Watchmen: little fear of lightning

"Siete pronti a sentire la verità?". Esordisce cosi il quinto episodio di Watchmen. Le parole sono pronunciate da un giovane Wade Tilman che, in piena crisi nucleare nella guerra fredda che stava per scoppiare definitivamente, ammoniva i suoi coetanei su quello che sarebbe accaduto. Noi spettatori non sapevamo che quell'incipit sarebbe stato rivoltato nel corso della puntata. La verità che Wade voleva condividere col mondo intero sarebbe ben presto stata una verità che sarebbe stata raccontata a lui. Finalmente, dopo 30 anni di attese e paure. E' un episodio densissimo quello che abbiamo visto 2 giorni fa. La trama continua ad avanzare e soprattutto ad intrecciarsi. Ci viene mostrato il leggendario massacro del 2 Novembre. Un calamaro gigante si abbatte su New York uccidendo 3 milioni di persone. Da allora New York è divenuta la città reietta per antonomasia. Quella a cui nessuno darebbe un soldo bucato, quella città da cui scappare e mai fare ritorno. Lo hanno ribattezzato un attacco psichico e da allora la psicosi dei sopravvissuti è aumentata. Bunker, capsule, cappelli incelofanati, incubi notturni. Rimedi e paure diffuse tra tutti i sopravvissuti. E proprio Wade in quel 2 Novembre fu a suo modo un sopravvisuto. Nudo attraverso lo specchio. E qui c'è tutta l'arte narrativa di Lindelof che riesce in un colpo solo a raccontarci le origini di Looking Glass e le origini della storia di Watchmen proiettato in una sfera extradimensionale. Sarà un episodio molto Wade-centrico ma che più di altri riuscirà anche ad incastrare magistralmente le tante storyline mostrate, in maniera molto sfilacciata, negli episodi precedenti.

Continua il pressing di Angela sullo stesso Wade. L'obiettivo è scoprire il contenuto e la composizione delle pillole lasciate in automobile da Will. La Cavalry tende un imboscata a Looking Glass ed è li che scopriamo la verità o meglio le verità. Il capo del gruppo di Rorshach non è altro che il senatore che avevamo incontrato precedentemente. Sarà lui a collegare i puntini per Wade e per noi spettatori. L'attacco psischico del 2 Novembre non è stato un attacco extradimensionale ma un elaborato piano escogitato da Adrian Veidt per scongiurare l'imminente guerra nucleare fra Stati Uniti D'America e Unione Sovietica. Un orrendo massacro che aveva però l'intento di evitare morti che sarebbero state molto più numerose. L'avvento di un calamaro gigante su Manhattan ha infatti in un solo colpo evitato la guerra nucleare fra le 2 super potenze mondiali ed ha anche unito il mondo intero sotto una paura comune. Veidt ha sacrificato 3 milioni di vite per salvarne molte di più. Eroe dunque? O psicopatico? Ma il piano di Veidt era molto più articolato. La scalata al potere del presidente Robert Redford non è stata altro che una macchinazione dello stesso Ozymandias per assicurarsi che il suo piano e la pace che egli aveva brutalmente portato nel mondo potessero andare avanti. Judd non era altro che uno dei pupazzi di questa grande commedia che aveva il compito di tenere la pace sul territorio, assicurando che la Cavalry e la polizia fossero finalmente capaci di permanere in uno stato di tregua. La sua morte ha portato squilibrio e la sete di vendetta e di verità Angela rischia di compromettere lo status quo. E sul finale assistiamo ad un doppio colpo di scena. Angela in manette ma non prima di aver ingerito le pillole di Nostalgia. Un gruppo di Rorschach a casa di Wade per ucciderlo probabilmente. Watchmen continua imperterrito il suo racconto visionario. Lindelof non perde un colpo ed alza l'asticella episodio dopo episodio.