PostIT - n.211

In un’oasi persa nel deserto, un cartello recita: “la conoscenza è una ricchezza che si può trasmettere senza impoverirsi”. Ciò che si conosce si tramanda a chi è disposto ad ascoltare, a chi si trova per caso a intrattenere un dialogo e a intessere un rapporto di crescita, in uno scambio reciproco che arricchisce. Ma quando non è possibile il rapporto diretto tra chi conosce e comunica e chi è desideroso di apprendere, allora il pensiero si affida ai posteri. Come? Tramite la più grande invenzione dell’uomo, la scrittura. La conoscenza è ciò che l’uomo pensa, apprende, scopre, sogna, e rende fruibile a chiunque, nel tempo. Tutto questo grazie a quei segni grafici che oggi sempre più caratterizzano e formano ciò che siamo. Derrida, il grande filosofo del ‘900, aveva previsto profeticamente che l’avanzare della tecnologia non avrebbe arrestato la comunicazione scritta a vantaggio della parola orale - come temevano i suoi contemporanei di fronte l’ascesa dei mass media “vocali” (radio, telefono, televisione) - ma che anzi avrebbe comportato una metamorfosi della scrittura e un adattamento alla tecnologia: e infatti oggi comunichiamo in tempo reale per lo più attraverso i simboli scritti: chat, messaggi, email, blog, post e ovviamente sempre libri. In questo oceano di conoscenza ci siamo anche noi, con il PostIT di oggi. Buona lettura!

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