Valencia: la Città delle Arti e delle Scienze

Rieccoci in Spagna, siamo sempre a Valencia e vi porterò a visitare un complesso che si estende su 350 ettari, la zona più famosa in assoluto della città: La Ciutat de les Arts i les Ciènces.

Il Pont de l'Assut de l'Or e l'Agorà, foto dell'autore.

E' un complesso architettonico molto moderno, dalle linee marcate e definite, con grandi specchi d'acqua che riflettono il bianco della struttura e l'azzurro del cielo. La costruzione è iniziata nel 1996, secondo il progetto di due architetti molto famosi: Calatrava e Candela. Sorge sul vecchio letto del fiume Turia, dove troverete inoltre, un parco esteso per tutta la lunghezza del vecchio corso d'acqua che circonda la città, con molte altre attrazioni.

Vista di parte del complesso, in fondo possiamo scorgere Il Palau de les Arts Reina Sofía nascosto dietro l'Hemisferic, l'Umbracle sulla sinistra e il Museo delle Scienze Principe Felipe sulla destra. Foto dell'autore.

Ma veniamo alla struttura e a come è suddivisa per entrare nei particolari e spiegarvi cosa sono le varie zone menzionate nell'immagine sopra. Innanzitutto il complesso è suddiviso su tre aree a tema: arte, scienza e natura.

Plastico dell'intera area della Città delle Arti e delle Scienze, foto dell'autore.

Sette diverse strutture spiccano su queste tre aree:

• El Palau de les Arts Reina Sofía:

Un edificio alto 75 metri, che ospita 2 grandi sale ed un auditorium, è la sede del teatro dell'Opera e dell'Orchestra della Comunità Valenciana.

• L'Hemisfèrc:

E' la sala cinematografica IMAX più grande della Spagna, con uno schermo curvo di 24 metri di diametro e 900 mq di superficie.
E' stato il primo degli edifici costruiti nel complesso della città delle Arti e delle Scienze ad essere aperto appena 2 anni dopo l'inizio dei lavori. Visto lateralmente da fuori ha la forma di un occhio.

• Museo delle Scienze Principe Felipe:

Il Museo è all'interno di una struttura che occupa ben 40 ettari, ha dei soffitti altissimi ed è costituito principalmente da vetrate. Al piano terra ci sono le biglietterie, ristoranti, negozio di souvenir ed un angolo dedicato alle esposizioni temporanee. Il Museo delle Scienze è disposto su tre piani a partire dal primo piano, ma purtroppo ha molti esperimenti da provare per i visitatori che non sono più funzionanti. Quindi a parte una teca dove, se siete fortunati, potrete vedere delle uova schiudersi ed un pendolo di Foucault lungo 30 metri che risulta essere uno dei più grandi al mondo, mi sento di non consigliare assolutamente la visita in questo museo proprio perché non ha materiale degno di nota. Il tempo si può benissimo impiegare per visitare bene la complessiva area esterna che è davvero grandiosa per estensione e maestosità.

Vista del Museo delle Scienze con davanti l'Umbracle, dal centro commerciale sul lato opposto della strada, foto dell'autore.

• L'Umbracle:

E' una costruzione posta in faccia al Museo delle Scienze che si sviluppa su due livelli. Sotto vi è un grande parcheggio coperto su due piani che può contenere quasi 900 auto. Il piano superiore invece è un giardino su 320 metri di lunghezza con più di 50 specie diverse di piante e ricoperto da 109 archi. I piani sono collegati da ascensori futuristiche nascoste sotto cupole bianche.

Ascensore, foto dell'autore.

• Il Pont de l'Assut de l'Or:

E' un ponte sospeso che divide in due la Città delle Arti e delle Scienze, attraversando con i suoi 180 metri il letto del Turia. Ha un unico pilone, sostenuto da grandi cavi, alto 125 metri che lo rende il punto più alto della città.

Vista del ponte dal lato opposto del complesso, foto dell'autore.

