Open day delle mie personali preoccupazioni sul senso della vita!

in #ita7 years ago (edited)

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Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. (Luca 6, 20-23)

Un ricordo di tempi lontani in cui con i testi biblici - in questo caso brandelli delle beatitudini dal Vangelo di Luca - ci lavoravo, mi è affiorato alla mente.

E quindi ho pensato di condividerlo qui.

Perchè? Forse perchè penso che qualcuno di voi potrebbe essere interessato al Vangelo di Luca o alla diversa e parallela versione del Vangelo di Matteo dello stesso brano?

No, non lo penso.

Quindi perchè vi tedio?

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Presto detto, perchè, a partire dalla mia generazione, e via via a scorrere fino a quelle dei giovanissimi di oggi, si è prodotta una lenta, ma inesorabile, rapina al mercato dei significati e delle visioni. Non è colpa di qualcuno, è un portato dei cambiamenti che, nè buoni, nè cattivi, semplicemente avvengono. Come le migrazioni degli uccelli.

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E io, ma secondo me non solo io, mi sento talvolta orfana di un discorso pubblico che riguarda il senso del vivere, del lavorare, dello scegliere se avere o non avere una discendenza, dello scegliere quali idee politiche avere e per quali obiettivi extra individuali vivere.

E' cosa chiara che nessuno di noi può sentirsi soddisfatto dell'essere semplicemente la vittima di una coazione a ripetere alcuni gesti che fanno parte della vita quotidiana. O semplicemente impostato in modalità sopravvivenza: cerco di tirare fino a sera e soddisfo le esigenze elementari, sbarco il lunario e domani si vede.

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E' vero, mi domandavo dopo aver letto un interessante post di @miti su come Steemit potrebbe cambiare il mondo[vai all'articolo] che potremmo lavorare oggi a una rivoluzione carsica che, invece di camminare sotto terra, cammina attraverso la rete? E' vero che questa rivoluzione potrebbe avere al suo centro l'alterazione degli equilibri di potere attraverso la riorganizzazione dei protcolli di comunicazione?

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Ogni secolo ha delle rivoluzioni. Il 900 sicuramente si è distinto per la rivoluzione della fuoriuscita dal concetto di assoluto della filosofia occidentale. Le elaborazioni della fisica in materia di quanta e di relatività, il principio di indeterminazione di Heisenberg, la scoperta dell'inconscio, la libertà dagli schemi estetici imposti alla cultura, la libertà delle armonie dodecafoniche, la rivoluzione in fasi del movimento delle donne per il pieno accesso ai diritti civili e politici, la fuoriuscita dal colonialismo...e via di questo passo...

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E poi le rivoluzioni, l'ipotesi di un mondo senza più divisioni e senza più proprietà privata. I massacri delle guerre mondiali e la frattura della storia. L'olocausto.

E ancora la lenta costruzione delle democrazie statali, i partiti, i muri, le costituzioni, i diritti inalienabili e universali. La vicinanza tra i popoli per evitare un nuovo olocausto. La guerra fredda e la sua fine, gli scompensi, i conflitti armati e i massacri dell'Africa, del centro America, dei Balcani. Le pulizie etniche, i movimenti dei popoli attraverso il pianeta, la civiltà delle masse sempre più unite, sempre più simili, sempre ugualmente sottomesse a qualcosa, a qualche potere, a qualche corpo intermedio.

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E l'ultima rivoluzione, quella della conoscenza, quella dell'individualizzazione dei consumi, del cinema a casa, del libro stampato in proprio, delle reti sociali globali che fanno opinione e macinano economia ben al di là e ben di più delle tradizionali potenze economiche e finanziarie.

E le nuove guerre, i terrorismi planetari, i poteri criminali transnazionali, i commerci di armi e droga da un punto all'altro del globo e la paura, le paure nuove: quella degli stranieri, quella dei terroristi, quella del grande fratello annidiato dietro lo schermo di un computer, per cui se hai 50 anni ti arriva la pubblicità delle creme antirughe e ti senti angosciato, ma poi sei contento se la polizia postale smaschera con lo stesso principio una rete di commercio pedopornografico.

