Il Libro Che Non Ho Mai Scritto

in #ita6 years ago

Esisterebbe l'inesistenzialismo senza Walter Ghosting?

Il filosofo e scrittore di Tallahasse è tornato alla ribalta grazie al suo ultimo romanzo dal titolo "Il libro che non ho mai scritto".

Dopo anni in cui l'autore è rimasto lontano dai riflettori c'era grande attesa per questo ritorno.

Ricordiamo che l'ultima intervista di Ghosting risale al 29 febbraio 2012.

Una scomparsa dalle scene che ritrova un grande senso della drammatizzazione anche nella scelta della data, in un giorno che cade ogni 4 anni per poi scomparire, proprio come ha fatto l'autore di "Non essere, questo è il problema".

Il 70enne autore di "Rogito ergo sum" e di "Il cielo è a terra" era stato dato più volte per morto in questi ultimi 6 anni, tanto da scatenare una corsa ai suoi romanzi che sono diventati dei veri e propri cult nonostante che l'ultima sua pubblicazione, "Nel deserto la nave affonda", sia avvenuta nel lontanissimo 1 Novembre 2010.

Ghosting è considerato uno dei padri del cosiddetto movimento Inesistenzialista del quale fu uno dei fondatori ed oggi rappresenta di sicuro l'esponente più autorevole insieme a Jesse Blow.

Il movimento, nato negli anni '80 in Florida, è conosciuto per aver messo in discussione la stessa vita dell'essere umano.

Gli inesistenzialisti, attraverso sillogismi e ragionamenti articolati ma perlopiù romanzati, provano a dimostrare come di fatto l'uomo non solo non abbia alcun controllo sulla propria vita ma sia  un essere destinato a non vivere una vita in quanto è la vita stessa ad essere privata di un senso e pertanto inesistente.

Uno dei punti di partenza della filosofia inesistenzialista è quella legata al concetto di tempo. Per essi il tempo non esiste, è solo un formalismo che Isaac Newton ci ha consegnato per correlare le proprie conclusioni fisico matematiche e che Albert Einstein ha in parte smentito.

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Ghosting nella sua opera prima "Tempo zero" denuncia come di fatto il tempo è diverso a seconda di dove ci troviamo e di quale sia lo spazio intorno a noi. Un uomo in montagna percepirà il tempo in maniera diversa da un uomo in pianura che a sua volte percepirà il tempo in maniera diversa rispetto ad un uomo sulla luna.

Uno studente appassionato vedrà il tempo di una lezione di fisica scorrere più velocemente di quello che percepirà uno studente distratto.

Il tempo non è lo stesso per tutti, quindi non è misurabile.

Da qui il noto paradosso della rana a 3 zampe che saltella senza muoversi mai.

Dopo aver meravigliato il mondo con il thriller psicofisico "Peter Pan è morto" e venduto 18 milioni di copie con "Esisteremo un giorno" Ghosting è tornato allo stile asciutto dei primi 3 libri ("Tempo Zero", "Sorte dell'ironia", " Spazio libero, senza muri, incantenati al cielo"), riportando in vita anche quei temi a lui tanto cari come il tempo, lo spazio e il sarcasmo.

"Il libro che non ho mai scritto" è un autentico capolavoro, frutto di una mente spaventosamente brillante racchiusa nel corpo di un giovane settantenne.

Curioso notare come Ghosting abbia scelto di non diluire il racconto e di chiudere il romanzo con sole 134 pagine.

Leggere queste 134 pagine è un vero e proprio viaggio per il lettore, un viaggio nella mente e nelle ansie dello scrittore che mai come in questa occasione riesce a mettersi a nudo di fronte al mondo utilizzando il pretesto di un racconto autobiografico (anche se Ghosting non lo ammetterà mai) per poi addentrarsi nella psiche di ogni essere umano.

Il protagonista del romanzo è proprio uno scrittore, Philip Avoid, che si rifugia nel suo chalet in montagna per 3 mesi con la convinzione di riuscire a scrivere il suo futuro libro. 

La pace e la tranquillità delle Alpi al confine fra Francia e Italia rappresentano per Avoid lo scenario migliore nel quale lasciare andare la penna e imprimere su carta ogni suo pensiero.

Ben presto Philip si scontrerà con il vuoto che la sua vita e la sua anima non hanno saputo riempire, nonostante il successo, nonostante gli amori, nonostante una vita che classicamente sarebbe stata definita "piena di soddisfazioni".

Il romanzo di Ghosting è un viaggio nella mente di Avoid in quanto durante la prima parte del libro assistiamo ad un racconto stratificato che avviene solo nella testa del protagonista ma che erroneamente noi lettori crediamo essere parte del libro che Avoid sta tentando di scrivere.

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Avoid sarà sopraffatto dalla voglia di concretizzare al meglio i suoi personaggi da esserne ossessionato. Ogni volta che crederà di aver delineato al meglio i suoi character finirà per strappare le pagine già scritte per provare ad aggiungere dei dettagli e cancellarne degli altri.

Nessun personaggio, per quanto ben definito e stratificato, finirà per soddisfarlo.

Nella fragilità dei suoi immaginari protagonisti finirà per scoprire la sua stessa impotenza.

Uomini di successo ma privi di umanità finiranno nel cestino insieme alla carta riempita di inchiostro. Troppo vuoti, troppo finti, troppo lontani dal senso della vita.

Al contrario persone umili che dedicano la propria vita al prossimo finiranno per cadere in mille ipocrisie o nel mirino del Dio Denaro svuotando la propria esistenza di significato.

Uomini eccelsi vedranno la propria vita spezzarsi per una malattia o per lo scorrere inesorabile del tempo, uomini miopi sprecheranno il loro tempo, non sapranno ammazzare il tempo quando invece il tempo servirebbe vivo.

