Casa Dolce Casa: Affitto o Acquisto?

in #ita-life6 years ago

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In principio la domande esistenziale per eccellenza era l'Amletica essere o non essere, nel 2018, invece, soprattutto per i giovani il dilemma potrebbe essere un altro: compro casa o resto in affitto?

Le dinamiche sociali e il mercato del lavoro continuano a determinare una tendenza ad un precariato soprattutto esistenziale. Viviamo in una società liquida, e soprattutto in Italia questa definizione va in netto contrasto con la staticità di alcuni settori e alcune fette della popolazione.

Una tradizione destinata a morire

Il mattone è stato da sempre un caposaldo della famiglia italiana. Un pezzo fondamentale dell'esistenza di ogni italiano che si rispettasse. Tra i dogmi del buon cittadino vi era oltre allo studio, al posto fisso e alla famiglia, quello di comprare casa e farlo entro i 30-35 anni. Poco importava se la casa fosse un lascito genitoriale, una villa o un appartamentino in una palazzina di quartiere, l'importante era possederlo.

Ma aldilà dell'aspetto sociale e della "tradizione" perpretata di generazione in generazione per tutta la seconda parte del '900, vi era un altro aspetto fondamentale che contraddistingueva questo fenomeno: gli italiani potevano permettersi questo ragionamento, e dunque questo investimento.

I prezzi delle case erano più bassi? Gli stipendi erano più alti? Cosa contribuiva allo sviluppo e la realizzazione di questa mentalità? Cosa è cambiato?

Partiamo da una domanda: chi non vorrebbe avere una casa di proprietà e disfarsi della spada di Damocle chiamata affitto?

Credo che a questa domanda tutti o almeno il 90% delle persone risponderebbero con un convintissimo "Vorrei avere una casa di proprietà"!

Quindi perchè, rispetto a prima, l'acquisto di una casa è sempre più complicato?

Se facciamo un discorso relativo, nel senso di relazione rispetto al passato, la risposta è da canalizzare nelle condizioni socio-economiche differenti tra l'Italia del periodo storico dopoguerra - anni'90 rispetto all'Italia dell'ultimo ventennio circa.

Oggi viviamo una situazione in cui progressivamente il costo della vita va lievitando di anno in anno mentre gli stipendi restano stabili o aumentano con meno rapidità rispetto a quanto faccia il famigerato costo della vita. E' un problema tutto italiano, basti pensare al livello di incidenza medio che il costo della vita ha sui cittadini. Si è stimato, infatti, che a fronte di uno stipendio medio di 1410 euro ogni cittadino italiano affronti una spesa media di 39,7 euro al giorno. Il tasso di incidenza è mostruoso: 83,8%. Per fare un confronto in Germania spendono meno (circa 37 euro) ma guadagnano quasi il doppio (circa 2500 euro pro capite), lì il tasso di incidenza si ferma al 43%. E non è tutto, perchè se facciamo un confronto con paesi che vivono una situazione economica simile alla nostra, come ad esempio la Spagna, la qualità della vita è nettamente più alta della nostra grazie ad un abbattimento dei costi della vita. 

Restando nel nostro paese e viaggiando nel tempo attraverso le generazioni vedremo come, secondo quanto riportato dal sole24ore, che il costo della vita oggi è aumentato del 500% rispetto a quello di 30 anni fa.

Conti in tasca ma non solo

In quest'ottica come si può pensare di buttarsi a capofitto alla ricerca di un immobile da comprare? Viene da se che l'impresa è titanica e al limite dell'incoscienza. E come possiamo pensare di preservare le ormai lontane usanze secondo cui uno dei passi fondamentali della nostra esistenza dovrebbe essere l'acquisto di un immobile?

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Conti alla mano, un trentenne, trentacinquenne oggi riesce a mettere da parte circa 300 euro al mese, somma esigua se confrontata a quella che riuscirebbe a conservare un tedesco o un nostro coetaneo spagnolo. Tale somma basterebbe da sola al metterci al riparo dalle incertezze della vita?

Eh gia, perchè oltre all'aspetto economico anche l'aspetto relativo alla stabilità risulta fondamentale. Una casa in affitto è causa di conflitti interiori di certo e di malcontento ma mette al riparo da spese extra e straordinarie come possono essere quelle legate a costi di manutenzione, ristrutturazione e tasse annesse.

Inoltre, oggi non siamo più stanziali come una volta. Prima si nasceva, cresceva, viveva e moriva nel paesino o nella città di nascita se lo si desiderava, oggi ci si sposta per necessità prima ancora che per scelta. Un giovane al giorno d'oggi potrebbe addirittura cambiare domicilio decine di volte prima dei 40 anni per esigenze lavorative. Anche questo aspetto porta a rinviare l'argomento acquisto della prima casa, è impossibile pensare ad una casa di proprietà se prima non si hanno certezze sul proprio futuro lavorativa e sentimentale. Eh si perchè con la fluidità del mercato del lavoro molte coppie sono costrette a vivere a distanza, a scapicollarsi per provare ad avvicinarsi fisicamente e questo è un altro ostacolo per determinarsi immobiliarmente.

