Barcellona per voi. 3

in #ita7 years ago (edited)

Hola todavía, Steemians.

Se qualcuno di voi avesse dubbi sull'opportunità, ma che dico, sulla necessità di visitare Barcellona prima che i catalani riescano a staccarsi dalla Spagna e, quindi, ad essere sputati fuori dall'UE, spero di riuscire a fugarglieli, tappa dopo tappa.


Oggi vorrei raccontarvi di uno dei luoghi più incredibili che io abbia mai visto. Un luogo dello spirito: la basilica de La Sagrada Família.

E' vero, centinaia e migliaia di foto la ritraggono e ognuno di noi ha l'impressione di averla vista altrettante volte. Anch'io avevo lo stesso pregiudizio ed è anche per questo motivo che l'impatto è stato così forte.


Tralascio i dettagli, innumerevoli, sulle varie vicende della costruzione. Vi basti sapere che, posata la prima pietra nel 1882 sotto la direzione di un altro architetto, il progetto fu rivisitato e stravolto da Antoni Gaudí l'anno dopo e che il genio vi espresse tutta la propria fede e le dedicò il resto della sua vita, ben consapevole che non sarebbe mai riuscito a vederla completata. Infatti, poco prima di morire aveva dichiarato che molti altri architetti avrebbero potuto mettere la propria arte al servizio del monumento dopo di lui. Non avrebbe forse mai immaginato che però i lavori sarebbero durati tanto da far ipotizzare che finiranno nel 2026, per celebrare addirittura il centenario della sua morte: infatti mancano da realizzare ancora alcune delle dodici torri che simboleggiano gli apostoli, la torre della Vergine Maria e quella più alta, la torre di Gesù Cristo; quest'ultima non supererà tuttavia l'altezza del colle Montjuïc, 173 m, perché secondo Gaudí nulla che sia fatto dall'uomo dovrebbe competere con ciò che è fatto da Dio. Quanto a lui, dopo aver abitato addirittura all'interno del cantiere in un regime quasi monastico e chiedendo l'elemosina, fu investito da un tram nel 1926 e sepolto con straordinari onori popolari nella cripta, il luogo più antico e nascosto della basilica:



Dopo controlli degni di un aeroporto, si è ammessi ad entrare nell'area del santuario e si può ammirare una delle tre facciate, quella della Natività.

Tutta la composizione è ideata per far compenetrare in modo assoluto l'elemento decorativo e quello naturalistico, con la presenza di animali e di piante di ogni tipo, in una celebrazione della Vita che ha il suo culmine, appunto, nella Sacra Famiglia.

Particolare di un portale,

che raffigura una parete

coperta di edera

in cui si sono posati

insetti

a prendere il fresco.

Li vedete?


Iguana

che fa capolino

da un pennacchio

e ci osserva

mentre se ne sta

beata

al sole.





Qui sotto invece vedete una testuggine che rappresenta il mare, verso est, e una tartaruga che rappresenta la terra, verso ovest. Entrambe sostengono le due colonne ai lati del portale della Natività.

Sul portale opposto, dedicato alla morte di Cristo, il gruppo della Crocifissione è incorniciato da un frontone di alberi, sui quali poggiano le lettere che compongono per esteso la scritta che era posta abbreviata sulla croce, Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum.

Il portale, in questo caso, è interamente coperto da parole fuse individualmente nel bronzo, che citano in catalano i testi evangelici sulla morte di Cristo. Davanti ad esso, legato ad una colonna, il corpo di Gesù solcato dai segni dalla flagellazione.

Tutta la composizione si riassume nel cipresso, simbolo di vita eterna, che si trova al culmine di una delle facciate e sul quale poggiano colombe bianche a rappresentazione del genere umano:




Ma finalmente si entra.



L'effetto che Gaudí voleva provocare nel fedele è quello di trovarsi in un bosco, in cui le colonne e i pilastri suggeriscono i fusti e i rami degli alberi, che finiscono in fronde di pietra bianca, su cui si riflette la luce filtrata dalle vetrate colorate, sempre cangiante a seconda dell'ora e della stagione. Anche i materiali di cui sono fatte le colonne, porfido, basalto, arenaria, sono diversi come lo sono le essenze dei boschi.




