La Vecchia Signora metafora della nostra Italia: Rinunciataria e Provinciale

in #ita6 years ago

L'altra sera mentre ero intento ad "ammirare" il gioco espresso dalla capolista Juventus contro la sua inseguitrice diretta (il Napoli) per la corsa allo scudetto, nei meandri della mia mente è subito affiorata un'analogia con il belpaese. La Juve vista domenica (e non solo domenica) è una perfetta metafora della "lungimiranza" e l'amore della società italiana verso se stessa, un amore malato e perverso, una mentalità provinciale e autolesionista che non fa bene al calcio nel caso della vecchia signora e non fa bene all'Italia e agli Italiani nel secondo caso.

Attirerò le ire degli juventini e qualche critica degli sportivi più puri ma ho bisogno di portare avanti questo ragionamento, un pò perchè sulla Juventus e il suo "gioco", la sua mentalità conduco una piccola battaglia da mesi o forse da anni  in cui ho sempre sostenuto una determinata tesi anche quando i bianconeri sembravano imbattibili e anche quando spazzavano via senza se e senza ma gli avversari, e un pò perchè l'analogia di cui vi parlavo in apertura mi permetterà di fare qualche digressione sullo stato di salute precaria del nostro paese agganciandomi ad alcune notizie di questi giorni.

Spero di riuscire a non risultare antipatico al popolo bianconero e di solleticare qualche riflessione trasversale sul ruolo dell'estetica e sul valore della prospettiva nel calcio e nella vita socio-politica di tutti noi.

Sono particolarmente felice, come analista di calcio che fingo ogni tanto di essere, che la Juventus abbia giocato come ha giocato domenica sera contro il Napoli. Lo sono perchè data la risonanza mediatica della partita sono stati in molti gli sportivi ad assistere allo spettacolo e in molti hanno potuto verificare quali siano i principi di gioco e la mentalità della squadra di Allegri. In molti si saranno stupiti di vederla giocare cosi, altri avran pensato che sia stata solo una serata no, altri ancora saranno dell'opinione che tutto sommato giocare per lo 0-0 con 4 punti di vantaggio a 5 giornate dalla fine poteva essere una mossa furba e ragionevole.

Io sono di tutt'altro avviso, avendo visto e analizzato la madama soprattutto nell'ultimo anno e avendo avuto il piacere di vedere all'opera un paio di ottimi Match Analyst calcistici dal vivo nel tentativo di comprendere i meccanismi dietro le vittorie di Higuain e compagni. La crisi Immobiliare del 2008 ci ha insegnato che con un'attenta analisi ci si sarebbe potuti accorgere molto prima della possibile e devastante depressione. Analizzando il gioco della Juventus, allo stesso modo, si sarebbe potuto constatare serenamente che la partita disputata domenica non è altro che lo standard, mentre altre partite (ad esempio quella al Bernabeu contro il Real Madrid) rappresentano l'eccezione ad un gioco piatto e privo di schemi e idee ma non per questo privo di tattica e principi di gioco badate bene. Un conto è scegliere di giocare aggressivi, compatti, corti e di contropiede magari prediligendo la fase difensiva, altro conto è giocare cercando di praticare il minimo sforzo, sperando nella giocata e non avendo con se un bagaglio di schemi e soluzioni offensive dignitoso.

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Il tifoso Juventino più sportivo avrà sicuramente provato delusione e frustrazione dopo il goal di Kalidou Koulibaly all'88' della gara di domenica sera ma forse solo gli addetti ai lavori avranno potuto constatare quanto quel gol fosse il risultato di una totale mancanza di coraggio, personalità e mentalità che la vecchia signora ha dato solo l'illusione di possedere negli ultimi 12 mesi.

Ma andiamo nel dettaglio.

