Io, la poesia, ce l'ho nel sangue

in #ita7 years ago (edited)

Si avvicinano le elezioni. Saremo chiamati, per l'ennesima volta, a far finta di scegliere. Un appuntamento importante, bisogna prepararsi per bene...

Sarà che col passare degli anni il disinteresse per la politica è diventato quasi fisiologico, ma la sensazione provata nelle ultime apparizioni in cabina elettorale mi ricorda quei momenti in cui devo andare a far la spesa dopo aver invitato qualche amico a cena.

Scaffali interi con lo stesso prodotto, a cambiare soltanto marca e prezzo. E alla fine si sceglie sempre la via di mezzo, quello che sembra avere il rapporto più conveniente in termini di costi e qualità.

Il racconto di oggi è la rielaborazione di un pezzo che cominciai a scrivere alcuni anni fa per un poetry contest, poi abbandonato. E' stato ideato per essere recitato, ma sono sicuro che riuscirete a fare tutto in autonomia grazie alla vostra immaginazione!

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Io, la poesia, ce l'ho nel sangue

 

Siamo io e lei, in un pomeriggio dal sapore primaverile. Cortile di casa mia, portatile acceso, musica in sottofondo, a sorseggiare caffé tra un bignè e l'altro. Uno di quei venerdì sera in cui l'anticipo della serie B potrebbe regalare emozioni più intense.

Il silenzio domina la scena, finché lei non attacca a parlarmi dell'ultimo film di Sorrentino. No, non La Grande Bellezza ma Youth, quello in inglese. Poi attacca il pippone su 'Le luci della Centrale elettrica', sì la band di Vasco Brondi. Quello che per dire gelato usa giri di parole come emorragia di cialda e latticini e chiama le gomme americane caucciù democristiano da vomitare.

Cerco di cambiare discorso e le rispondo che leggevo poesie da un'antologia del '900, gran cazzata. In realtà stavo digitando "RE" sulla barra degli indirizzi con l'intento di dare uno sguardo a "La Repubblica", nonostante il primo risultato disponibile fosse, ahimé, RedTube.

Provo dunque a darmi un tono e lamento lo scarso utilizzo dell'endecassillabo nella poesia moderna, al che lei m'interrompe:

"Cambia disco dai!"

Strabuzzo gli occhi e le rispondo da finto infastidito: "Scusa, pensavo t'interessasse..."

"No, no..." - prosegue lei abbozzando un sorriso - "Intendo proprio: leva subito quel cazzo di disco!"

"Le-va-su-bi-to-quel-caz-zo-di-dis-co"

"Uao, un endecasillabo" - penso tra me e me - "Lei sì che sa come usarli in maniera appropriata."

Effettivamente era ora di metter su qualcos'altro: "Che preferisci? Strokes, Jake Bugg, Alt-J, i Supergrass... o magari il buon Damien Rice, sai quello Irlandese, il tizio che mi piace tanto..."

"No, no, non hai qualcosa di italiano?"

Lo so che non funzionerà. Non può funzionare, e poi lei è fan dei Baustelle.

Ci guardiamo negli occhi. Io vorrei soltanto che se ne andasse, lei invece mi appoggia un braccio sulla spalla assumendo una posizione tanto goffa quanto innaturale. Non so che fare, mi fa quasi tenerezza, la bacio. Lei chiude gli occhi mettendo in scena una limonata così umida che nemmeno Italia – Brasile del '94. Sarà la situazione surreale, sarà il pensiero di quell'ultimo rigore simile a un home run ma comincia a venirmi duro.

Vorrei divincolarmi da questo momento privo di senso o provare perlomeno a distrarmi: penso a mia nonna, a mia nonna che fa la cacca, alla cacca di mia nonna, a dei dolci fatti con la cacca di mia nonna. Riapro gli occhi.

Ed è proprio in quel momento che scorgo, nel mezzo di una centrifuga linguistica, la spilla del Movimento 5 Stelle sul bavero della sua giacchetta, posata incautamente sul tavolo. Inaspettatamente si accorge del mio fare sospetto, mi guarda con i suoi occhietti piccoli e mi dice:

"A che pensi?"

"Nulla, mi sono incantato a guardare la spilletta che hai sulla giacca".

"Ah grande, anche tu grillino? Alle Politiche vinciamo noi!"

Il durello sparisce all'improvviso, il mio corpo si intorpidisce, devo dire qualcosa, ho la lingua attaccata al palato, ruvida e secca come quella di un gatto. Rompo gli indugi, raccolgo le ultime gocce di saliva che riesco a produrre ed esclamo:

"Io, alle scorse elezioni, ho votato Oscar Giannino..."

"Come scusa?"

"Sì, alle politiche".

Si alza, raccoglie le sue cose e si dirige verso la porta d'ingresso.

"I-o-ho-vo-ta-to-O-scar-Gian-ni-no"

Ah, la forza dell'endecasillabo.


 

Per gli amanti della poesia di bassa lega non perdetevi Franco

Mentre per chi adora la cafonaggine ecco Berlin Calling

Per gusti più ricercati invece, date uno sguardo alla riflessione: E se fosse il tempo a esser denaro

Condividete, commentate e seguitemi @bronsedi

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Io è da 30 anni che voto Paolino Paperino... e, inaspettatamente, il mio candidato ha sempre governato
😂😂👍bel post

😂😂😂😂😂😂

molto bello questo post... a quel punto però dovevi farle tutte in endecasillabi le risposte :D e forse potevi anche e-vi-ta-re-di-so-tto-li-ne-a-rlo :P

Non puoi mai sapere cosa recepisce chi legge non essendo un pubblico selezionato...Ad ogni modo nell'interpretazione le parti "sottolineate" vengono recitate scandendo le sillabe e contando, cercavo di rendere quello =) A proposito di endecasillabi cmq c'era questo post di qualche settimana fa che potrebbe fare al caso https://steemit.com/ita/@thebrons/gentil-reticenza-il-poema-hard-in-terzine-dantesche-che-ha-fatto-ricredere-beatrice-sulla-menata-della-castita-come-valore =)

Davvero un bel post, mi hai fatto sorridere....ah e comunque alle urne Paolino Paperino forever!!!!

Post molto interessante!!!:-))

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