Verso

ovest

colori

più

caldi










Verso

est

più

freddi








Al centro dell'abside, il baldacchino di spighe di grano e grappoli d'uva che simboleggiano il pane e il vino dell'eucaristia, a coronamento del crocefisso:

Nella parte interna di uno dei portali, in bronzo, il testo in catalano del Padre Nostro, ripetuto in cinquanta lingue tutt'intorno.


In pochi luoghi ho sentito così forte il richiamo dello Spirito come qui. Nonostante la folla, nonostante le guardie all'ingresso e la monumentalità, che potrebbero ricordare San Pietro a Roma, o San Marco a Venezia, tra questi colori ero in pace. Dietro l'abside c'è uno spazio dedicato solo alla preghiera, la cappella del Santissimo, dove non è possibile scattare foto e dove ci si ritrova in contemplazione del messaggio e della propria vita. Si respira un senso di serenità che dà sollievo all'anima e la culla.

Ma ora vi lascio alla contemplazione e non aggiungo altre parole.

Pace e bellezza a tutti voi.



Tutte le foto sono di mia proprietà, scattate con un iPhone 7 plus.
Sort:  

ma no... mi era sfuggito questo post! Molto belle queste foto, prima o poi dovrò tornarci!

Sì, è fantastica. Molti l’hanno visitata prima del 2010, quando è stata consacrata, e quindi non l’hanno mai vista dentro. Grazie di aver letto il post (in realtà è uno di cinque su Barcellona 😉)

Che dire? Ahimè il cellulare non mi mostra tutte le foto e me ne dolgo. Condividere viaggi dell'anima è priceless. No non recalcitro ma ho nei confronti delle città troppo belle e troppo decantate un senso di disagio che non me le fa apprezzare. Mi è successo con parigi e anche con praga. Ma verrò summo cum gaudio

Riguarda le foto dal pc, non perché sono mie ma perché l’opera è fantasmagorica. Basia mille.

Adoro Barcellona! Ho alcuni amici artisti che abitano lì (amici catalani ^_^) ed ogni volta è un piacere andare là!

Veramente un viaggio bellissimo, è vero.

Che brava che sei Paola. Questo tuo post è bellissimo!
Ho studiato Gaudì e l'ho fatto con passione, perché è uno degli architetti che ho amato. Lui, come Frank Lloyd Wright, Carlo Scarpa,... architetti inimitabili!

Ho studiato ed amato anche tanti altri architetti, ovvio. Le Corbusier, Mies Van der Rohe, Gropius,... tanto per citare i più famosi tra i padri dell'architettura moderna.
La differenza è data dal fatto che loro hanno creato uno stile. nel loro caso, il Razionalismo.

Dunque una scuola di pensiero. ...E anche una scuola fisica: il Bauhaus!
Dunque erano imitabili, nel senso che il loro pensiero, diversamente applicato, il loro stile, poteva essere replicato. E, infatti, molti altri architetti, ispirandosi a loro, hanno prodotto buona architettura. Razionalista pura, all'inizio, e nelle sue successive declinazioni dopo.

Hai saputo vedere nel dettaglio e raccontare con dovizia di particolari. E trasferendomi le tue emozioni, facendomi emozionare di nuovo.

L'ho visitata l'ultima volta poco più di un anno fa. Ogni volta mi provoca un'esplosione di sentimenti.

Tu me li hai fatti riprovare.

Brava. Grazie. Bacissimi!

Grazie a te. Organizziamo un altro viaggio e portiamoci Fra, che recalcitra. Il mio sogno è cantare lì dentro col nostro coro 😘

Mi hai convinto, con questo post mi hai definitivamente convinto :-)

Ahahah! È un elegantissimo criptomessaggio per dirmi basta co’ ‘sta Barcellona?

Macché, anzi daje co' 'sta Barcellona! I really mean it: finanze permettendo, quest'anno si vola a Barcellona.

Wow😍Finora avevo visto solo foto che la ritraevano dall'esterno, e non pensavo che l'interno fosse cosí bello e suggestivo!!

Dentro è mozzafiato.

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