COME TUTTO È COMINCIATO Parte 1

in #ita6 years ago (edited)

“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto [quando ho perso la verginità] e com'è [stato] e che cosa [ho provato prima, dopo e compagna bella], e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.”
Salinger, J. D.; Little, Brown and Company (1951). Il giovane Holden (semicit.)

Mi spiace se la citazione può sembrare in qualche modo blasfema nei confronti della letteratura classica, ma ho sempre amato Il giovane Holden sin dalla prima volta che ho letto quell’incipit e quando ho pensato a come avrei potuto iniziare questo post è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Lo scopo è chiaro: non voglio che il titolo sia fuorviante. Questo post non sarà un lento viaggio lungo il viale dei ricordi, a quando la mia consapevolezza del sesso e della sessualità emersero per la prima volta o al tempo (di molto successivo) in cui ho avuto la mia prima esperienza sessuale. Perché sarebbe, francamente, una storia piuttosto noiosa e abbastanza comune.

Sia sufficiente dire che avvenne il 1° febbraio e fu una bella esperienza, con un ragazzo che avevo visto un totale di due volte nei tre mesi precedenti e che finì per essere il mio fidanzato per i successivi cinque anni. Il che può già farvi intuire almeno una cosa su di me: o non ho mai dato gran peso a tutta la mistica della verginità femminile o sono molto brava a capire le persone e sapevo che con quel ragazzo sarebbe durata (perché a 16 anni una storia di cinque anni può certamente considerarsi duratura). O anche entrambe le cose. In effetti, una non esclude l’altra.

Ma come ho detto, questo non è il tema del post. Perché quel rapporto era estremamente vanilla e non mi ha mai particolarmente esaltata dal punto di vista erotico, anche se al tempo non avevo alcun metro di paragone e quindi me lo sono comunque discretamente goduta. I rapporti e le avventure successive non sono state molto differenti e quando mi sono resa conto che non ottenevo dai miei partner tutto ciò che avrei potuto desiderare, sessualmente parlando, iniziai a chiedermi se fossi io a non sapermeli scegliere o se avrei semplicemente dovuto imparare ad accontentarmi.

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Foto di Deric Tan, CC BY-SA 3.0

Questo potrebbe essere un aspetto del problema. Non ho mai fatto un vero e proprio sondaggio tra le mie conoscenze, ma sono abbastanza sicura che l’immagine qui sopra offra una rappresentazione abbastanza fedele di come possa essere percepita dall’esterno. Il che implica che la maggior parte degli uomini che possono essere spinti a provarci con me staranno, più o meno inconsciamente, cercando quel tipo di partner. Che, sfortunatamente, non sono né ho particolare desiderio di essere.

Le prime impressioni, peraltro, non sempre sono del tutto errate. Dopotutto, nonostante abbia svolto in ben tre diverse occasioni l’interessante e ben approfondito test delle 16 personalità, ho sempre ottenuto il medesimo risultato. A quanto pare, ho una personalità ESTJ “Esecutiva” che, per quanto accurata appaia la correlata analisi, effettivamente traccia un profilo da vera e propria “maestrina”. Se ne deduce che la prima lezione da imparare, in materia di sessualità, è che in camera da letto non tutto è sempre come appare e ciò che siamo nel quotidiano potrebbe non dare certezze rispetto a chi diventiamo nell’intimità.

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Pixabay

Oh, sì. Così è molto meglio.

Ad ulteriore dimostrazione che sotto le lenzuola non sempre ritroviamo la stessa persona della sala riunioni, i miei risultati del ben noto BDSMtest sono molto diversi e, da questo punto di vista, ben più affidabili.

98% Rope bunny
97% Brat
90% Submissive
87% Voyeur
80% Primal (Prey)
79% Boy/Girl
75% Pet
70% Exhibitionist
64% Masochist
62% Degradee
54% Slave
53% Experimentalist
42% Vanilla
27% Non-monogamist
25% Switch
5% Ageplayer
3% Daddy/Mommy
2% Primal (Hunter)
2% Brat tamer
1% Dominant
0% Rigger
0% Degrader
0% Owner
0% Master/Mistress
0% Sadist

Se non avete familiarità con alcuni o tutti questi termini, non preoccupatevi: ci arriveremo. Ma quel 98% brat, lassù, è probabilmente la “sapientina” ESTJ che, lasciata tendenzialmente sulla soglia della camera da letto, rientra in gioco grazie un cavillo. Insomma, forse le due facce di questa medaglia non sono poi così inconciliabili.

Ma come sono arrivata sin qui? Come ho scoperto l’acronimo BDSM e scovato un test sul tema? Beh, come spesso accade a noi gente studiosa, metodica e razionale, attraverso la lettura.

E da qui ripartiremo domani, nella seconda parte di questo mio “racconto di formazione” un po’ alternativo.

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When I'm good, I'm really good. But when I'm bad, I'm better. Mae West

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Parte 2

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La partenza c'è stata, buona, avanti quando vuoi con il seguito

Il mio bdsm test è meglio non mostrarlo come il test della personalità.
Rischio rogo e persecuzione, e non scherzo.

😂 vabbè, dai... le categorie del BDSMtest quelle sono: non c’è nulla di veramente scabroso.

A me è uscito scritto:

rimani dove sei, Esorcisti, FBI, Guardie Vaticane e Neuro presto suoneranno alla tua porta.
Grazie della collaborazione.

Dici che è normale e positiva come cosa?

Assolutamente 🤣

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