Piemonte e specialità culinarie: gli ANTIPASTI

in #ita6 years ago

Oggi parlando con mia mamma di quanto sia dura per me stare a dieta, ho pensato ai piatti migliori e tradizionali della mia regione, il Piemonte, i quali oltre a farmi venire ancora più fame, mi hanno dato un idea per i miei post.

Ho deciso di suddividere i post tra antipasti, primi, secondi e dessert, insomma tutto ciò che abbiamo di buono in Piemonte e farvelo conoscere poco per volta. Io sono di origini metà piemontesi e metà venete, alcuni piatti della cucina tipica li mangio sempre volentieri, altri li trovo esageratamente pesanti e dato che mi escono ormai dalle orecchie, per essermeli trovati così tante volte riproposti, mi rifiuto di mangiarli ormai da qualche anno.

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Piccola vista su Torino, con Mole Antonelliana sulla destra, foto dell'autore.

Il Piemonte è in Italia come numero di prodotti tradizionali riconosciuti, superando la quota di 300 tra piatti e materie prime.

Cominciamo dagli antipasti: alcuni non sono certo famosi per essere molto leggeri da digerire, mentre altri non mi stuferei mai di mangiarli.
Tralasciando tutta una serie di salumi, che sono per eccellenza ottimi antipasti, passiamo direttamente a quelli più elaborati e famosi.

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La carne cruda all'Albese

Questo, tra gli antipasti, è senz'altro il mio preferito, lo mangio sempre volentieri anche se non si tratta di un occasione particolare come Natale o Pasqua, lo preparo spesso. Si tratta di un carpaccio fondamentalmente con pochi ingredienti come la carne di vitello, meglio se di fassone, razza tipica piemontese, affettata molto finemente e condita con olio, limone, aglio, sale e pepe. La carne lasciata così a marinare, acquista un sapore davvero fantastico, noi aggiungiamo volentieri come variante alla versione originale, scaglie di Parmigiano e a volte un po' di rucola fresca.

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Lingua di vitello o tomini in salsa verde

Qui ci troviamo già davanti ad un piatto che reputo pesante e mi ha anche fortemente stufata a causa dei "Natali" passati da bambina ad ingozzarmi di lingua al verde a tal punto, che ora mi dà il voltastomaco. Resta però un altro fiore all'occhiello della cucina tipica ed è senz'altro il piatto forte che potete trovare nelle osterie regionali. Si tratta in pratica di lingua di vitello fatta bollire e poi affettata molto sottilmente e condita con questa salsa verde, detta alla piemontese bagnet verd fatta con acciughe sotto sale e prezzemolo. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentire il profumo per le scale di bagnetto verde preparato da mia nonna, che invadeva la casa la domenica mattina. La salsa verde era già utilizzata nel XIX secolo da Re Carlo Alberto ed oltre ad accompagnare la lingua e i tomini (piccoli formaggi morbidi piemontesi), si usa per condire il bollito o le acciughe.
La salsa può anche essere trovata nella variante bagnet rus (salsa rossa) fatta con peperone e pomodoro.

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I pès còi

Piatto caldo tipicamente invernale che io adoro! Viene fatto con elementi semplici della tradizione contadina e ha origini antiche, dato che all'inizio come ripieno, venivano utilizzati gli avanzi di carne. Si prepara con il cavolo verza, le cui foglie vengono sbollentate e poi farcite con carne trita, prezzemolo e spezie, avvolte e chiuse come dei pacchettini e fatte cuocere in padella friggendole leggermente o ancora meglio al forno, sono veramente squisite!

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Vitello tonnato

Lo mangio tutti gli anni a Natale perché mia mamma lo prepara sempre, dato che piace a tutti soprattutto ai miei bimbi, mi tocca sorbirmelo, ma scarto attentamente la salsa tonnata! Lei utilizza il girello come taglio di carne di vitello per preparare questo piatto, lo fa cuocere come un normale bollito e poi lo affetta e lo condisce. Pare che questo antipasto famoso, abbia origini nel cuneese nel '700, ma non aveva la salsa tonnata. La salsa tonnata appunto, che se fatta in casa rimane sicuramente più gustosa, si prepara con uova fresche e tonno, diventando una sorta di maionese tonnata. Se volete seguire la ricetta originale, dovrete spargere sopra all'antipasto degli "orribilissimi" capperi.

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La Bagna Càuda

Ultimo piatto tradizionale ma non per importanza, è la famosissima bagna càuda. Ha origini antichissime e veniva consumato, come tutt'ora, verso la fine dell'autunno ed in inverno, quando i contadini si riunivano a festeggiare la fine del raccolto o della vendemmia. Ricordo un sacco di sere d'inverno trascorse intorno ad una grande tavolata di parenti a gustare e condividere questo semplice piatto. La salsa calda (tradotto) si prepara cuocendo a fuoco lento olio, aglio e acciughe che creano una sorta di salsina, che per essere meglio consumata va mantenuta calda, pertanto viene servita in apposite ciotole di terra cotta, con uno spazio sottostante, dove tenere accesa una candelina, per far sì che la bagna non si raffreddi. Occhio a non esagerare con l'aglio perché l'alito che resta dopo questo piatto "ammazza Vampiri" è pestilenziale! Dentro si intingono verdure fresche come carote, sedano, foglie di cavolo (che sono le migliori)i cardi, i ravanelli e soprattutto i peperoni grigliati che vedono una variante a piatto unico, dopo essere stati disposti su di un piatto da portata, vengono cosparsi di bagna càuda.
Questa è la versione originale, ma molti aggiungono alla salsa quintalate di burro oppure la panna, ma non è una grande idea. Se ne consumate in abbondanza può diventare da antipasto un piatto unico.

Con questa delizia concludo la mia prima parte sulle specialità culinarie piemontesi dedicata agli antipasti. Nella speranza di aver fatto crescere l'appetito tra i golosi, vi do appuntamento al prossimo post dedicato ai primi piatti tradizionali del Piemonte.

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Quando ho visitato la bagna càuda alcuni anni fa a Torino, ho avuto un'altra riprova della grande cucina che possiamo incontrare al Nord.
Brava!

Mi fa piacere tu abbia gradito la nostra cucina. Grazie del passaggio e dei complimenti!

Il vitello tonnato lo adoro , prima o poi lo faró anche io , io adoro tantissimo la cucina mediterranea , peccato che non sono sono fortunata per il metabolismo , sono l'unica nella mia famiglia ad averlo lento come un bradipo.

Si è in effetti un buon piatto però io non riesco a mangiarlo se non è fatto in casa. A chi lo dici io assimilo anche l'aria che respiro e ormai ho una certa età mi devo riguardare un pochino! Grazie mille del gradito commento!

Che fame mi hai fatto venire!!! Mi ispirano tutti i piatti, e soprattutto mi hai fatto tornare in mente la bagna càuda mangiata a Torino anni fa, buonissima!!

Ti ringrazio molto sei molto gentile, ma dai l'hai assaggiata?di dove sei tu?aspetta i dessert allora se sei golosa qui ce ne e' x tutti i gusti!

Sono di Rimini ma sono stata in vacanza a Torino qualche anno fa, me l'hanno preparata dei torinesi quindi era davvero ben fatta! Attendo i dessert!

Che bella la cucina regionale! Ogni regione ha eccellenze da vantare!

E' vero, tra l'altro non vedo l'ora di essere da voi in Romagna per gustare le vostre specialita'!grazie del gradito passaggio e del commento!

Grazie a te! Verrai da queste parti questa estate?

Si saremo a Cattolica a giugno

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