• L'Ágora:

E' come una piazza ellittica, con una copertura blu alta circa 75 metri. Al proprio interno si svolgono manifestazioni sportive o concerti. La prima volta è stata utilizzata nel 2009 per ospitare sui suoi 5 ettari gli Open di Tennis.

Stelle marine dell'Oceanografico, foto dell'autore.

• L'Oceanografico:

11 ettari di esposizione con più di 40.000 specie marine diverse, suddivise per habitat, risulta essere uno degli acquari più grandi in Europa. Suggestivi sono i due tunnel per un totale di 70 metri sott'acqua che vi faranno sentire in fondo al mare e potrete vedere grandi razze, murene, squali e pesci tropicali. Vi è anche un delfinario, con spettacolo incluso nel prezzo.
E' suddiviso in zone dedicate ai vari ambienti marini, quindi oltre ai pesci, vedrete uccelli che vivono sull'acqua, foche, trichechi e pinguini.

Un angolo dell'Oceanografico, foto dell'autore

Foto dell'autore

Nota informativa:

Io preferisco sempre far presente i pro e i contro dei posti che visito, perché ritengo importante sapere a cosa si vada incontro, quando si programma un viaggio. Se avete pochi giorni da dedicare a Valencia, consiglio di acquistare i biglietti d'ingresso in precedenza, anche solo in uno dei tanti punti turistici che troverete in centro città. La coda alla cassa dell'Oceanografico era lunga anche al mattino presto, perdereste almeno un ora. Io comunque sconsiglio, come dicevo, la visita all'interno dell'Oceanografico e del Museo delle Scienze perché sono entrambi molto deludenti. Il biglietto combinato per i due luoghi, visitabili anche in giorni diversi, per due adulti e, all'epoca, un bambino pagante ammontava a circa 85 € (una follia), ma vista la pubblicità che ne veniva fatta, credevamo di vedere chissà che cosa. Inoltre è disponibile un audio guida da pagare a pare per circa 4 euro, i ristoranti sono cari come il fuoco e le macchinette distributrici di bibite fresche costano sui 3 euro a bottiglia, quindi potete evitare di farvi ulteriormente spennare, facendovi mettere il braccialetto per poter uscire, attraversare la strada e consumare un lauto pasto nel centro commerciale El Saler. Qui troverete un piano dedicato alla ristorazione con una decina tra ristoranti, pizzerie e fast food ed il famoso 100 Montaditos. Per chi non lo conoscesse è una catena spagnola, arrivata anche in Italia (a Torino per esempio c'è), che serve snack salati e panini (per l'appunto alla spagnola i cosiddetti montaditos)di piccole dimensioni, contandone un centinaio sul menù, con 4/5 varianti dolci, riempiti con prodotti tipici spagnoli come il jamon iberico (prosciutto crudo).
Infine, sappiate che nonostante Valencia sia dotata di una linea metro (che non funziona benissimo dato che anche nel mese di agosto carico di turisti, l'attesa di un treno arriva intorno ai 15 minuti), la fermata più vicina al complesso è a circa 15/20 minuti a piedi, quindi è consigliabile arrivarci con un bus cittadino della EMT, ce ne sono almeno 7/8 che fermano proprio lì davanti, anche questi li attenderete parecchio, ma perlomeno sarete già a destinazione.

Immagine del delfinario, foto dell'autore.

A favore di questa struttura posso senz'altro dire che è grandiosa e perfetta nelle sue linee, quindi consiglio di passeggiarci con calma sia tra le attrazioni che nel giardino che costeggia la prima parte della struttura. Lo troverete estremamente rilassante, farete foto stupende, potrete andare in canoa sui diversi stagni che si trovano nel complesso e sorseggiare una horchata de chufa fresca (bevanda tipica fatta con il latte di una radice, il cipero, con l'aggiunta di acqua e zucchero).

Foto dell'autore

Con questa tenera immagine, termina il nostro percorso nella grande Città delle Arti e delle Scienze e vi do appuntamento al prossimo percorso virtuale del mio viaggio a Valencia.