Barcellona per voi. 2

in #ita7 years ago (edited)

Come promesso, eccovi la seconda tappa del nostro viaggio tra le bellezze della capitale catalana. Chi si fosse perso la prima può ritrovarla qui.

Oggi vorrei mostrarvi dei capolavori di architettura. Fin dai tempi della scuola, ho posto gli edifici sul primo gradino del mio personale podio delle emozioni, seguiti dalle statue e, per ultimi, dai quadri. Il motivo, oggi ne sono più consapevole di allora, è che la materia mi tocca mentre l'astrazione molto poco. Di conseguenza tutto ciò che percepisco come teorico mi innervosisce (c'è un fisico delle particelle da queste parti che borbotta, ma per fortuna si è un po' ravveduto...). Per esempio oggi alla Fundació Joan Miró, dove ho visto quasi solo linee e forme piatte, mi sono stancata dopo due dipinti, mentre mi sono esaltata davanti al gigantesco arazzo che l'artista ha eseguito insieme a Roya:

Lane, nodi, cascate di colore tangibile... Lo so, lo so, questa non è architettura e io divago sempre. Scusatemi e seguitemi altrove.

L'indirizzo preciso è Carrer Nou de la Rambla 3, dove si entra nel Palau Güell, Palazzo Güell. E' una delle opere più importanti di Antoni Gaudí, l'abitazione commissionata all'artista ancora molto giovane dall'industriale, politico e mecenate Eusebi Güell, che ne divenne poi uno degli amici più stretti. L''edificio fu costruito tra il 1886 e il 1890 e nel 1984 è stato dichiarato patrimonio mondiale dall'UNESCO. Esso racchiude l'essenza di tutta l'opera di Gaudí, fondamentale per capirne gli sviluppi successivi.

Entriamo.

La visita inizia nell'atrio del palazzo, protetto da queste grandi inferriate in ferro battuto che consentono di guardare verso l'esterno ma non viceversa:

Qui troviamo la prima applicazione dell'arco catenario, caro a Gaudí, e la traccia della sua collaborazione con artigiani del ferro, del legno, della maiolica, del vetro, che gli permisero di realizzare le soluzioni originali che il suo genio gli suggeriva.



Si scende poi nelle cantine, un tempo dedicate alle scuderie per i cavalli e agli alloggi degli stallieri. Quello che inizia a colpirmi è la muratura nuda, essenziale, ma obbediente a un'idea di efficienza, oltre che di eleganza, caratteristica che si ritrova in tutta l'opera di Gaudí:

Oggi queste sale così sobrie e silenziose possono ospitare esposizioni o concerti:

Si risale poi per un camminamento che riconduce nell'atrio, in cui si mantiene un'idea di essenzialità decorativa.

Ma è proprio quello che aumenta la sorpresa che gli interni riservano:

Si sale al piano nobile, con la terrazza di mezzogiorno,

con la Sala dei passi perduti,

con il Salone centrale,

con la Tribuna dei musicisti,



Il Palazzo aveva anche una cappella privata, ingegnosamente nascosta da una porta che veniva aperta all'occorrenza, trasformando la sala da musica in luogo di preghiera, in cui i padroni occupavano la parte inferiore, mentre la servitù quella superiore, nascosta dalla grata:

In questa sala sono stati eseguiti concerti da vari musicisti di prestigio che potevano godere di un'acustica impeccabile:

Gioiello assoluto, l'organo appositamente costruito per Güell, i cui figli avevano tutti spiccate propensioni artistiche:

Si sale poi alle stanze da letto e ai servizi, sempre di grande eleganza:

E infine la Terrazza, con le sue linee curve e i suoi comignoli fantasmagorici...

Che altro dirvi? E' la prima volta che vengo a Barcellona e avevo visto le opere di Gaudí soltanto sui libri o su foto in rete senza averne una grande impressione. Essere qui e vivere questi spazi, invece, è stata un'emozione fortissima, carica di bellezza ma anche di equilibrio. Come è stato osservato, infatti, le opere di questo artista superano la vacuità di certo Liberty di maniera cui danno un fondamento di efficienza strutturale e funzionale, ma superano anche la freddezza dell'architettura razionalista cui donano un'eleganza e una poesia meravigliose.

Venite e verificate di persona, non c'è niente di meglio.

Alla prossima puntata, Steemians.

Tutte le foto sono di mia proprietà, scattate con iPhone 7 plus.
Sort:  

Bellissime immagini patx. Non riesco mai a capire se Barcellona mi attiri o mi irriti. Tutto mi piace di lei (da libri e immagini o racconti di familiari e amici). Però mi da la stessa sensazione di parigi. Ne parlano con troppo entusiasmo. Insomma la domanda è ti può stare antipatica una città? 😂

Avevo delle aspettative un po’ alte anch’io per lo stesso motivo. Ma mentre Parigi è decisamente antipatica (però ci ho vissuto tre mesi), con la sua aria da bomboniera del menga, Barcellona è festosa e vivace. Ripeto, torniamoci insieme e andiamo persino a vedere il mitologico stadio del Barça.

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