La finestra gialla [parte seconda]

2. L'incontro

Liz prese il telefono e scrisse un messaggio su whatsapp alla sorella.

Fede ci sei?
Appoggiò il telefono sul tavolo e si legò i capelli.
Era un bellissimo pomeriggio d'estate e faceva molto caldo. Massimo era a lavoro, aveva il turno serale ed era già partito. I figli erano chissà dove in giro con gli amici. Lei era da sola in casa, aveva messo un po' di musica e si era sdraiata sulla poltrona in salotto.
Un pomeriggio tutto per lei.
Sentì vibrare il telefono.

Buongiorno. Mi sto preparando per andare a lavoro. Tutto bene?
Posso chiamarti?
5 min. Salgo in macchina, auricolare e ti chiamo
Ok. Tvb

Quei cinque minuti le parvero infiniti. Si infilò le ciabatte, spense la radio ed andò in cucina a prendere un bicchier d'acqua.
Proprio in quel momento squillò il telefono.
"Ehilà. Buongiorno. Va tutto bene?"
"Buongiorno. Tutto bene, fa caldissimo"
"A che si deve questa telefonata mattutina?"
"Beh in realtà qui è pomeriggio..." le rispose sorridendo e nel frattempo si avvicinò alla finestra aperta.
"Molto simpatica come sempre. Ma mi fai preoccupare, non mi hai mai chiamato così presto."
"Tutto bene, avevo voglia di due chiacchiere, son da sola e ho pensato che era tanto che non ci sentivamo."
"Mmmm c'è qualcosa sotto lo so... Dimmi queste due chiacchiere."*
Liz alzò lo sguardo verso la finestra gialla.
"I Galynaris sono tornati in città."
"Ehm chi sono?"
"Finestra gialla." le rispose quasi sussurrando.
"Oh! E li hai già visti?"
"Non ancora."
"Qualcosa però ti turba."
"Si.." rispose d'istinto ma poi continuò "Non proprio. Sono qui alla finestra a guardare la casa e la finestra gialla. Mi ha colto un po' di malinconia, mi manchi tu e le nostre fantasie sui vicini"
"Tesoro, anche tu mi manchi. Domani ci organizziamo e ci vediamo su Skype ok?"
"Ok.. Ma non é lo stesso. I due anni che non ti abbraccio si fanno sentire."
"Mia dolce Liz! Anche a me manca abbracciarti, molto più di quello che puoi immaginare. Spero per Natale di poter venire lo sai."
"Si. Scusami, oggi mi è presa così. Dai ci sentiamo domani. Ti voglio bene."
"Anche io, a domani."

Appoggiò il telefono sul davanzale. Non le aveva detto il vero motivo della telefonata. Era la prima volta che teneva nascosto qualcosa a sua sorella. Nonostante abitassero in continenti lontani e le nove ore di fuso orario, grazie alla tecnologia si sentivano spesso e talvolta si vedevano attraverso videochiamate.
Federica appariva sempre tranquilla, anche se sempre agitata e impegnata nei grovigli della vita frenetica che conduceva. Di giorno avvocato e di sera scatenata single in giro per locali.
Quella pazza sorella le mancava tanto, ma glielo diceva poco. Era felice per lei, della vita spensierata che faceva e del sogno che stava coltivando, non voleva turbarla con i suoi sentimentalismi.

Guardò di nuovo la finestra gialla. Si sentiva davvero stupida per questo turbinio di pensieri che le giravano in testa negli ultimi giorni.
Sapeva che non c'era niente di male a ricordare una cottarella avuta in gioventù. Ma dentro di lei quella morsa allo stomaco le diceva che in realtà c'era qualcosa di più in fondo, qualcosa di inspiegabile, di insensato, ma c'era.
Si diceva che fosse soltanto perché la sentiva come una cosa inrisolta, in fondo non ci aveva mai parlato, neanche le era mai stati ad un passo vicina. Forse se l'avesse visto, se ci avesse parlato, avrebbe capito che la sua era solo curiosità.
Il destino a volte sembra ascoltare i nostri desideri più reconditi..
Proprio mentre uscì di casa intenzionata ad innaffiare le piante in giardino, l'uomo uscì dalla casa di fronte.
I loro occhi si incontrarono. E come il vento alimenta il fuoco facendolo divampare, quegli occhi azzurri mai visti così vicini, le accesero il tumulto di sensazioni che aveva allo stomaco.
Quegli occhi sembravano scrutarla dentro, sembravano sapere cosa stava provando.

_{Sguardo.., Cc0, fonte}

Aveva bisogno di allontanarsi. Aveva bisogno di correre via.
Fece un cenno con la testa e si incamminò velocemente in casa.
Infilò le sneaker, cuffie alle orecchie ed uscì di casa. Non correva dai tempi della scuola, ma tutto il suo corpo le diceva che aveva bisogno di muoversi, di correre.
Non sapeva neanche dove andare, ma fece un bel respiro, dette play e partì. Corse veloce come il vento..

Heart beats fast
Colors and promises
How to be brave
How can I love when I'm afraid to fall
But watching you stand alone
All of my doubt, suddenly goes away somehow
One step closer
I have died everyday, waiting for you
Darling, don't be afraid, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
Time stands still
Beauty in all she is
I will be brave
I will not let anything, take away
What's standing in front of me
Every breath, every hour has come to this
One step closer
I have died everyday, waiting for you
Darling, don't be afraid, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
And all along I believed, I would find you
Time has brought your heart to me, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
One step closer
One step closer
I have died everyday, waiting for you
Darling, don't be afraid, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
And all along I believed, I would find you
Time has brought your heart to me, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
_{Christina Perri - A thousand years}

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• Nella puntata precedente..