Storia della mia prima serie fotografica

in #ita6 years ago (edited)

Leggendo questo articolo, questo e anche questa serie di post è evidente come stia cercando di stimolare punti di vista raccontando le mie foto ed il mio percorso fotografico.
Nell'articolo relativo alla serie "Real Message Bottle", un piccolo divertissment, ho accennato in questo paragrafo brevemente alla mia prima serie

In realtà la prima serie che ho creato ho capito successivamente contenesse gli elementi per essere considerata tale: coerenza stilistica, contenuto, concetto.

Cosa significa? Che senso ha definire successivamente come serie una sequenza di foto? Avendo parlando spesso di consapevolezza del proprio lavoro definire successivamente una sequenza di fotografie mostra il fianco all'incoerenza, un difetto anche parlando di serie fotografica.
Bisogna operare consapevolmente, consapevolezza sia tecnica che mentale, sapere quel che si sta facendo, e perché si sta facendo.
Questa serie, a cui ho deciso di non dare un nome, è venuta fuori improvvisamente, all'alba di una mattina di agosto.
Quella mattina mi svegliai presto casualmente. Dormo sempre con gli avvolgibili alzati e le tende aperte perché mi piace l'idea di poter guardare fuori. Mi svegliai all'improvviso e, non so bene per quale motivo, invece di rigirarmi nelle lenzuola e riaddormentarmi mi alzai dal letto, andai alla finestra e guardai fuori.
Nebbia.
Non persi neanche un istante, dallo stato confusionario in cui ci si trova appena svegli immediatamente acquisii una licidità totale. Mi vestii come un fulmine, fuori il cielo era ancora bluastro. Presi telefono (il Lumia 1020 di cui ho parlato spesso, a quel tempo non avevo ancora una fotocamera), treppiedi, powerbank e mi fiondai in macchina verso il lungo mare.
Quando vidi la nebbia fuori dalla finestra, un evento assolutamente raro dalle mie parti, pensai solo ed esclusivamente che dovevo andare a fotografarla. Dovevo vedere assolutamente la spiaggia nella nebbia. Dovevo vivere quella situazione.
Vivere ciò che stiamo fotografando, che sia uno stato d'animo, o un luogo, o una commistione di entrambe le cose. Viverlo è ancor più importante che fotografarlo.
Arrivai sul lungo mare, una desolazione totale. Dentro di me ero eccitato. Guardavo ovunque, osservato tutto, camminavo come un forsennato col terrore che da un momento all'altro, con il sole che si alzava, che la nebbia svanisse.
Questo è un grande potere che ha su di me la fotografia. Tendo ad essere molto ozioso e pigro in generale e sono molto poche le cose per cui non sento fatica nel farle, ma la fotografia... quella no. Col tempo ho imparato sicuramente a fare meno foto, in modo meno compulsivo, ma freddo, vento, acqua, caldo, che abbia lavorato molto prima, che sia assonnato, la fotografia annulla tutto. Annulla tutto riferendomi anche agli stati d'animo, alle preoccupazioni, agli stati d'ansia, alle tendenze negative e autodistruttive.
Camminai ed esplorai la spiaggia un paio d'ore e tornai a casa, mi rimisi a controllare misuzionamente quelle foto per molto tempo.
Sono tornato a guardarle spesso nel corso del tempo, e ho cominciato ad attribuire un significato a queste foto. Mi capiterà, diverso tempo dopo, un'altra occasione per fare foto del genere. Avevo già maturato, in questa seconda occasione, una consapevolezza fotografica maggiore.
Ho cominciato ad attribuire un significato metaforico ben preciso alla nebbia e alla desolazione, e ho istintivamente iniziato ad utilizzare l'ambiente circostante come mezzo per raccontare, un cammino che ancora sto percorrendo.
Come ho scritto nel post relativo alla mia disastrosa prima esperienza di street photography, il fotografo, al pari di qualunque altro creatore, plasma la materia per veicolare una propria interiorità con l'immagine.
Questa è per me quindi il prototipo della mia prima serie, una serie paradossalmente a posteriori, perché da qua, da quella mattina, da queste fotografie, dalla mia riflessione su queste immagini, è iniziato veramente il mio percorso nel mondo creativo della fotografia.

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Tutte le foto sono di mia proprietà e scattate con Lumia 1020

Sort:  

Con le foto che hai postato io vedo proprio uno stato d'animo, forse mi sbaglio ma trasmettono un senso di quiete, non pace, libertà ma limitata il tutto accentuato dal Greyscale. Immortalando uno spazio aperto e libero ma, non vedendo fino all'orizzonte come se quasi ci fosse la nebbia che contrappone questo senso di libertà ed aggiunge un tono di incerto mi suggerisce questo stato d'animo.

Comunque, belle foto.

Sì hai sollevato una distinzione significativa, quiete ma non pace. Tutti attribuiamo significati disparati a ciò che ci circonda, e il fotografo quindi a ciò che ritrae. Sul significato attribuito a posteriori mi sono interrogato lungamente, e proprio con la seconda occasione che mi è capitata ho utilizzato l'environment nebbia per creare immagini che, con il nome della serie, facessero vivere uno stato d'animo a chi le guardava. Avrò l'occasione di parlarne in futuro.
Grazie del commento!

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Post travolgente, foto molto belle. Complimenti.

Mille grazie Luca

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Questa serie parla da sola. Difficilmente si trovano immagini così significative e intense, impressioni di emozioni e stati d'animo. È perfetta.

Esagerata! Grazie!

Bel perscorso descrittivo e belle foto iamunframed👍

Grazie mille :D

Queste foto vibrano, si sente il rumore delle onde attutito dalla nebbia ovattata, l'umidità che cala, il silenzio infranto dal calpestio dei corridori mattutini. Una serie che appenderei volentieri dentro casa :)

In particolare quella foto mi piace. Tutta la spazzatura che vedi in terra sono i residui delle feste del Mama Mia (è famoso a Torre del Lago, dove ho fatto le foto). Quindi si passa dalla baldoria fino alle 4 si mattina al silenzio totale e la nebbia 2 ore dopo. Era tutto parecchio straniante.

bellissime immagini, suggestive ed emozionanti
grazie

Grazie mille Marta

Belle immagini, molto intense.

Grazie @pataxis mi fa piacere che ti piacciano

Immagini stupende e il tuo racconto mi ha emozionata... come unire due ottimi lavori in uno. Complimenti!

grazie @clode non conoscendo una persona e vedendo pochi lavori difficilmente si riesce a capire qualcosa delle immagini al di là dell'aspetto estetico.

È vero, per quello ti faccio i complimenti! Almeno a me hai trasmesso moltissimo. E a quanto vedo non solo a me ;-)

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