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Che grande passaggio di epoca abbiamo vissuto!

E chi siamo adesso? Dove stiamo andando?

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Che vogliamo fare con la cryptoeconomia e con altri potenti strumenti dell'oggi? Che cosa è rimasto del mondo che non c'è più, oltre a qualche simulacro turistico che tutti ci affrettiamo a vedere prima di morire, come l'area archeologica romana o gli scavi di Pompei o il monumento alle vittime dell'11 settembre?

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Che cosa abbiamo conservato nei nostri cuori di intangibile? E come possiamo parlarne con le parole e i significati dell'oggi? Abbiamo perso con l'acqua sporca del 900 anche il bambino dei grandi orizzonti di significato per i quali valeva la pena alzarsi ogni giorno?

Lo chiedevo a me stessa qualche giorno fa. Perchè dopo tanti anni di frequentazione di questa vita non riesco ancora a rassegnarmi alla povertà, all'ingiustizia, al sacrificio di bambini e bambine che non hanno di che sfamarsi e che non sanno che cosa siano la musica o la bellezza o la gioia.

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Ho ancora nel mio cuore la volontà di lasciare un mondo migliore di quello che ho trovato? O sono troppo stanca per aver provato a farlo per tanti anni riuscendo solo a intravedere, ogni tanto, come una punta di un diamante nascosto sotto una roccia inamovibile, il lucido sapore della giustizia o della verità o del bene di molti?

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E voi, voi presenze simpatiche e acute che ho incontrato nel mondo impalpabile della mia penultima parte di vita (e chi l'ha detto poi...) su quest piattaforma, voi amanti del postaggio sociale avanzato, voi amanti del cryptomondo, voi cuochi e cuoche 2.0, pensatori di nuova generazione, sapete aiutarmi a trovare il filo di un senso che vada al di là delle vostre esigenze, dei vostri soldi, dei vostri personali diritti e della vostra dignità individuale?

Un senso che, come diceva il buon Giorgio Gaber, mi impedisca di stare bene se gli altri stanno male?

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Tranquilli, domani tornerà a splendere il sole e anche le elucubrazioni sui tempi ultimi e sui significati del dopodomani lasceranno il posto alla vile preoccupazione per il terzo posto della Roma in campionato. Ad altiora!

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tutte le immagini sono di mia proprietà

Sort:  

Eh cara Marta, questa riflessione l'ho fatta spesso anche io.. che di anni ne ho 40.
La mia sensazione è sempre che si è sul punto di una rivoluzione, di un cambio del mondo nel verso di una redistribuzione delle ricchezze.
Può internet aiutare in questo senso?
Forse si, perchè dietro uno schermo e una tastiera, le differenze sociali, razziali e culturali potrebbero azzerarsi a favore di una interazione globale.
Possono Steemit, la blockchain, le criptovalute aiutare ad accelerare questo processo? Perchè no.. basterebbe crederci come ho scritto nel mio post che hai citato e che sono contento abbia in parte fatto scaturire questi pensieri.. et qui vivunt, videbis!

Grazie per una condivisione sincera dei tuoi pensieri. Continuiamo a pensare che fa bene alla salute 😎

Il discorso della montagna, come non esserne colpiti, nel mio periodo " religioso" e piano di domande (quel periodo non è finito) meditavo spesso su di esso ^^ Per l 'ultima domanda io su quel senso mi interrogo ancora spesso e con dolore...

È una grande visione che accomuna mondi diversi. Per questo lo amo

Per combinazione proprio ieri ho pubblicato un post sul "senso della vita"... mi ripeterò un pò quindi ma credo che tutti i motivi che possiamo trovare; felicità, lasciare un mondo migliore, amore e chi più ne ha più ne metta siano soltanto dei mezzi (non dei fini ultimi)... la felicità e quant'altro ci servono per arrivare allo scopo vero e allo stesso modo un qualsiasi "senso che mi impedisca di stare bene se gli altri stanno male" non potrà essere da meno qualunque esso sia. Non dobbiamo dimenticare la nostra essenza: siamo animali e l'unico nostro scopo è quello di preservare la specie.

un saluto :)

Grazie per la riflessione. Domani mi rimetto in pari con la lettura dei post. Ho perso parecchi pezzi.

