ESDM e DENVER MODEL - Trattamento precoce per l'autismo

in #ita6 years ago (edited)


Simbolo Autism Rights Movement
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Negli ultimi decenni, la ricerca sulle specificità e le caratteristiche dei bambini con diagnosi di Disordine dello Spettro Autistico, ha permesso di evidenziare i sintomi di un possibile disturbo in un' età sempre più precoce e di poter, di conseguenza, programmare interventi e terapie in modo molto più rapido e strutturato.

Oggi voglio parlarvi del metodo basato sull' Early Start Denver Model, una tecnica di trattamento dell'autismo, che è risultata essere molto efficace nei bambini in età pre-scolare.

Il metodo è stato messo a punto da due scienziate americane: Geraldine Dawson, riconosciuta ed eminente psicologa infantile, e Sally J. Rogers, professoressa presso il dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali della California.

Consiste nell'attuazione di un programma psico-educativo che, basandosi sulle tecniche ABA, va ad integrarle con modelli di relazione tipici delle esperienze giornaliere del bambino.

Il grande vantaggio di ESDM è quello di poter essere messo in applicazione fin dai 18 mesi di età del bambino a cui viene diagnosticato un disordine o rischio di autismo. Questo permette di individuare più facilmente le informazioni su quelli che sono i comportamenti problema e di ridurne, in modo più efficace e tempestivo, la gravità.
Il programma ESDM è un'evoluzione del Modello Denver, che si basa sui medesimi principi, ma che può essere applicato in bambini dai 3-4 anni in poi.

Andiamo, quindi, ad indagarne caratteristiche e peculiarità.


IL MODELLO DENVER

Creato all'inizio degli anni '80 dalla dottoressa Sally J. Rogers, il Modello Denver si basa sul presupposto teorico, secondo il quale il deficit di interazione dei bambini nello spettro impedisce loro di sviluppare competenze sociali, tra cui, in particolar modo quelle imitative.

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Questo tipo di competenza è importante nello sviluppo della maggior parte delle abilità di un essere umano, in quanto, da un deficit delle capacità imitative deriva una difficoltà intersoggettiva, cioè l'incapacità di socializzare ed integrarsi in qualunque genere di contesto.

Dal punto di vista neurobiologico, la difficoltà sarebbe dovuta alla mancanza di coordinazione tra le sequenze dei movimenti, una sorta di sovraccarico di informazioni a livello cerebrale, non interpretate e gestite nella maniera corretta.

E' possibile che la disfunzione si verifichi a causa di un malfunzionamento del sistema dei neuroni specchio.


Un macaco appena nato imita la protrusione della lingua source

Un sistema che coinvolge molte aree del cervello, compresa quella del linguaggio, e che si attiva quando si compie un'azione intenzionale o si osserva un'altra persona che la compie.
Nel momento in cui questo sistema si attiva, è richiesta una coordinazione tra la propria esperienza e quella di una o più persone che si hanno di fronte.

Da numerosi studi, tra cui quello di Williams, Whiten, Suddendorf e Perrett del 2001, è stato evidenziato che il sistema specchio delle persone con autismo non risponde normalmente durante l'osservazione di gesti ed espressioni delle altre persone, nonché durante l'imitazione.

Al di là di quali siano, comunque, le anomalie a causare questo tipo di disfunzione, il fine ultimo del trattamento basato su Modello Denver è proprio quello di stimolare le capacità imitative attraverso un'esposizione del bambino ad esperienze sociali e di routine, in modo da cercare di ridurre quanto più possibile il deficit comunicativo.

Una delle esperienze più costruttive ed utilizzate nell'ambito del trattamento, è il gioco.
Il bambino viene esposto al massimo alle interazioni sociali e si va a lavorare sui suoi aspetti carenti, come, per l'appunto, la capacità imitativa, ma anche tutte le abilità verbali e non verbali che risultino essere poco sviluppate.
Viene insegnata una comunicazione simbolica per portare in correlazione il mondo degli oggetti inanimati, con quello delle persone e delle loro espressioni, conoscenze ed esperienze sociali ed affettive.
Si vanno a sfruttare quelle che sono le qualità dimostrate dal bambino, in modo da insegnare ad utilizzarle a scopo comunicativo, funzionale e generalizzato.

Il modello prevede il coinvolgimento dei genitori e dei familiari nel trattamento, l'attuazione di tecniche personalizzate ed uniche per ogni bambino e lo svolgimento della terapia in un ambiente cosiddetto community based, come la scuola, la casa o i luoghi frequentati abitualmente.
Precedentemente, il modello prevedeva un ambiente center based, cioè i pazienti venivano trattati in un centro specifico per l'autismo.


ESDM: EFFICACIA E RISULTATI

Come specificato all'inizio dell'articolo, il modello ESDM è un'evoluzione del MODELLO DENVER sviluppata per intervenire su bambini a partire dai 18 mesi di età.
Con questa tecnica, ha in comune l'obiettivo di rinforzare gli strumenti comunicativi e di incentivare il più possibile l'attività di socializzazione e di scambio.

Andando, però ad intervenire su bambini in una fase ancora precoce dello sviluppo, si possono stimolare competenze in fase di apprendimento, praticamente da zero.

Alcune di queste sono:

  • richiesta di indicazione di un oggetto o di una persona (pointing)
  • apprendimento del ruolo del linguaggio verbale
  • richiesta di gesti comunicativi non verbali (sorriso, saluto)
  • imitazione motoria su modello
  • abbinamento e categorizzazione di codici simboli


Tutte queste azioni, se messe in pratica in maniera corretta e nell'ambito di una terapia che mediamente richiede un'applicazione di 20 ore settimanali, possono modificare la traiettoria evolutiva compromessa dal disturbo diagnosticato.

