the balloon and the kite - watercolor /// il palloncino e l'aquilone - acquarello

the balloon and the kite

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watercolor on paper - size- cm.55x40 - available}

The balloon and the kite

In village fairs with my parents they always bought me a balloon.
I had my balloon, which I watched floating in the air, I rolled the thread until it came into contact with my hand.
I liked running and watching him circling in the air, with his nose upwards.
Suddenly, I let go of the thread and he, the balloon flew upwards.
I repeated this game two, three times, then yanked it to make it dance, in the sky.

Suddenly, as if by magic, the thread became shorter and I let the balloon go upwards.
I looked at him with my mouth open, without crying, because I loved his flight to the blue sky, it filled me with wonder.
I watched him walk away, getting smaller, far into the sky, becoming a tiny little dot, then disappearing.
Forever.

I wondered how far my friend from a moment could go,
and I asked my father, who patiently explained to me that at a certain point the heat of the sun made him explode.

And I became sad, because I couldn't stand the idea that such a beautiful flight to infinity could have a similar end.
In all my balloons that I let fly free, in the blue sky, there was a part of me, a child, a dream that always ended in the way I didn't want to end.
I believe that many other children have experienced this disappointment, mine was not that of having lost it, but knowing the end he had made.

Only now I realize that I never let go of that balloon on the seashore, at sunset, so that in backlight I couldn't see its flying high, but only imagining the journey, towards the deep sky above the sea.
I have always been far from the sea with my balloon.

source

Now I see myself in the company of a kite, at least he always returns, with a soft glide, or swooping.
We all need a kite that brings us back to the ground, after flying, but with confidence, softly, without losing it in the sun, like the little balloon.

a hug from the seashore
Armando

Il palloncino e l'aquilone

Nelle fiere di paese con i miei genitori mi acquistavano sempre un palloncino.
Avevo il mio palloncino, che guardavo fluttuare nell'aria, arrotolavo il filo fino a farlo arrivare a contatto con la mia mano.
Mi piaceva correre e guardarlo volteggiare nell'aria, con il naso verso l'alto.
Improvvisamente, lasciavo andare il filo e lui, il palloncino volava verso l'alto.
Questo gioco lo ripetevo due, tre volte, poi lo strattonavo per farlo ballare, nel cielo.

Improvvisamente, come d'incanto, il filo diventava sempre più corto, ed io lasciavo andare il palloncino verso l'alto.
Lo guardavo a bocca aperta, senza piangere, perchè adoravo il suo volo verso il cielo azzurro, mi riempiva di meraviglia.
Lo guardavo allontanarsi, sempre più piccolo, lontano nel cielo, diventava un puntino piccolo piccolo, poi scompariva.
Per sempre.

Mi chiedevo fin dove potesse arrivare quel mio compagno di un momento,
e lo domandavo a mio padre, che mi spiegava, con pazienza, che ad un certo punto il calore del sole lo facesse esplodere.

Ed io diventavo triste, perchè non sopportavo l'idea che un volo così bello, verso l'infinito, potesse avere una fine simile.
In tutti i miei palloncini che ho lasciato volare liberi, nel cielo azzurro, c'era una parte di me, bambino, un sogno che finiva sempre nel modo che non volevo finisse.
Credo che molti altri bambini abbiano provato questa delusione, la mia non era quella di averlo perduto, ma sapere la fine che aveva fatto.

Solo ora mi rendo conto che non ho mai lasciato andare quel palloncino sulla riva del mare, al tramonto, così che in controluce non potessi vedere il suo volare alto, ma solo immaginare il viaggio, verso il cielo profondo sopra il mare.
Con il mio palloncino sono sempre stato lontano dal mare.

Adesso mi vedo in compagnia di un aquilone, almeno lui ritorna sempre, con un morbido planare, oppure in picchiata.
Tutti abbiamo bisogno di un aquilone che ci riconduce a terra, dopo aver volato, ma con sicurezza, dolcemente, senza perderlo nel sole, come il piccolo palloncino.

Un abbraccio dalla riva del mare.
Armando

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