Urca! Impegnativo qua, almeno per me, riuscire a interagire in poche righe... Parti da lontano con i Vangeli, e poi un Novecento alquanto incasinato per i miei gusti. L'unica cosa che mi viene in mente è "I miserabili" di Marco Paolini. Artista che amo molto e in questa opera parte dalla Belle Epoque per arrivare ai giorni nostri. Addirittura passa per il secondo principio della termodinamica e trascina dentro Eisemberg... In fin dei conti rivede quei miserabili del fine ottocento nei nostri giorni e... un bel finale. Se non l'hai visto, ti lascio questo input, sono sicuro che ti piacerà.
Un saluto, nicola

Adoro Marco Paolini. Un artista immenso. I miserabili mi manca. Ti sono gratissima per il suggerimento. Un saluto a te

Grazie per la bella e profonda riflessione. Io credo che una delle tante chiavi di lettura di ciò che accade su questo pianeta passi per l'analisi del potenziale "politico " delle rivoluzioni tecnologiche a cui assistiamo. Qualche tempo fa, ci ho scritto un articolo sopra...
Le ultime rivoluzioni tecnologiche secondo me hanno un potenziale politico virtuoso perché tendono a rimuovere potere dal "centro" e a gettarlo sminuzzato verso le masse. Sono un inguaribile ottimista.

io sono d'accordo con te. Solo temo che una leadership serva sempre e non sono sicura che dovremmo cercarla nei soliti posti :)

Troppe informazioni e pensieri che ho tratto da questo post, il mio cervellino fatica a decifrare il tutto... Mi fermo spesso anch'io a pensare al tempo trascorso e cosa ci riserverà il futuro, ma a volte preferisco prendere la vita giorno per giorno, potrebbe essere una mia limitazione ma la affronto meglio così.

anche quella è una strategia. e non è detto che non produca frutti :)

Hai espresso perfettamente tanti pensieri che si annidano nella mia mente, perché si vede, si sente, si intuisce da più parti che il mondo sta cambiando, ma cambiando di brutto, e che se non si sale al volo sul treno che è già lanciato in piena corsa, si rimarrà inesorabilmente tagliati fuori per il resto della vita.
Penso che un sito come Steemit, e mi auguro, per tantissimi motivi, che vada avanti praticamente all'infinito, abbia molteplici funzioni, tra le più disparate, tra cui il confronto tra le varie persone, lo scambio di informazioni, la possibilità di crescere il proprio livello, l'eventualità di ottenere buone remunerazioni (c'è anche questa, e visti i tempi in cui stiamo vivendo, non è da sottovalutare).
Io ho passato da poco i 50, a volte li sento tutti, a volte mi sento ancora un ragazzino, ma essere attivo qui su Steemit ha anche un'altra importantissima funzione, quella di tenere attivo e sveglio il mio cervello, perché di stimoli una piattaforma come Steemit, se utilizzata nel modo corretto, ne fornisce in abbondanza, basta solamente essere disponibili verso gli altri utenti e comportarsi correttamente, sembra facile a dirsi ed a farsi ma è pure vero il classico detto, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
Ed è pur vero che sono in atto profondissime trasformazioni a tutti i livelli, dal commercio ai rapporti sociali, dalla percezione del denaro ai trasferimenti umani, tutto si sta muovendo velocemente, quasi all'impazzata, ma un filo logico, seppur difficile da trovare, c'è, ed è nostro compito trovare i continui aggiustamenti che la vita moderna richiede, l'immobilismo è tollerabile nella generazione dei miei genitori, che ormai si godono gli ultimi anni di vita in pace, chi ha un'età ancora relativamente giovane deve stare sul pezzo.

hai ragione @mad-runner. Tutto si muove velocemente, ma ci offre delle opportunità nel suo rapido passaggio davanti ai nostri occhi. Bisogna cogliere l'attimo senza rinunciare al pensiero strategico. E' questa la difficoltà: i movimenti devono essere rapidi, ma i pensieri devono essere lunghi. Grazie per le tue riflessioni

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