Piemonte e specialità culinarie: I SECONDI

Cari amici di SPI, torniamo a parlare delle specialità culinarie della mia regione: il Piemonte. Dopo avervi presentato gli antipasti ed i primi, ora passiamo alla lista dei secondi.

By Paolo*torino [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], from Wikimedia Commons

Fritto misto alla piemontese:

Questo è senza ombra di dubbio il più conosciuto tra i piatti tipici piemontesi, quello per cui le persone, arrivano anche da altre regioni per poterlo assaggiare. Fin da bambina era il piatto ricorrente dal dì d'la festa (del giorno di festa), che era Natale in primis, ma anche una domenica qualsiasi in un pranzo tra parenti. Inutile dire che ad un certo punto mi usciva dalle orecchie, anche perché non è un piatto tra i più leggeri essendo fondamentalmente un "fritto". Questo piatto unico ha origini molto antiche, come mi raccontava mia nonna, "una volta" macellando in casa mucche e maiali, per non sprecare nulla, venivano utilizzate le frattaglie per prepararlo. Infatti è per la maggior parte formato da frattaglie impanate e poi fritte, dalle mie parti nel Vercellese, si utilizzano polmoni, fegato, cervella e rognoni mentre, in altre zone, aggiungono anche animelle e testicoli. Oltre alle frattaglie, il piatto si compone di salsiccia e bistecche di vitello impanate, per poi passare alla parte dolce che compone questa portata. Io, ovviamente, ho sempre solo mangiato la parte dolce di questo piatto unico, non ho lo stomaco purtroppo per certe cose…La parte dolce è composta da mela tagliata a fette rotonde, private del torsolo e fritte in pastella, amaretto sempre in pastella, semolino bianco semplice e a volte nella variante al cacao. Mia nonna ,poi con il tempo l'ho visto fare anche nei ristoranti, aggiungeva anche Pavesini accoppiati tra di loro a due a due con all'interno marmellata o crema al cioccolato, passati sempre in pastella e fritti. Molti aggiungono anche fette di ananas e verdure come melanzane o zucchine, ma l'originale non le prevede. Utile se non fondamentale, in modo che non diventi nauseante, spremerci sopra del succo di limone. Essendo pesantuccio come detto funge da piatto unico e viene consumato fondamentalmente nelle stagioni più fredde, ma ormai lo si trova sempre ed ovunque essendo molto amato e ricercato.

Immagine Pixabay

Brasato al Barolo:

Mi piace molto di più del fritto misto sopracitato, ancora adesso, quando mia mamma lo cucina, lo mangio molto volentieri. Ovviamente si utilizza carne bovina di origine piemontese, come il famoso fassone, prendendo come taglio di carne, quello con la vena. La tradizione vuole, che il taglio di arrosto, venga lasciato marinare con le spezie dentro al vino Barolo e poi, cucinato a fuoco lento per alcune ore in modo da brasare la carne, aggiungendo oltre alle spezie ed erbe aromatiche fresche, anche alcune carote e dello scalogno. Vi assicuro che il risultato è spettacolare!

Immagine Pixabay

Bollito misto alla Piemontese:

Passiamo ad un piatto più leggero, ma molto gustoso, amato già da Vittorio Emanuele II. Si tratta di diversi tagli di carne di manzo, come il famoso brut e bun(brutto e buono), come dice la parola non troppo bello da vedere perché con molte venature di grasso, ma molto soffice e gustoso al palato. Altre parti sono la lingua, il muscolo e la testina, molto amata tra i miei famigliari, anche se a me non entusiasma. La carne viene bollita in pentola pressione con l'aggiunta di patate, carote, sedano e cipolla bianca. Viene poi servita scolata dal brodo che ha prodotto, con le verdure e mangiata abbinandola a salse come i famosi bagnetti verdi e rossi piemontesi o anche semplicemente solo con maionese e ketchup. Il brodo, se fatto con parti di manzo non grasse, è buonissimo per farci ottime minestrine o cappelletti in brodo. Noi lo facciamo prevalentemente a Natale, con il bue, ma mi piace riproporlo ai miei bimbi spesso anche solo fatto con il petto di pollo, che è una buonissima e leggera variante.

Immagine Pixabay

Cappone:

Il cappone, che è per chi non lo sapesse, un pollo maschio castrato, è tipico del periodo natalizio ed ha una tradizione contadina molto antica.
Mia mamma lo prepara a volte ripieno al forno riscuotendo un discreto successo, preferiamo però altre portate a questo devo dire!

Immagine Pixabay

Rane fritte:

Queste sono fantastiche! Possono fare impressione, ma vi assicuro che se le assaggiate, rimarrete piacevolmente stupiti dal loro gusto delicato. Aspettavo con entusiasmo il tempo della pesca delle rane da bambina, intorno a fine agosto, inizio settembre, quando uscivamo con la nonna in bicicletta, armate di sacchetto di stoffa legato in vita, un bastone con appeso un filo da cucito bianco al quale, all'estremità si legava un fiorellino bianco, di cui non ricordo il nome, che crescevano sulle rive dei canali d'acqua e si pescavano le rane. Ulteriore divertimento, era aiutare la nonna a pulirle, in modo da potersi aggiudicare quella con le cosce più grandi, in modo da avere di più da mangiare. Poi si friggono impanandole, lasciando busto, parte delle interiora e cosce, ma queste ultime erano e sono, l'unica parte della rana che mangio. Sono tenerissime, a me sembra che abbiano un gusto che sa di pesce e pollo allo stesso tempo. Dalle nostre parti è un piatto davvero famoso, a settembre nella mia città, gli viene addirittura dedicata una sagra. Una variante è il risotto con le rane che però, purtroppo, non ho ancora avuto occasione di provare.

Immagine Pixabay

Finanziera:

Di origini medioevali, questo secondo piatto è composto da frattaglie di pollo e vitello che, dopo essere state sbollentate, vengono fatte rosolare in padella con un po' di burro dopo essere state infarinate. Successivamente si aggiungono funghi, piselli e Marsala. Una variante è il ragù di finanziera, ma in entrambe le cotture, non ho mai voluto assaggiarlo.

Questi elencati sono i più famosi nella mia zona, che è il vercellese, ma tipici del Piemonte ci sono anche i conigli, cucinati in diversi modi e che mi piacciono molto, le lumache che non mi piacciono proprio e i funghi come le mazze di tamburo o i porcini, tagliati a fette, impanati e fritti che sono invece, molto appetibili.

Spero di aver suscitato in voi l'appetito, nonostante questo caldo lo smorzi di molto e vi do appuntamento all'ultimo post, che sarà dedicato alla mia parte preferita: i dolci!