Prima eravamo un paese stanziale fondato sull'immobile.

Oggi siamo un paese in movimento ma economicamente immobile.

Conseguenza diretta di questo fenomeno è l'aumento delle persone che decidono di affittare una casa anzichè comprarla. Si stima infatti che circa il 30% dei cittadini italiani sia in affitto. Non ho evidenza della statistica relativa al numero degli affitti negli anni '60, '70 o '80 ma essendo questo dato in aumento ogni anno credo che in quel periodo storico ci avvicinassimo ad un 10% - 15% e non di più.

Comprare casa conviene?

Sentiamo sempre più spesso parlare di mutui convenienti, tassi agevolati, prezzi del mercato immobiliare sempre al ribasso, ma sarà vero?

C'è del vero, le cifre parlano chiaro. I valori assoluti degli immobili scendono, quelli degli affitti salgono sempre più. I mutui sono sempre più accessibili e i tassi più agevolati.

E allora cosa frena la corsa all'immobile?

Principalmente i motivi elencati in precedenza, perchè se è vero che oggi in valore assoluto conviene acquistare casa è pur vero che in valore relativo il nostro potere di acquisto è calato notevolmente.

Inoltre la precarietà del mondo del lavoro e la dinamicità delle nostre vite ci impedisce di fare discorsi a lungo raggio. Ragionare mese per mese è diverso rispetto a ragionare sui 30 anni. Inoltre comprare una casa che finirai di pagare a 60 anni e più non ti da un guadagno nell'immediato, non ti fa percepire quel grande passo come una vittoria. La casa rappresenta un'eredità per i nostri eventuali figli e non una proprietà nostra in tutti i sensi che ci consentirebbe di fare definitivamente il grande salto dalle spese mensili per l'affitto a zero spese mensili per il tetto sulla testa.

Aggiungerei poi un altro aspetto, un aspetto che non troverete sulle riviste o sui quotidiani specializzati: l'assistenzialismo familiare.

Inutile negarlo, i nostri genitori o meglio la generazione degli attuali 50enni e 60enni ha potuto godere di un sistema previdenziale basato sul DNA. Spessissimo le case venivano acquistate senza effettuare mutui, venivano lasciate in eredità, venivano "regalate" al momento del matrimonio del proprio figlio o della propria figlia. Un trentenne aveva casa chiavi in mano, zero spese immobiliari o di affitto e uno stipendio su cui contare per poter programmare serenamente il proprio futuro.

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La generazione X non può più contare su questo e la generazione Y sentirà di queste storie solo attorno ad un camino (purchè abbia un camino si intende). I soldi son finiti, le casse chiuse e la barchetta non galleggia più. Forse si è vissuto troppo al di sopra delle proprie possibilità per decenni? 

Non saprei, ma di sicuro il gap generazionale è enorme. Lo è da un punto di vista economico e assistenziale ma lo è anche da un punto di vista socio-culturale. Oggi lo scontro generazionale è fortissimo. Da una parte una generazione che ha potuto godere di una scelta, di un futuro a fronte dei propri sacrifici, dall'altra una generazione che a fronte di eguali sacrifici ha raccolto instabilità, precarietà, dispersione e mancanza di alternative e punti di riferimento.

La situazione è drammatica. Comprare casa è un lusso ormai e affittare una casa è una follia che 30 anni fa nessuno avrebbe portato avanti.

Affittare casa conviene?

Comprare casa è un sogno, un sogno lucido come in Vanilla Sky forse ma è un sogno a cui tutti ci ancoriamo.

Affittare casa è invece la dura realtà a cui siamo costretti a legarci.

Come detto in precedenza oggi siamo circa il 30% le persone che pagano puntualmente l'affitto alla fine del mese. Il mercato immobiliare, in tutta la sua spietatezza, ha lasciato impennare i prezzi negli ultimi anni, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano. 

A conti fatti pagare l'affitto è come buttare soldi dalla finestra. 

Con l'affitto si ha la certezza di ritrovarsi con nulla in mano alla fine di quel percorso strano chiamato vita. 

L'affitto è sinonimo di flessibilità ma anche di precarietà. 

L'affitto ci da l'illusione di farcela a fine mese, ma non ce ne da la certezza.

L'affitto snerva non rassicura.

Calcolatrice alla mano forse conviene ancora, ma il cuore e la mente desidereranno sempre il proprio nome legato all'anagrafica catastale.

