al contatto delle loro mani, quelle emozioni allo stomaco che un attimo prima aveva ignorato, le salirono fino al cuore, facendole mancare quasi il respiro. Cercò in giro lo sguardo di qualcuno che potesse darle sostegno o una qualsiasi fonte di distrazione, ma trovò soltanto quegli occhi azzurri che la stavano fissando, occhi che la stavano toccando, occhi in cui si perse.

Venne in suo soccorso la sorella, quasi come ad aver intuito quello che le stava accadendo.
Prese la mano di Liz e si presentò all'uomo.
"Vieni pure, c'è ancora della torta e tanto da bere. Ti rubo un attimo mia sorella. Fai come fossi a casa tua" gli disse facendogli l'occhiolino.

Tirò via la sorella ed entrarono in casa con la scusa di prendere altre provviste.

"Ahahahah Liz! Ma sei impazzita! Sembri quasi la bambina di un tempo. Quando a dodici anni sbavavi dalla finestra di camera immaginando il nome di quel bambino nella finestra gialla!"
"Ma cosa dici!"
"Potrai prendere in giro il mondo, che probabilmente non ha visto nulla, o prendere in giro te stessa, ma non me. Sono tua sorella suvvia! Ora capisco la telefonata che mi facesti quella mattina. Ma non capisco ancora perché sei turbata dalla sua presenza, non sarai ancora cotta di quel fantasma? Sei un po' cresciutella!" le disse soffocando una risata.
Ma che dici! Cotta? Ti ricordo che sono sposata, soprattutto sono madre e come hai appena detto, sono cresciutella! Credo che tu abbia delle allucinazioni. Forse hai bevuto troppo! Dai, torniamo alla festa, ci sono ancora ospiti."
"Oh si, c'è Nicolas! Io non mi sbaglio mai cara mia. Mai." le sussurrò e scappò via come una bambina dopo una marachella.

E non si sbagliava affatto..vide per tutta la sera i loro sguardi cercarsi, trovarsi e poi scappare e perdersi, per poi ritrovarsi. Come le onde portate avanti ed indietro dalla marea sulla spiaggia. Vide anche che nessuno a parte lei si accorse di questa loro danza silenziosa ma potente.

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Danzare silenziosamente, Cc0, fonte

E il cuore le si era riempito di gioia.
Era felice per Liz. Non la vedeva serena ed emozionata da molto tempo. Per un attimo sperò quasi che quell'uomo potesse darle la spinta necessaria a voltare pagina, sperò quasi che quell'uomo potesse darle l'input che le serviva per divorziare finalmente da Massimo.

Erano anni ormai che lei e Liz discutevano per questo motivo. Aveva scoperto che il marito la tradiva, ma per il bene dei figli non aveva detto niente e aveva continuato la sua vita senza alcun cambiamento.
Ma Federica l'aveva sentita spegnersi di giorno in giorno, l'aveva vista perdersi dentro il suo dolore e non aveva potuto farci niente. Nonostante i figli adesso fossero grandi e in grado di comprendere e affrontare la situazione, Liz era ferma nella sua decisione, e niente avrebbe potuto farle cambiare idea. Era testarda come il loro padre del resto!
Ma quando aveva visto quella scintilla nel loro sguardo, qualcosa in lei si era accesa, forse una speranza c'era ancora.

Avevano fatto molto tardi, era quasi l'alba della domenica quando finirono di sistemare il giardino.
Esauste entrarono in casa con le ultime cose. Il marito e i figli erano a letto già da tempo.

"Ti sei divertita?" le disse Federica abbracciandola.
"Moltissimo tesoro mio. Il miglior compleanno di sempre. Il giardino era meraviglioso. La musica, il cibo, voi tutti. Tutto meraviglioso. Ti ringrazio davvero tanto, soprattutto per essere qui" le disse ricambiando l'abbraccio.
"Dai andiamo a letto che è quasi l'alba!"le disse schioccandole un bacio sulla guancia ''..e comunque è stato molto maleducato. È venuto alla festa ma non ti ha portato nessun regalo!" le disse prima di sparire in camera.

Liz prese l'iPod in salotto, una coperta ed andò in giardino. Aveva bisogno di rilassarsi un po', l'aria aperta e la musica erano i suoi rimedi. Cuffie alle orecchie, si sdraiò nell'erba fresca, dette play e chiuse gli occhi.

Cadono i fulmini
di un altra tempesta
e noi
ancora non guardarci mai
e non cercare niente di più
non volere mai niente di più
Tutta la gioia che hai
quel tuo mare dentro
riesce a portarti lontano
da questo tempo
Tutta la gioia che hai
è come il mare dentro
e non sei mai prigioniera
di questo tempo
Tra facce scure e corse senza senso
in questa solitudine d'asfalto
in questo non guardarci mai
Che l'importante è vincere
e farlo ad ogni costo
nel nostro folle non fermarci mai
non cercare niente di più
non volere mai niente di più
Tutta la gioia che hai
quel tuo mare dentro
riesce a portarti lontano
da questo tempo
Tutta la gioia che hai
è come il mare dentro
e non sei mai prigioniera
di questo tempo
Tutta la gioia che hai
quel tuo mare dentro
riesce a portarti lontano
da questo tempo
Tutta la gioia che hai
è come il mare dentro
e non sei mai prigioniera
di questo tempo
Il Mare Dentro - Andrea Biagioni

Da una piega interna dell'abito tirò fuori un bigliettino.

HO UN REGALO PER TE. NON QUI, NON STASERA. QUANDO VUOI TI ASPETTO A CASA MIA. SE NON VERRAI, CAPIRO'.

Non era vero che non le aveva portato nessun regalo...


Nelle puntate precedenti :




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Ricordavo di avere letto qualcosa, il vero problema sono i miei impegni attuali, che mi fanno dimenticare di seguire alcune situazioni, come questa tua storia, davvero scritta in maniera eccellente, mi esprimo i miei complimenti per questo stupendo racconto

Ti ringrazio di cuore ❤
La fortuna è che questi nostri scritti rimarranno qui per molto tempo, quindi abbiamo tutto il tempo di leggere e metterci in pari con ciò che ci piace.

Bello seguire il tuo racconto che trovo davvero piacevole.

Ti ringrazio!

che brava,scrivi davvero in modo gradevole e scorrevole,mi devo pero leggere le prime due parti altrimenti non ci capisco molto :D Complimenti

Ti ringrazio! Rimettiti in pari eh eh!

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