ESDM è una terapia evidence based.
Molteplici, infatti, sono le evidenze scientifiche sui risultati ottenuti utilizzando il trattamento.

In uno studio del 2010 al quale hanno partecipato bambini tra i 18 e 30 mesi di età, che sono stati sottoposti alla terapia di 15 ore settimanali per un periodo di due anni, si è evidenziato che rispetto ad un gruppo trattato con altri modelli, i bambini nel gruppo ESDM hanno ottenuto miglioramenti statisticamente significativi nei quozienti di sviluppo verbale e non verbale.

Oltre ai miglioramenti nel linguaggio e nelle abilità cognitive nei bambini con autismo, sono stati documentati altri effetti attribuibili all’ESDM.
Dawson e il suo staff (2012) hanno confrontato l’attività cerebrale attraverso encefalogramma in tre gruppi di bambini:

  1. bambini con autismo trattati per due anni con ESDM
  2. bambini con autismo trattati per due anni con un altro modello
  3. bambini a sviluppo neurotipico.


L’attività cerebrale, registrata durante una richiesta di tipo visivo, in cui venivano presentati sia stimoli non sociali (oggetti), che stimoli sociali (persone), è risultata simile nei bambini con autismo trattati con ESDM e nei bambini con sviluppo tipico.
I bambini con autismo trattati con altri modelli differivano dagli altri due gruppi.

Questo è il risultato che indica l'efficacia dell’ESDM, che agisce sulla biologia dell’autismo e può essere utile nel tentativo di modificare le traiettorie di sviluppo dei bambini con diagnosi di disordine o rischio autistico.

Infine, sono stati documentati gli effetti dell’ESDM sullo stress dei genitori.
In uno studio del 2014, madri e padri di bambini con autismo trattati con ESDM, hanno riportato livelli di stress inferiori rispetto ai genitori di bambini che avevano ricevuto un altro tipo di intervento.
I genitori che scelgono di somministrare ai loro figli una terapia basata sul modello ESDM apprendono diverse strategie e tecniche utili ad incentivare la comunicazione, l’interazione e a gestire il comportamento dei propri figli, con un miglior controllo educativo.


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Fonti WEB


Bibliografia

  • Rogers, S.J. and Dawson, G. (2010) The Early Start Denver Model for Young Children with Autism: Promoting Language, Learning, and Engagement. New York: The Guilford Press. Translated into Japanese, Italian, Dutch, French, Spanish, Portuguese, Chinese, Arabic, Romanian, Korean, Polish, German, Russian, and Turkish.
  • Rogers, S.J. and Dawson, G. (2010) The Early Start Denver Model for Young Children with Autism: The Curriculum. New York: The Guilford Press. Translated into Japanese, Italian, Dutch, French, Spanish, Portuguese, Chinese, Arabic, Romanian, Korean, Polish, German, Russian, and Turkish.
  • "The Early Start Denver Model (ESDM) | What is Autism?/Treatment | Autism Speaks". autismspeaks.org. Retrieved 3 July 2016.
  • Rogers, S. J., and G. Dawson. "Play and Engagement in Early Autism: The Early Start Denver Model. Volume I: The Treatment." (2009)


Grazie a tutti per aver letto e alla prossima

GM



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La scienza fa passi avanti da gigante. Un caro amico di famiglia ha un bimbo autistico e purtroppo so quanto è difficile confrontarsi giornalmente con questo disturbo. Hai fatto un ottimo lavoro Girolamo, complimenti.

Esatto Sara, è una vita estremamente difficile e bisogna affrontarla con gli strumenti e i supporti adeguati.
Io, a più riprese, mi sto dedicando al tema dell'autismo, in quanto mia moglie è una psicologa ABA e spesso mi spiega casi, nuove tecniche, ricerche che mi incuriosiscono e che mi danno lo spunto per studiare un po' e condividere le informazioni qui sulla mia pagina.
Ho già in mente qualche altra cosa sull'argomento, magari uno scorcio su alcune procedure...spero di riuscire quanto prima a proporlo.

Grazie mille per aver letto e per i complimenti!

Argomento molto difficile quello che hai trattato, caro Girolamo, e l'augurio che penso si possa fare e che progressivamente si possano trovare nuove dinamiche ed interventi con i quali poter essere sempre più d'ausilio ai bambini che hanno questi disturbi cognitivi.
Un interessante e validissimo post su queste teorie per supportare le famiglie nella lotta a questa angosciante malattia.

Vero, è proprio così...ma gli studi stanno progredendo e soprattutto dagli Stati Uniti, stanno arrivando tecniche che dimostrano di poter ottenere risultati, in alcuni casi, davvero sorprendenti.
Sono certo che presto avremo delle risposte anche sulle cause, mi auguro quanto prima.

Grazie per aver letto e commentato, un abbraccio!

Argomento molto interessante ed affrontato in modo accurato.
Non posso far altro che complimentarmi con te anche per la desizione nel trovare immagini (mi ha colpito la doppia foto del macaco nel chiarire il concetto dei neuroni specchio).
PS: mi ha colpito molto il fatto che abbiamo le stesse iniziali, che spesso io uso nelle mie mail confidenziali...COOL!!!)

Grazie caro, quella del macaco era una foto che mi piaceva molto, penso che quando si scrive un post scientifico sia importante comunicare anche attraverso le immagini, per risultare fruibili e non stancare il lettore...quando gli argomenti non sono leggeri si corre sempre il rischio che accada.

Per quanto riguarda le iniziali, di solito non le uso mai nelle e-mail, ma qui mi piaceva e quindi...

GM RULEZ!!! 👊🤙

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