Quindi perfetto, dato che non ci sono contenuti =) Scherzi a parte , grazie per il commento @john-gpr, così colgo l'occasione per spiegare il senso di questo post a chi, dopo esser arrivato alla fine, ha esclamato "Embé?!" Il tutto è partito come una sfida, scrivere di niente e provare a farlo nel miglior modo possibile. Da un esercizio di stile, quale voleva essere, le cose sono cambiate e si sono complicate in corso d'opera . Non so se hai letto i miei ultimi post diciamo più impegnativi, ovvero questo e questo, ma ho parlato abbastanza diffusamente della incapacità delle masse di formare un gusto proprio, sia per circostanze "ambientali" che per semplice pigrizia, motivo per cui i contenuti presenti sul web si impoveriscono sempre più riducendosi talvolta a dei semplici titoli con quattro foto in croce. Non per altro, l'utente medio è abituato a prestare poca attenzione, vuole un prodotto da consumarsi entro uno, massimo due minuti, ci dev'essere almeno un elemento grafico che catturi la sua attenzione, e dev'essere di facile fruizione (qui addirittura non ci sono contenuti, più facile di così!). Insomma è la parodia di quel che succede ogni giorno, con milioni di post, articoli, scritti e racconti ad alta volatilità, che raggiungono il mondo in un click e un istante dopo sono dispersi in quest'oceano sconfinato di informazioni quale il web.
La questione principale credo sia proprio il bombardamento di informazioni con cui veniamo attaccati ogni giorno. Distinguere dal mare magnum dei contenuti proposti, definirne l'utilità, il potenziale grado di interesse che possono scaturire in noi e la vera "sostanza" sta diventando una sfida nella sfida. E' tutto effimero, veloce e "vuoto". I contenuti che restano nell'archivio della mente sono quelli che fanno centro ;)
Lavorando nell'editoria online ho capito ben presto quanto l'unica cosa importante fossero i click (e quindi gli elementi di richiamo, siano essi titoli, immagini, frasi ad effetto) più che i contenuti. A volte mi capita di scrivere articoli (a mio modo di vedere) davvero interessanti, recapitati però all'utenza sbagliata, che cerca altro rispetto a quello che provo a offrire. E finché sono gli inserzionisti a pagare e quindi implicitamente giudicare il tuo lavoro, c'è davvero poco da fare per proporre qualcosa di alternativo. " I contenuti che restano nell'archivio della mente sono quelli che fanno centro" vero, com'è vero che scovarli diventa una sfida nella sfida, sia per l'ineducazione al gusto del pubblico, sia per la loro effettiva scarsa presenza, in quanto poco funzionali a un'industria fagocitante.
Sì, capisco perfettamente. Lavoro anche io nel campo e l'opinione del pubblico regna, il problema è l'opinione :D
e' tutta questione di target, sicuramente, però credo che questa piattaforma sia un ottimo strumento per provare a sperimentare qualcosa di nuovo (o antico a seconda dei punti di vista) che si incentri non tanto sui clic ma su ciò che "fa centro". Poi magari diventerà un nuovo facebook, ma almeno ci si può provare :)
E' la domanda che mi faccio e mi sto facendo. Specialmente dopo aver deciso di aprire un sito tutto mio (che sarà attivo da marzo/aprile) con l'intenzione di destinare una parte del lavoro esclusivamente qui su Steemit, specialmente per le trasferte, alzando il livello qualitativo dei contenuti a scapito della quantità. Il fatto che qui l'apprezzamento sia strettamente legato al denaro crea sicuramente delle dinamiche inedite, e in un certo senso sono curioso di vedere come andrà, anche se non mi faccio troppe aspettative...
Quindi perfetto, dato che non ci sono contenuti =) Scherzi a parte , grazie per il commento @john-gpr, così colgo l'occasione per spiegare il senso di questo post a chi, dopo esser arrivato alla fine, ha esclamato "Embé?!" Il tutto è partito come una sfida, scrivere di niente e provare a farlo nel miglior modo possibile. Da un esercizio di stile, quale voleva essere, le cose sono cambiate e si sono complicate in corso d'opera . Non so se hai letto i miei ultimi post diciamo più impegnativi, ovvero questo e questo, ma ho parlato abbastanza diffusamente della incapacità delle masse di formare un gusto proprio, sia per circostanze "ambientali" che per semplice pigrizia, motivo per cui i contenuti presenti sul web si impoveriscono sempre più riducendosi talvolta a dei semplici titoli con quattro foto in croce. Non per altro, l'utente medio è abituato a prestare poca attenzione, vuole un prodotto da consumarsi entro uno, massimo due minuti, ci dev'essere almeno un elemento grafico che catturi la sua attenzione, e dev'essere di facile fruizione (qui addirittura non ci sono contenuti, più facile di così!). Insomma è la parodia di quel che succede ogni giorno, con milioni di post, articoli, scritti e racconti ad alta volatilità, che raggiungono il mondo in un click e un istante dopo sono dispersi in quest'oceano sconfinato di informazioni quale il web.
La questione principale credo sia proprio il bombardamento di informazioni con cui veniamo attaccati ogni giorno. Distinguere dal mare magnum dei contenuti proposti, definirne l'utilità, il potenziale grado di interesse che possono scaturire in noi e la vera "sostanza" sta diventando una sfida nella sfida. E' tutto effimero, veloce e "vuoto". I contenuti che restano nell'archivio della mente sono quelli che fanno centro ;)
Lavorando nell'editoria online ho capito ben presto quanto l'unica cosa importante fossero i click (e quindi gli elementi di richiamo, siano essi titoli, immagini, frasi ad effetto) più che i contenuti. A volte mi capita di scrivere articoli (a mio modo di vedere) davvero interessanti, recapitati però all'utenza sbagliata, che cerca altro rispetto a quello che provo a offrire. E finché sono gli inserzionisti a pagare e quindi implicitamente giudicare il tuo lavoro, c'è davvero poco da fare per proporre qualcosa di alternativo. " I contenuti che restano nell'archivio della mente sono quelli che fanno centro" vero, com'è vero che scovarli diventa una sfida nella sfida, sia per l'ineducazione al gusto del pubblico, sia per la loro effettiva scarsa presenza, in quanto poco funzionali a un'industria fagocitante.
Sì, capisco perfettamente. Lavoro anche io nel campo e l'opinione del pubblico regna, il problema è l'opinione :D
e' tutta questione di target, sicuramente, però credo che questa piattaforma sia un ottimo strumento per provare a sperimentare qualcosa di nuovo (o antico a seconda dei punti di vista) che si incentri non tanto sui clic ma su ciò che "fa centro". Poi magari diventerà un nuovo facebook, ma almeno ci si può provare :)
E' la domanda che mi faccio e mi sto facendo. Specialmente dopo aver deciso di aprire un sito tutto mio (che sarà attivo da marzo/aprile) con l'intenzione di destinare una parte del lavoro esclusivamente qui su Steemit, specialmente per le trasferte, alzando il livello qualitativo dei contenuti a scapito della quantità. Il fatto che qui l'apprezzamento sia strettamente legato al denaro crea sicuramente delle dinamiche inedite, e in un certo senso sono curioso di vedere come andrà, anche se non mi faccio troppe aspettative...
Mai farsi troppe aspettative, per restare stupiti :D In bocca al lupo, allora!
Danke! E a te lo stesso per eventuali altri progetti ;)