E se fosse il denaro a esser tempo?

in #ita7 years ago (edited)

Denaro = tempo

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I soldi sono la cosa più importante al mondo.

Mi fa quasi rabbrividire scriverlo, lo ammetto, eppure è così. Il denaro influisce su qualsiasi aspetto dell'esistenza: ambizioni, scelte, sogni, rapporti sociali, relazioni sentimentali, educazione, cultura.

Si ok l'amore, i valori, il rispetto, la fratellanza...Molto bello, ma se c'è qualcosa che tutto vede, tutto controlla e tutto governa, questo è il denaro. Da un semplice mezzo di scambio, all'assoluto.

Cosa sono realmente i soldi?

Checché ne dica il vostro credo religioso, la vita su questa terra è una e ha una durata limitata. Nasciamo, conviviamo e invecchiamo con la consapevolezza di dovercene andare, senza mai realmente accettare questo passaggio inevitabile - salvo rari casi ovviamente, come uno alla Tiziano Terzani per citare un esempio illustre -.

In preda a questa paura ancestrale veniamo catapultati nel mondo e passiamo una vita a cercare di ritardare la sentenza. Ma se il tempo a disposizione, almeno in linea teorica, è uguale per tutti, come diamine si fa ad averne un po' di più? Semplice, basta comprarlo a qualcun'altro.

I soldi sono il canale prioritario che la società utilizza per scambiarsi il tempo speso a fare qualcosa ed eventualmente stabilire delle relazioni di potere. Un qualcosa non sempre uguale per tutti, perché a volte uno vale uno e altre vale cento. Dipende da quanto qualcun'altro riesce a guadagnarci su.

Il guadagno non è da intendersi esclusivamente in senso monetario: diciamo che si tratta di un gap, in termini di benefici, che si va a creare tra due individui a parità di tempo ed energie profuse. Perché col denaro si possono fare tante cose, anche provare a ricomprarsi il tempo sacrificato in precedenza.

Biglietto, prego

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Qualsiasi bene materiale - dallo stupido tappo di sughero che da giorni prende confidenza con la mia scrivania ai palazzi che stanno fuori dalla finestra - esiste in quanto qualcuno ha speso del tempo per realizzarlo, lo stesso dicasi per i servizi e chi li presta. Il fatto che sia possibile acquistarli significa implicitamente che ci è concesso comprare una porzione di tempo, del loro tempo.

In questo mondo schizofrenico le persone si trovano costrette a barattarlo, svolgendo un'attività non sempre appagante, in cambio di ticket per disporre di quello altrui. Gli scambi tuttavia, non sono sempre alla pari, anzi.

Sebbene scorra alla medesima velocità , il tempo non vale lo stesso per tutti. Così come il valore di questi fantomatici ticket, che oscilla tra pochissimo e tantissimo. Prendiamo uno come Cristiano Ronaldo: il suo tempo non ha lo stesso valore del mio.

Le sue qualità, altetiche, estetiche o relazionali che siano, possono essere monetizzate meglio delle mie e quindi produrre un guadagno in grado di giustificare l'ingente spesa per assumerlo, ad esempio, come testimonial. Ricordo di aver letto qualcosa l'anno scorso in merito a un servizio fotografico di 5 ore prestato in Cina per una azienda che produceva nonsocosa: compenso netto, un milione di dollari.

Per carità, bello, tonico, famoso, eccetera, ma 200mila all'ora...

Diritti d'immagine. Grazie al suo faccione, che PIACE a milioni di persone, quell'azienda riuscirà - o pensa di riuscire - a guadagnare più di quanto speso. Come? Convincendoci che quel prodotto sia migliore di altri assolutamente identici immessi sul mercato: "Siccome Cierresette dice che questo è buono e io di lui mi fido, lo compro."

Liberi di sceglierti

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Colgo l'occasione per rispondere, parzialmente, al commento di @destrudo sul post di qualche giorno fa.

Il gusto delle masse si forma su informazioni intorbidite dal potere che la pubblicità è in grado di esercitare su di loro (*). Mai come in questi anni l'industria mediatica è nelle mani degli inserzionisti, specie su internet dove tutto è rapido, sbrilluccicante, gratis. E invece no, paghiamo lo stesso, ma a un prezzo più caro.

"Ti sei mai chiesto del grande controsenso che c'è nel mandare in onda le pubblicità dei macchinoni o dei Rolex nelle fasce sportive? - mi racconta, a margine dell'intervista, un noto giornalista con la passione per il poker - Quei poveracci che stanno davanti alla TV mica se lo possono permettere il nuovo SUV della Mercedes superaccessoriato, ma solo il fatto di desiderarlo fa in modo che quel prodotto diventi oggetto d'ammirazione: possederlo equivale ad appartenere a un rango. Quelli della pubblicità fanno finta di vendere il Rolex all'impegato di banca o all'operaio e così facendo lo vendono a chi può permetterselo (e magari anche a chi non può, così ci guadagnano anche le finanziarie). Sennò chi cazzo li spenderebbe trentamila euro per un orologio!"

