COME TUTTO È INIZIATO Parte 2

in #ita6 years ago (edited)

Parte 1

Ieri abbiamo stabilito gli ingredienti del mio risveglio BDSM: una personalità dominante, desideri sessuali apparentemente contraddittori e la difficoltà di coniugare questi due aspetti nella ricerca di un partner pienamente soddisfacente, giacché quelli più naturalmente attratti da me rappresentavano tendenzialmente l’opposto di ciò che mi attraeva. E, ovviamente, la maggior parte di quelli che avrebbero potuto apprezzare il mio lato più intimo si fermavano alle apparenze lasciandosi respingere dalla mia esuberanza. Dopotutto, in un mondo perfetto le forti personalità dovrebbero cercare anime affini ed essere vieppiù stimolati dalla sfida di imporsi nel rapporto, ma nel mondo imperfetto in cui viviamo la maggior parte delle persone cerca la soluzione più semplice ed un partner accondiscendente è certamente preferibile ad uno più impegnativo.

Mi ritrovavo quindi bloccata nel mezzo. In un’area grigia in cui partner remissivi che avrebbero apprezzato la mia quotidiana assertività mi annoiavano e uomini di maggior spirito… erano ben contenti di avermi come amica mentre uscivano con la Melania Hamilton del mese. Considerato che avevo già il mio bel daffare tra studi, famiglia, amici e hobby vari e, per di più, non avevo alcun desiderio di illudere qualcuno che già sapevo non essere “quello giusto”, sono rimasta single per un bel po’. Che ovviamente non significa che nel frattempo mi astenessi dal sesso, ma rimanevo pur sempre priva di quel particolare affiatamento che dovrebbe di per sé discendere dall’incontro con un partner effettivamente compatibile.

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C.D. Friedrich, Viandante sul mare di nebbia (dettaglio), Immagine di domino pubblico

Mi rendo conto che tutto ciò possa suonare terribilmente drammatico, ma voglio rassicurarvi che sono rimasta pacatamente soddisfatta del mio status per la gran parte del tempo e solo verso la fine della mia vita da single ho iniziato ad andare un po’ in fibrillazione. Dopotutto, sapevo intuitivamente che gli uomini che mi circondavano nel quotidiano non erano ciò che realmente cercavo, anche se ancora non avevo un’idea precisa di cosa stessi effettivamente cercando. Sapevo, però, che l’avrei capito quando mi fosse capitato di trovarlo. O almeno lo speravo.

Ma si può veramente trovare qualcosa senza impegnarsi attivamente nella ricerca? Sembra esserci una sorta di leggenda metropolitana che circola con riguardo alle relazioni amorose, che chiunque stia cercando un partner avrà sentito almeno una volta (o più probabilmente un centinaio), ovvero che la persona giusta arriverà quando si sarà smesso di cercarla. Cazzate. Essere troppo investiti nella ricerca di un partner purchessia costituisce sicuramente un handicap. Le persone tendono ad avere un sesto senso per la disperazione e ai più piace immaginare che quello o quella con cui si stanno inciuciando sia attratta da loro e non dalla mera prospettiva di avere finalmente una relazione. Ma ciò premesso, mettersi “in gioco”, per così dire, è pur sempre necessario per intercettare la giusta opportunità. Non si trova un compagno standosene seduti sul divano ogni sera. E nemmeno continuando a fare ogni giorno le stesse cose con le stesse persone.

Il che ci porta ad un’ulteriore domanda. Come si cambiano le carte in tavola per ottenere non solo risultati diversi dal solito, ma risultati positivi?

È qui che, per me, sono entrati in gioco i libri. Ed è qui che mi preparo a farvi la peggiore confessione che mai troverete su questo blog. Perché, mi vergogno molto a dirlo, il libro che alla fine mi ha aperto gli occhi è stato Cinquanta Sfumature di Grigio.

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Foto di Mike Mozart, CC BY 2.0

Se non avete smesso di leggere dopo il precedente paragrafo, plaudo la vostra fiducia nei miei confronti. No, non ho apprezzato prosa, trama né personaggi di quell’ignobile scritto. Così come non ho trovato particolarmente titillanti le trite e spesso assurde scene di sesso. Ma avevo già letto la mia buona parte di Harmony e romanzetti scollacciati in corsetti e crinoline, l’occasionale storiella piccante e una meravigliosa serie fantasy ad alto tasso di erotismo e dopo aver superato il pantano delle Cinquanta Sfumature mi sono ritrovata a pensare che l’idea ben nascosta nel profondo non fosse poi così male. E se tutto sommato poteva distillarsi del buono da tutta quella prosa sdolcinata e trama plagiata allora qualcuno, da qualche parte, doveva sicuramente averlo trasformato in un qualcosa di migliore. Anzi, magari qualcuno stava pesino vivendo quel buono nel mondo reale.

Per farla breve, questa epifania mi portò ad altra e migliore letteratura. Poi alla saggistica e dunque su internet. Articoli, blog, Tumblr, giochetti online, social network zozzi e, infine, la mia comunità di pervertiti locali. Il test BDSM l’ho fatto in un qualche momento lì nel mezzo ed una volta presa confidenza con la terminologia tecnica ho iniziato a navigare la scena, sia online che offline. È stato così che ho “rotto gli schemi”, per così dire: la maggior parte del tempo ho continuato a fare le solite cose con i vecchi amici, ma al contempo ho iniziato anche a fare cose nuove, conoscere nuove persone e crearmi nuove situazioni.

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Foto personale

Ha funzionato.

Non solo mi stavo divertendo nell’esplorare e sperimentare, ma avevo anche iniziato a focalizzare ciò che inconsciamente cercavo da sempre. Ciò non significa che fosse più semplice da trovare. Dopotutto i pervertiti non sono poi così diversi dal vanilla medio: buona parte di Dominanti cercano pur sempre qualcosa che io non potrei mai essere. Ma va bene così. Perlomeno avevo acquisito gli strumenti giusti per cercare. E in ogni caso avevo bisogno di un uomo capace di accettare qualunque sfida, non solo quella di sopportarmi. La mia tranquilla vita da single non era così facile da sovvertire, dopotutto.

Ho trovato quindi, infine, ciò che cercavo? Questa è un’altra storia. Diciamo solo che la comunità non mi ha delusa, alla fine. Ma per quanto concerne i miei inizi nel mondo della sessualità perversa, questo è quanto. Il BDSM era la risposta alla mia ricerca? No, è stato solo una parte del percorso. La scena BDSM è un luogo magico in cui chiunque può trovare il proprio partner ideale? Decisamente no. E quindi? Per me, il BDSM è stato semplicemente la cosa giusta al momento giusto, l’ingranaggio perfetto nel meccanismo. Potrebbe essere lo stesso per qualcun altro. O anche no. In ogni caso, prometto di rendere questo spazio sul tema il più divertente ed istruttivo possibile.

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When I'm good, I'm really good. But when I'm bad, I'm better.
Mae West

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