La Juventus sin dai primi minuti ha mostrato di essere scesa in campo per annullare il gioco del Napoli rinunciando essa stessa a esprimere una qualsiasi tipo di gioco. Ho trovato molto fastidioso che sin dal primo tempo i giocatori bianconeri provassero a rubare secondi sulle singole rimesse dal fondo, le singole punizioni, le singole situazioni di gioco da fermo. Una mentalità che mi aspetterei da una squadra militante in terza categoria che sta affrontando fuori casa la prima della classe e sta strappando un risultato positivo agli ultimi minuti, non qualcosa che mi aspetterei da una squadra campione d'Italia per 6 volte consecutive e che ogni anno prova a salire sul tetto d'Europa legittimamente per di più.

Michael Jordan soleva dire:

Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare di rinunciare a provarci. 

La Juve non ci ha provato neppure domenica ed il divino MJ avrebbe sicuramente avuto da ridire se fosse stato l'owner della F.C. Juventus.

Per chi avesse notato o per chi volesse andare a rivedere spezzoni di partita la Juventus si disponeva in fase di non possesso pedissequamente con 11 giocatori dietro la linea della palla, una peculiarità che solitamente ritroviamo nelle squadre definite catenacciare o con le "piccole" che fanno visita alle "grandi" provando a chiudere e ripartire ad ogni occasione. Un chiaro manifesto di intenti che dichiarava fin dalle prime battute che l'unico obiettivo sarebbe stato fermare e addormentare il gioco del Napoli, evidentemente temutissimo e giudicato letale, e quindi, aggiungo io, un'ammissione di inferiorità che una squadra di quel tipo non dovrebbe permettersi mai, contro nessuna squadra.

Il Napoli dal canto suo ha risposto con una fase di non possesso aggressiva dove tutta la squadra restava alta e si muoveva armoniosamente verso la porta avversaria, esercitando una pressione molto forte sui portatori di palla juventini i quali rispondevano spesso con lanci lunghi o addirittura spazzando in fallo laterale il pallone come se fossimo al campetto dell'oratorio. Il Napoli in fase di possesso faceva salire l'ultimo uomo (Koulibaly) oltre la metà campo a differenza di una Juventus che lasciava sempre almeno i 2 centrali di difesa molto dietro la linea del centrocampo.

Aggiungete a questi fattori tecnico-tattici dei fattori psicologici e comportamentali che sono stati ben evidenziati da 2 sottilissime situazioni. La sostituzione di Chiellini e l'episodio del fallo laterale "rubato" dopo che Insigne sportivamente aveva messo palla fuori per lasciar soccorrere l'uomo a terra della compagine bianconera. Nel primo caso la Juventus ha temporeggiato minuti per permettere a Lichsteiner di calciare, lasciando Chiellini in campo e perdendo almeno 3-4 minuti tra giocatori a terra o rimesse battute a ritmi da lumaca. Nel secondo caso lanciando la palla in fallo laterale in zona pericolosa per il Napoli. In ambo i casi gesti che nel loro piccolo hanno denotato grande paura e antisportività seppur con le dovute proporzioni.

Alla fine della partita la Juventus ha realizzato zero tiri in porta e il 40% di possesso palla. Possono sembrare numeri casuali e invece se prendete Lazio - Juventus finita 0-1 grazie ad un gol fenomenale di Dybala troverete 1 alla voce tiri in porta, in Fiorentina - Juventus 0-2 troverete 4 alla stessa statistica, nella famigerata Juventus-Real 0-3 troviamo 2 tiri in porta, in Torino-Juventus 0-1 ancora 4 soli tiri nello specchio e cosi via.

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Potrei andare avanti per ore a snocciolare le cifre standard della Juventus. Una squadra che possiamo definire cinica e spietata ma che io preferisco definire una squadra incapace di costruire occasioni tramite un gioco fluido e tatticamente riconoscibile. La verità è che la vecchia signora è da tempo una squadra con una mentalità da provinciale che ha sempre raccolto molto più di quanto seminato e che spesso si è rifugiata nei colpi dei singoli per portare a casa i 3 punti. Una squadra in cui il singolo vale più del team e la somma dei singoli fa la squadra e non la squadra e il suo gioco a determinare il risultato.