Dopo esser stati educati alla competizione sin da bambini - tutti schierati a lottare per un voto, per stabilire chi sarà il migliore della classe, chi l'eccellenza, chi l'anomalia del gruppo - veniamo rincoglioniti dal mito del benessere. I soldi sono lo strumento per poter disporre del tempo altrui: più ne hai e più la vita sarà ETERNA

(*)Il marketing è qualcosa di terrificante in termini di responsabilizzazione ed evoluzione della società. Punta a creare illusioni e sogni trasformandoli in necessità, da vendersi al miglior offerente. Un mucchio di stronzate insomma e non me ne vogliano tutti gli amici che lavorano nel settore, vi voglio bene, vi rispetto, vi capisco, è un mondo difficile per tutti.

Reclame

Insomma, riuscire a scansare tutte queste insidie ed essere in grado, attraverso la conoscenza - quindi anche l'ascolto -, di sviluppare un pensiero critico degno di questo nome è sicuramente un'impresa non da poco. Buono, bello, brutto o cattivo: poco importa nella logica del "va bene tutto, purché venda".

I messaggi pubblicitari da cui siamo inondati penetrano nella coscienza, si impossessano della facoltà di scelta basandosi su banali meccanismi psicologici e talvolta la annullano. Scegliere non significa semplicemente saper dire X piuttosto che Y, ma innanzitutto CAPIRE perché X, perché Y o perché nessuna delle due.

Comprensione e conoscenza non sono funzionali a un tipo di economia basata sul consumo: nel dubbio, meglio comprare sia X che Y per poi realizzare di non averne mai avuto bisogno, sbarazzarsene e puntare tutto su Z.

Per intenderci, nessuno vuole levarci la possibilità di scegliere. Al contrario, siamo liberissimi da questo punto di vista, l'importante è non sapere come farlo. E' molto più semplice creare bisogni in una realtà frenetica, dove c'è pochissimo tempo per riflettere, fermarsi, ascoltare, conoscere.

Pensate davvero che chi compra una certa macchina lo faccia perché quel tipo di veicolo, con quelle precise caratteristiche, rispecchi esattamente le sue necessità? Il passaggio è molto più semplice.

Noi, azienda, che sappiamo come si fa una macchina, partiamo dalla TUA necessità di ottimizzare il TUO tempo e creiamo un prodotto che possa soddisfare sia il TUO bisogno primario, che tanti altri secondari a cui non avevi nemmeno pensato. A dir la verità di quello che ti stiamo vendendo c'è ben poco di quanto TU abbia realmente bisogno...Ma osservala attentamente, la forma e il colore sono accattivanti.

Se ci pensi ancora meglio, l'impatto sociale che potresti avere possedendola porterà degli enormi benefici alla tua misera esistenza. Il tragitto casa/ lavoro, casa/Auchan o casa/casa dei suoceri sarà tremendamente più piacevole, non tanto per te che da quando hai cambiato macchina non ci puoi più nemmeno fumare dentro, ma per chi, di sfuggita, ti osserva passare.

Per tutti quelli che, nella loro pigrizia intellettuale, percepiscono la tua essenza dal gusto che hai avuto nello scegliere proprio quella macchina. Toccano con mano l'eleganza del tuo stile di vita, lo spessore della tua posizione lavorativa. Sì, la prendo...

Ah, la citazione è presa da un pezzo scritto su un mio vecchio blog. Uno dei migliori blog in circolazione. N.b.:Tutte le foto presenti in questi articoli sono di mia prorietà.

Dato che ci siete non lasciatevi sfuggire la serie più cheap della storia:

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I messaggi pubblicitari da cui siamo inondati penetrano nella coscienza, si impossessano della facoltà di scelta basandosi su banali meccanismi psicologici e talvolta la annullano. Scegliere non significa semplicemente saper dire X piuttosto che Y, ma innanzitutto CAPIRE perché X, perché Y o perché nessuna delle due

Il perché si sceglie una cosa è l'unica cosa che si tende a vedere e la meccanica dietro essa passa inosservata. Probabilmente potrebbe apportare benefici educare anche alla metacognizione.

La meditazione anche può apportare grandi benefici usandola correttamente in quanto può rendere più consci di ciò che si pensa, perché lo si pensa, come lo si pensa e anche come lo si può pensare.

Bisogna saper come combattere perché in quest'era che vilmente exploita i nostri sistemi cognitivi

O compri il biglietto o il biglietto sei te.

Dunque siamo in un mondo dove i ricchi spendono più volentieri in cose costosissime se ci sono tanti poveri a desiderare quello che hanno loro. Si cerca il compiacimento sull'insoddisfazione altrui, come costruire un grattacielo con vista sulla baraccopoli.

Molto triste quello che hai scritto, letgo, oppure è così profondamente ed inesorabilmente vero!!

yes good bos @ bronsedi yesssssss

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