Il caporalato

in #ita6 years ago
Si parla tanto di caporalato, e nei giorni scorsi questo fenomeno ha mietuto vittime. Già, migranti economici che dovendo viaggiare con le dovute costrizioni, impiegano tante ore di lavoro nei campi e non dimentichiamoci che vengono sfruttati e sottopagati per una manciata di euro, e la maggior parte di loro vengono collocati su mezzi di trasporto fatiscenti. E ancora oggi, si è in possesso della notizia secondo la quale che per avere premi assicurativi era logico inscenare sinistri stradali falsi, ma le vittime però erano vere. Certo i reati e le diverse responsabilità dei concorrenti faranno il loro corso. Ma resta evidente il tema politico e se vogliamo, come direbbe qualche filosofo, metagiuridico che ricorrentemente sfugge ai professori della politica. Lo si è chiamato caporalato del bisogno, quasi a designare un'epoca in cui nessuno ha più niente da perdere. È ovvio che tutto dipende dallo stato di necessità di molta gente, e mi chiedo se la scienza sociale quale dovrebbe essere la politica, è in grado di comprendere che occorre fare scelte e operare in virtù dello stato di necessità e non di libero arbitrio come vogliono le categorie dotte. La cosa gravissima è che c'è chi parla di diritti che in effetti ha, mentre la maggior parte parla e agisce anche in virtù di diritti che dovrebbero avere ma che non hanno. Siamo un paese civile? ciò sancisce la differenza tra chi governa e chi viene governato.....


FONTE IMMAGINE: CC0 Creative Commons

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Ci sono alcune priorità che la società civile e i governanti dovrebbero mettere appunto al primo posto. Ma siamo indietro ancora e c'è sempre la Grande Corruzione e il Grande Egoismo (per semplificare). A questi lavoratori straziati, sfruttati e precari di vita si addice la bellissima poesia di Ungaretti "Soldati" scritta quando era soldato nel 1918: Si sta come/d'autunno/sugli alberi/le foglie

è una poesia bellissima che amo....è un piacere avere a che fare con gente come te...

E' una grande piaga, quella del caporalato, che è costantemente alimentata da imprenditori senza scrupolosi che sfruttano senza pietà la povera gente, spesso immigrata ma non solo, per la crisi nel mondo del lavoro che agevola queste situazioni fortemente discriminatorie

non cambierà mai niente.....sono tempi tristi

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