Ve lo immaginate il Barcellona giocare in casa contro il Real ed effettuare zero tiri nello specchio della porta, rinunciando a giocarsela? E vi immaginate Pep Guardiola strigliare i suoi nello scontro decisivo contro lo United per difendersi a spada tratta e non osare di provare a mettere palla a terra e praticare il tiki taka? Oppure il PSG a chiudersi in area per 90 minuti contro il Monaco? O ancora il Bayern Monaco contro lo Shalke 04 a difendere con i denti lo 0-0 per tutta la partita?

Inaccettabile per una squadra del blasone della Juventus non provarci neppure a giocare. Una squadra zeppa di campioni, i cui panchinari sarebbero titolari in tutte le squadre di serie A compreso il Napoli. Pretendere una diversa mentalità, un diverso approccio sarebbe doveroso specie da parte degli stessi Juventini. Personalmente sono sempre stato amante del bel gioco, della scuola che meglio perdere giocando bene che vincere giocando male, da Gigi Radice a Zeman, da Bielsa a Sarri esistono tanti, tantissimi stupendi perdenti che hanno allenato alla grande vincendo poco o nulla. La stessa Olanda del calcio totale di Rinus Michels pur non vincendo mai nulla di importante è diventata il paradigma per chiunque voglia allenare bene provando a far giocare la propria squadra al massimo.

Domenica Reina è stato uno spettatore non pagante allo stadio, con l'unica differenza rispetto ai paganti che lui la partita è stato costretto a guardarla in piedi.

Non mi ha stupito dunque vedere domenica una Juventus cosi in difficoltà, cosi rinunciataria, cosi inguardabile. Quello che sostengo da mesi è che una compagine del genere, con quel talento, con quelle potenzialità non può scendere in campo e giocare in questo modo, è inaccettabile. Ed è qui che mi allaccio alla metafora che da il titolo al post.

L'Italia mi ricorda un pò questa Juve, un paese dal potenziale immane, ricco di bellezze, di risorse umane e culturali, un paese dove abbiamo tra i mari più belli d'europa e le vette più invidiate, un paese di santi, poeti e navigatori e di grandi cervelli (in fuga).

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L'Italia che costringe i propri laureati ad emigrare(qui troverete un approfondimento se vorrete https://steemit.com/ita/@serialfiller/studiare-che-passione) mi ricorda un po Asamoah e Howedes che calciano alle stelle per resistere alla pressione degli attaccanti avversari.

Un'Italia che non cresce al pari di una Juve che fatica ad arrivare in porta nonostante i vari Higuain, Dybala e Douglas Costa in campo.

Un'Italia che relega al ruolo di nuovi operai del terzo millennio orde di laureati, pronti a fare un lavoro sporco e di sacrificio per portare a casa il minimo sindacale, uno stipendio utile a pagare spese, affitti (qui troverete un approfondimento se vorrete https://steemit.com/ita-life/@serialfiller/casa-dolce-casa-affitto-o-acquisto) e bollette .

I bianconeri hanno vinto tanto e speso tanto ma non hanno mai convinto, mai esaltato, non hanno mai mostrato di voler restare nella storia per un connubbio di estetica e pragmatismo, finendo per essere vittime del loro stesso cinismo, finendo per giocare per lo 0-0 e perdere per 0-1, un po come un'azienda che prova a sopravvivere giorno dopo giorno sacrificando la formazione e la gratificazione professionale in nome di un fantomatico business che negli anni ci ha portati ad essere barzelletta internazionale.

E qui arrivo al punto di incontro totale, una notizia che nei giorni scorsi è apparsa sui giornali ma che non ha avuto la risonanza meritata. In un'Italia che ci dicono essere cresciuta e migliorata, dove tutti gli indici sono positivi da mesi abbiamo dovuto mestamente constatare che per la prima volta nella storia i nostri cugini spagnoli ci hanno sorpassati in quanto a ricchezza media pro-capite.

