1° maggio 1994

Gran Premio di San Marino (Imola)
Il weekend era iniziato il venerdì con la sessione di prove libere e già si respirava nell’aria un cattivo sentore: un bruttissimo incidente ai danni del pilota brasiliano Rubens Barrichello colpì tutto il paddock. La Jordan di Barrichello si era infatti scontrata con le reti che delimitano la pista in seguito alla rottura di una sospensione ed aveva proiettato la vettura in aria. Il pilota brasiliano riportò "solo" la rottura del setto nasale.
A questo seguì il giorno successivo un evento ancora più tragico: durante le prove di qualificazione e più esattamente nel giro di lancio, il pilota austriaco Roland Ratzenberger colpì violentemente le protezioni bordo pista in un impatto a 306 Km/h in seguito alla rottura dell’ala anteriore. La frattura alla base cranica non lasciò speranze al pilota che morì poco dopo l’arrivo in ospedale.
Piloti ed addetti ai lavori rimasero scioccanti. Quella era la prima volta che i piloti della “nuova generazione" si confrontavano direttamente con la morte di un collega. I vari team scelsero per rispetto e per il duro colpo subito di non proseguire le prove.

Il peggio però doveva ancora arrivare!

Il Gran premio prese il via, ma al settimo giro il tragico evento (1): alla curva Tamburello, molto vicino a dove il giorno prima si era verificato l’incidente di Ratzenberger, il piantone dello sterzo della Williams con alla guida Ayrton Senna si ruppe, non dando alla monoposto la possibilità di curvare. L’incidente contro le protezioni fu mostruoso.
I telespettatori a casa, i meccanici ed i tecnici ai box e gli altri piloti nelle loro vetture assistevano con il fiato sospeso l’evolversi della situazione, sperando che non succedesse quanto era stato documentato il giorno prima.
Purtroppo non fu così:

Senna morì in seguito ai danni riportati nell’incidente all’ospedale di Bologna.

CC2 Creative Commons

Lascio il link della cronaca di quella giornata, ma lo sconsiglio ai deboli di cuore 2

PERCHE?

In un momento come quello, il dolore e la riflessione lasciarono spazio a poco o nulla. La morte di due campioni in appena due giorni bloccarono e terrorizzarono l'ambiente della Formula 1.
In seguito molte domande vennero fuori, ma tutte riconducibili ad una:Come era possibile che tutto ciò fosse accaduto?
Analizziamo un elemento alla volta:

• La morte di Ratzenberger: probabilmente la causa della rottura dell'ala anteriore della Williams fu dovuta ed un'errata impostazione di curva da parte del pilota austriaco, andato a colpire duramente un cordolo. Le immagini della televisione italiana dimostrarono l'effettiva veridicità dell'ipotesi.
  NOTA: il Gran Premio non si sarebbe dovuto correre la domenica, poiché le leggi italiane avrebbero posto sotto sequestro l'autodromo, per permettere al pubblico ministero di effettuare i rilievi. I fatti (veri o no???) dimostrano però che la morte del pilota non avvenne in pista, ma all'ospedale, permettendo così l'effettiva possibilità di correre la gara.(3)
• La morte di Senna: il pilota brasiliano aveva racimolato pochissimi punti nelle gare precedenti il Gran Premio di San Marino e secondo lui la causa era dovuta ad uno sterzo troppo piccolo. Ad Imola quindi insieme agli ingegneri della Williams furono apportate delle modifiche al piantone dello sterzo. Per molti questa modifica, probabilmente fatta nel modo errato, fu la causa della morte del pilota.
  Lo stesso Adrian Newey, che nel 1994 faceva parte del gruppo di ingegneri della Williams, ha affermato nel suo libro autobiografico:

"Sono stato uno dei responsabili del team che ha disegnato una monoposto in cui un grande uomo è stato ucciso. Indipendentemente dal fatto che la colonna dello sterzo sia stata la causa dell'incidente o no, non si può sfuggire dal fatto che si trattasse di una pessima modifica che non sarebbe mai dovuto essere stata montata sulla macchina".(4)

CC3 Creative Commons

• Problemi relativi alla pista ed alle velocità: la FIA impose delle modifiche al tracciato di Imola, così che fosse reso più sicuro. In particolare la curva Tamburello, fatidica per Senna, e la grande curva dove ebbe l'incidente Ratzenberger vennero sostituite da una coppia di curve, così da rallentarne la percorrenza. Alla Variante Bassa, dove il venerdì Rubens Barrichello ebbe l’incidente, fu ampliata la via di fuga.(5)

Dopo i fasti della 200 Miglia e una pausa di otto anni (tra il 1988 e il 1995), il motomondiale fa ritorno a Imola nella stagione 1996 e vi resta quattro anni.

CHI ERA SENNA

Per chi ha amato la Formula 1 negli anni ’80-’90 esisteva solo un campione, quasi un Dio della monoposto (come l’ho descritto in un mio vecchio post): Ayrton Senna.

Pilota brasiliano con ammiratori ovunque nel mondo e stimato addirittura dai rivali con i quali gareggiava ogni weekend, Senna aveva al volante delle qualità sovrumane che lo conducevano spesso a portare la propria vettura oltre il limite, in condizioni di assetto impeccabili.
Per molti oggi siede sul podio dei migliori piloti insieme ad altri fenomeni come Fangio, Schumacher e Villeneuve.
L'amaro in bocca rimane sempre nel pronunciare il suo nome, molto probabilmente perché tutti sanno che quel 1°Maggio di 24 anni fa lo sport ha perso uno dei suoi più grandi attori ed insieme a lui moltissimi spettacoli che lo potessero ammirare e godere con lui dei successi ottenuti.

CC2 Creative Commons, Senna a Monaco con la McLaren nel 1992
Voglio chiudere con una bella citazione del campione brasiliano:

Vincere senza rischi è come trionfare senza gloria!(6)

Ciao Ayrton

_{Voglio dedicare questo post a mio babbo che in Senna riconobbe un idolo in pista e fuori}

Bibliografia

1 Video dell’incidente di Senna
2 Video-cronaca del Gran Premio di San Marino del 1994
3 Documento sul Gran Premio di San Marino del 1994
4 Articolo su Newey e la rottura del pignone dello sterzo di Senna
5 Autodromo di Imola
6 Le citazioni più belle di Senna