Ogni strada imboccata per la sua storia lo porterà sempre allo stesso punto, un punto di non svolta dove Avoid toccherà il fallimento dei propri personaggi e dunque del suo libro e dunque di se stesso.

Dopo il primo mese di "ritiro" il libro non era ancora iniziato.

Ghosting durante le 134 pagine non fa che ingannarci. 

Ci porta a credere che il libro sarà scritto, che l'autore sappia quale sarà la storia da raccontare, che il rifugio sia una componente essenziale nel percorso creativo.

In realtà tutti questi processi continuano a fallire, come un loop durante tutti i 3 mesi.

La grande metafora esistenziale (o per meglio dire inesistenziale) è che il tempo scorre e le pagine della nostra vita restano vuote.

L'uomo si crogiola nella beffarda convinzione che basti una foto pubblicata su facebook per lasciare traccia di se stessi, che un figlio possa essere la concreta traccia del nostro passaggio sulla terra, che siamo noi stessi a scegliere se mangiare un gelato al cioccolato o al limone.

Nulla di più falso secondo il Ghosting-Pensiero.

Il tempo scorre inesorabile e per quanto l'uomo possa autodeterminarsi lascerà dietro di se una scia di non detti, di non decisioni, di strade mai prese che faranno di lui una persona indeterminata ed indeterminabile. Ritorna anche il concetto di tempo, o meglio di Non tempo che è uno dei cardini dell'inesistenzialismo.

Se accettiamo l'idea che il tempo non esiste allora crolla anche il concetto di vita e se crolla il concetto di vita allora crolla il concetto che abbiamo di noi stessi fino a farci sparire.

Se per noi il tempo era legato ad azioni che si compiono tra l'istante A e B ma A e B non sono determinabili a priori allora quell'azione o è eterna o inesistente.

Ghosting rifugge da sempre il concetto di eternità e dunque appoggia in pieno il concetto di inesistenza.

Il suo personaggio Avoid si perde nelle pieghe del tempo.

In 3 mesi non ha prodotto nulla.

Ha pensato.

Rimuginato.

Costruito e distrutto restando praticamente immobili.

Per lui 3 mesi son sembrati secoli in alcuni momenti e attimi in altre circostanze. Il tempo non esiste. Avoid non esiste.

Il finale a sorpresa spiazza tutti e ci porta dentro il cuore dell'inesistezialismo 2.0, quello che Ghosting sembra voler far evolvere proprio a partire da questo libro, dando una nuova lettura al senso che abbiamo di noi, del tempo che ci separa dalle nostre azioni compiute e dello spazio che ci ospita dandoci la percezione di esistere.

Si affaccia in questo libro anche il tema delle scelte e soprattutto della disperazione, quella che sembra pervadere ogni nostra azione e che Avoid tocca con mano ripetutamente.

Come sempre non spoileriamo il finale, ed in generale la seconda parte del libro ma che siate o meno fan del leggendario Ghosting vi invitiamo a leggere questo ennesimo capolavoro inesistenzialista, anche solo per le sue splendide pagine finali.

Attoniti, alla fine della lettura vi verrà da chiedervi se avete davvero letto "Il libro che non ho mai scritto".


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Con questo post partecipo allo straordinario contest di @ilnegro dal titolo "Recensioni di pseudobilia" e colgo l'occasione per fare i complimenti a lui e a coloro che hanno partecipato con degli ottimi articoli. Bravi @coccodema, @road2horizon e @charlesx.



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Bravo serialfiller
Come sempre del resto. Un racconto fluido, con elementi che incuriosiscono e che fanno muovere la mente del lettore.
Grazie del post 👍

Grazie a te del commento e dell'apprezzamente. Vale molto per me visto che a farlo è un abilissimo scrittore.

Il tempo non esiste. Avete mai visto passare il tempo?
Non è il tempo che passa ma siamo noi che "viaggiamo" attraverso il tempo.

Esattamente...filosofia spinta!

potremmo dire che anche lo spazio non esiste.
Inteso come qualcosa di limitato alla nostra percezione, o meglio alla nostra scienza che cerca di misurare quanto è grande l'Universo. L'Universo è infinito non ha un confine e non esiste secondo i limiti a cui siamo abituati a pensare

Concordo.
Bellissimo discorso.

Esatta affermazione

Bello bello bello, mi piace i non esistenzialismo, mi ha strappato un sorriso, bravo e ironico!

Grazie mille anche da Ghosting ed Avoid

Gran bel post , come sempre d’altronde.

Spettacolo, sai benissimo che quando tiri fuori temi del genere il mio cervello comincia ad elaborare idee e pensieri.
Il tempo. Una cosa sui rifletto molto spesso e penso che il tempo sia una cosa soggettiva.
Il tempo viene definito generalmente uguale per tutti sì, abbiamo l'orario impostato, un' ora dura 60 minuti ma effettivamente non è così.
Ognuno vive il tempo in modo diverso, il tempo appare diverso.
Caro..questo post mi sta intrippando come i monologhi di Desmond e Faraday e, ti avverto, se io e te apriamo quella parentesi stiamo qui una settimana a parlare ahahgahahah
Mi è piaciuto molto, fino alla fine non avevo capito fosse un post per il contest.
Bravo. Ormai devo imparare altre lingue per dirtelo 😂

Facciamo un corso di spagnolo cosi parliamo in altra lingua?
Desmond e faraday mio Dio cosa mi hai ricordato!!!
Grazie!

Corso di spagnolo sia! Dove ci iscriviamo? Ahahahah
Sapevo che avrei toccato il tuo punto debole con loro! 😉

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