Le cifre sono state riportate direttamente dal Fondo Monetario Internazionale per la stessa voce di Christine Lagarde la quale ha evidenziato come ad oggi un cittadino spagnolo abbia un potere d'acquisto superiore a quello di un suo pari grado italiano di circa 3 punti percentuali. E non è tutto perchè la stima è che nei prossimi 5 anni il divario cresca al 7%. Immaginate che fino a qualche anno fa il gap era a nostro favore di circa il 10%.

Questa notizia, per quanto attesa, mi ha scioccato. Siamo cosi abituati ad essere gli ultimi della classe quando ci sediamo al tavolo con i paesi scandinavi, la Germania, la Francia e compagnia che il solo fatto che alcuni paesi fossero messi peggio di noi ci allietava. Come reagiremo adesso che anche gli spagnoli ci han superato? Resteremo li fermi ad aspettare che anche la Grecia metta la freccia?

Siamo un paese che ha totalmente rinunciato a pronunciare la parola investimento, fermi al palo da anni a solleticarci con cifre di rialzo in valore assoluto da rivendere ai cittadini come una ripresa storica dopo la crisi. Talmente indietreggiati sulla griglia dei paesi più ricchi e sviluppati che abbiamo rinunciato a guardare avanti per provare a raggiungere gli altri e ci è venuto il torcicollo a guardarci indietro sperando che quelli dietro di noi non facciano una curva meglio di noi per poi trovarceli sorprendentemente davanti.

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L'Italia nelle proiezioni 2017 (poi confermate dai dati ufficiali) era data come ultima nella classifica dei 28 paesi europei in relazione ai tassi di crescita legati al PIL

Cresciamo (poco) in assoluto e cresciamo meno di chiunque altro se rapportati ai nostri "parenti" europei. Eppure siamo contenti, felici di aver "superato la crisi", o almeno cosi vogliono farci credere. Dovremmo anche ringraziarli i nostri governanti insomma. E' un po come prendere 6 in pagella dopo aver preso 4 per anni ed essere felici, nonostante gli altri 27 compagni di classe abbiano preso da 6,5 in su e magari alcuni di loro negli anni precedenti non avessero preso 4 ma addirittura 2. Potremmo aggiungere anche che noi saremmo il classico alunno che "potrebbe fare di più se si impegnasse, le potenzialità ci sono" mentre compagni reputati molto meno capaci ci sorpassano e ci beano allegramente. Ma la mamma è contenta, la famiglia è contenta, l'alunno è contento di sopravvivere nella sua totale mediocrità e di non intravedere un futuro.

Dove è finita la parola rilancio? E quella della spesa pubblica per costruire un futuro migliore tramite l'istruzione e la cultura? E gli investimenti sulle energie rinnovabili o sulle nuove tecnologie sicuri che vogliamo lasciarle agli altri?

Non sarebbero forse queste le battaglie da fare?

Anno dopo anno abbassiamo sempre più il livello, riduciamo sempre più le aspettative. 

Dovremmo giocare da campioni, da squadra e invece mettiamo in campo solo furbizie, un branco di solisti a cui ci aggrappiamo per ottenere la vittoria. Una mentalità mediocre, rinunciataria e provinciale.

Proprio come la Juve, proprio come quelle comunità, squadre o società civili che siano che potrebbero primeggiare in tutto e finiscono per essere ciniche, non sotto porta ma solo e soltanto con se stessi.

Abbiamo preso un pò troppo in parola una celebre frase di Marylin Monroe che diceva:

 Arrendersi non significa sempre essere deboli; a volte significa essere forti abbastanza da lasciar perdere. 

Ecco, appunto.

Noi abbiamo deciso di lasciar perdere, a prescindere, sperando che gli altri non segnino, sperando che lo 0-0 ci basti e che non arrivi il Koulibaly di turno a soffiarci quel sogno chiamato mediocrità.