Casa dolce casa

Viviamo in tempi strani. Viviamo in tempi dove una generazione vessata da cosi tante ingiustizie sociali e cosi vittima di errori compiuti dalle generazioni altrui, viene chiamata una generazione di "choosy" prima e di "fannulloni" poi.

Viviamo in tempi strani, dove il desiderio di qualcosa di "normale" deve farsi da parte e lasciare spazio alle esigenze di vita e di portafoglio.

Viviamo in tempi strani, dove ci muoviamo in lungo e in largo, viaggiamo, cambiamo alla ricerca di qualcosa, per poi renderci conto di poter trovare quel qualcosa solo a casa.

Viviamo in tempi strani, tempi in cui rientrare a casa dopo 10-12 ore di ufficio rappresenta l'unico grande sollievo della giornata. 

Strano che proprio in questi tempi, con queste esigenze e questa voglia di normalità sia sempre più difficile aprire la porta, solcando un terreno di propria proprietà ed esclamare con gioia e convizione: Casa Dolce Casa!




Di seguito alcune delle fonti utilizzate spulciando online a caccia di qualche dato:

http://notizie.lavorareallestero.it/stipendi-e-costo-della-vita-in-europa/

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/02/02/contratti-affitto-litalia-si-avvicina-alla-media-europea-del-30-milano-canoni-piu-alti/

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-30/pagavano-piu-nostri-genitori-affitto-cinema-ecco-prezzi-saliti-trent-anni-fino-500percento--194513.shtml?uuid=ABrZIQa


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Complimenti per questo articolo, credo "fotografi" bene questi anni

Grazie.
Argomento che ho cercato di rendere il più "oggettivo" possibile. Rappresenta un bel problema e un bel dilemma per la generazione dei 30-40 enni di oggi.

Mi hai fatto aprire gli occhi su un argomento che forse sentivo troppo lontano da me... Bell'articolo!! :D

Grazie dei complimenti.
Purtroppo le difficoltà sono abbastanza grosse e i dati supportano, ahinoi, la tesi per cui siamo destinati a morire senza prospettive di questo passo.

Gran bell'articolo davvero, corposo e ricco di tanti spunti di spessore ed interessanti, hai fatto un eccellente lavoro, e per quello che mi riguarda sto cercando di eliminare l'affitto, se mi riesce una manovra avrei risolto un serio problema, perché sto lottando da troppo tempo con spese di ogni genere, avrei bisogno di rifiatare.
I miei complimenti più sinceri, @serialfiller

Grazie, mi fa piacere abbia destato interesse.
Vedo che il problema affitto/acquisto è molto sentito e diffuso
Purtroppo, dobbiamo fare i conti con una nuova realtà dei fatti e provare a realizzare il sogno della casa con molti più sacrifici rispetto alle generazioni precedenti.
Grazie ancora per aver dedicato qualche minuto a leggere il mio post e per aver condiviso la tua esperienza.

Chapeau! Io credo che la colpa maggiore sia della vecchia generazione. Non lo dico perché io faccio parte della nuova e voglio essere esente da colpe, ma i nostri genitori e i nostri nonni hanno avuto tanti privilegi che magari spesso non erano dovuti, primo fra tutti l'andare in pensione a 40 anni (o meno).

Condivido, infatti in un punto ho sottolineato come forse negli anni 70-80-90 si sia vissuto troppo al di sopra delle proprie possibilità. Oggi ne risentono le generazioni figlie di quel trentennio.

Personalmente sono stato fortunato ad avere l'aiuto dei miei genitori 10 anni fa per poter dare una caparra per un mutuo ed ho potuto non pagare più l'affitto...che è regalare soldi ad altre persone. Tutte le volte che son stato in affitto poi i padroni di casa si sono rivelati degli avidi che han sempre cercato di raggirarmi cercando di farmi pagare più del dovuto...brutte esperienze...
Almeno ora se mai decidessi di vendere potrei recuperare i soldi investiti...altra mia grossa fortuna è avere un mutuo all'1% di interesse...
I mutui sono delle estrorsioni legalizzate ma purtroppo non se ne può fare a meno in certe situazioni...

Ti sei trovato nella migliore dell situazioni auspicabili. Ottima strategia quella che hai usato. Sul mondo degli affetti ci vuole molta fortuna sia dal punto di vista dell'affittuario che viceversa. Poter rinunciare al mutuo o almeno a parte di esso è molto importante per bypassare il problema.
Daccordissimo sul fatto che i mutui siano delle estorsioni legalizzate, mi fa abbastanza sorridere sentire spesso persone entusiaste di aver avuto tassi bassissimi che però poi a conti fatti generano una spesa del 20/30% sull'esborso totale.

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