Di seguito alcune fonti:

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-11-09/crescita-italiana-dell-15percento-2017-ma-resta-piu-bassa-dell-unione-103629.shtml?uuid=AEZo1W7C
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/13/conti-pubblici-nel-2017-litalia-sara-ultima-tra-i-28-per-crescita-del-pil-maglia-nera-con-un-anno-di-anticipo-sul-previsto/3388153/
https://www.corriere.it/economia/18_aprile_20/fmi-vede-sorpasso-madrid-spagnoli-piu-ricchi-italiani-c18689cc-440b-11e8-8c6c-5ab8ac5380d3.shtml
Sort:  

Bella questa analogia tra calcio e italia intesa come paese che non sfrutta le proprie potenzialità. Devo dire che concordo sulla tua analisi. Non tanto dal punto di vista calcistico...su quello non mi avventuro in analisi tecniche e tattiche perchè non mi sento all'altezza, ma il tuo discorso è un ottimo spunto di riflessione

Grazie!
Volevo parlare di Juve Napoli inizialmente poi ho pensato che quell'analogia che mi aveva sfiorato la mente sarebbe potuta diventare un bel post provocatorio forse ma spero apprezzabile e pregno di domande da porci.

Un eccellente post da leggere tutto d'un fiato (anche se vista la lunghezza ci vorrebbero due bei polmoni!!!).
L'analogia tra calcio (Juventus) e società moderna (Italia) è molto calzante, anche se personalmente trovo una differenza sostanziale:
la gestione societaria della squadra biaco-nera la vedo nettamente più avanti del sistema governativo italiano; lo paragonerei più a quello tedesco, per essere onesti.
Complimenti per questi articoli ricchi di parallelismi che stai proponendo ultimamente!!!

Troppo buono @moncia90.
Concordo con te. La Juve come società si è dimostrata capace e ben strutturata, nulla da eccepire. Molto meno capace come struttura tecnica di sganciarsi dal pragmatismo e provincialismo tipico delle ultime annate e cercare un calcio bello, armonioso e aperto a nuove soluzioni.

Come sempre un grande articolo @serialfiller.

Apprezzo molto la tua metafora tra l'atteggiamento calcistico della Juventus di questi anni e l'Italia. Ma proverei anche a proporre una metafora leggermente diversa, e secondo me altrettanto valida nel descrivere la situazione nel nostro Paese.

Ti ricordi, qualche mese fa, forse ad inizio di questa stagione, o nella stagione scorsa (non ricordo perfettamente) che alcune squadre che incontravano la Juve (quelle che lottavano per non retrocedere o a metà classifica) non schieravano la formazione titolare, per risparmiare i loro giocatori più forti in una partita che consideravano già persa in partenza?

Ecco l'Italia mi ricorda anche questo atteggiamento, perché da un lato che le cose vadano avanti così, in Italia, è qualcosa che a qualcuno va benissimo (come nel calcio alla Juve, che può sfruttare l'atteggiamento remissivo di alcuni avversari).

Bravo, articolo molto interessante! 👍

Grazie @anedo come sempre i tuoi commenti mi fanno piacere e completano il mio post.
Quella di cui parli è stata ribattezzata SCANSOPOLI...atalanta e sassuolo docet...
bella anche la tua analogia..un giorno magari parleremo anche di questo!

Bella analogia!
Riguardo al gioco della Juve disastro quest'anno, penso che Allegri abbia finito le idee, soltanto le giocate dei singoli hanno portato risultati...da juventino spero quasi che vinca il Napoli per poter vedere la prossima stagione un gioco più frizzante e divertente...stessa speranza ce l'ho nella nazione...ma purtroppo vedo molto più realistica la prima ipotesi...

Meriti un applauso solo per aver detto che da juventino speri quasi vinca il napoli. Come mai io non ne incontro mai di Juventino cosi sportivi?

Grazie!🙂

Penso di essere un esemplare abbastanza raro...😆

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