Sull'impatto politico dell'innovazione (Italian version)

in #ita7 years ago (edited)

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Sono un “professionista dell´innovazione” da 30 anni, con modalità molto variegate (a chi interessa, questo è raccontato nel mio post introduceyourself). Sono abbastanza vecchio da aver conosciuto un tizio che aveva lavorato con Einstein, e sufficientemente giovane da (cercare di) cavalcare i trends attuali più “hot” dell’innovazione (blockchains e altro).
Penso di aver assistito nel corso della mia vita ad un’importantissima mutazione per quanto riguarda l’impatto dell’innovazione nella politica. La mia osservazione è che in passato, le innovazioni più importanti tendevano ad avere un effetto “centralizzante” nella società, cioè aumentare il potere e l’influenza dei “poteri forti” a struttura centralizzata (governi, grandi aziende, ecc). Oggi non è più così.

Le cose hanno cominciato a cambiare verso la metà degli anni 90 del secolo scorso, con l’avvento del Web e delle iniziative di tipo Open Source. Tanto che oggi, la maggioranza delle innovazioni radicali (o “disruptive” se preferite) agiscono chiaramente in senso “decentralizzante”!

Andiamo nel concreto:


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Prima del 1995 (più o meno)

L’innovazione è sempre stata un forte motore di cambiamento per la società. Nell’era ante Web, l’impatto dell’innovazione nella società era tipicamente percepito tramite:

  1. Automazione sul posto di lavoro: trasferimento dei lavori più pericolosi e faticosi dagli uomini alle machine, e in seguito ai robots.
  2. Accesso a nuove fonti energetiche, che facilitavano la diffusione di riscaldamento, servizi di trasporto, illuminazione e altri servizi essenziali.
  3. Nuove armi sempre più letali, che aumentavano il potere e l’influenza delle nazioni più ricche.
  4. Accesso più facile all'informazione, creando gli strumenti per la comunicazione fra le persone e aiutandoli ad apprendere fatti e usanza provenienti da altre culture.

L’infrastruttura in cui l’innovazione era prodotta e messa in opera (fabbriche, reti, ecc) era sempre di proprietà di grosse aziende o governi. Di conseguenza, i cittadini percepivano l’impatto dell’innovazione in modo passivo, non da protagonisti. La gente non aveva nessun ruolo attivo nella produzione dell’innovazione o nella gestione dell’impatto sulla società.

Un esempio legato ai punti 2 e 3 sopra è l’energia nucleare. Sfruttarne il potenziale per scopi civili e militari è un’attività altamente centralizzata e centralizzante, a causa degli enormi costi per lo sviluppo degli impianti, la manutenzione, la sicurezza, ecc. Inoltre, il know-how associato al nucleare è sempre stato considerato un segreto di stato, con severe sanzioni per qualunque violazione.

Per quanto riguarda il punto 4, consideriamo ad esempio l’accesso all'informazione prima dell’avvento del Web.
Teoricamente, la televisione e le telecomunicazioni internazionali aiuterebbe la gente a “decentralizzare” il proprio spirito, informandosi su fatti lontani dalla loro quotidianità. In realtà, tale decentralizzazione è stata in larga misura un’illusione, perché entità centrali tipicamente hanno il controllo o delle sorgenti dell’informazione (cioè le stazioni televisive), o dell’infrastruttura per le telecomunicazioni, col potere quindi di esercitare un controllo tramite i costi di accesso ai servizi (ad esempio, il costo delle telefonate internazionali).

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Dopo il 1995

Il Web 1.0 ha dato il via alla decentralizzazione delle sorgenti di informazione su scala globale. Improvvisamente, una comunità in rapida crescita di individui con conoscenza tecnologiche si è trovata in grado di generare contenuti multimediali e renderli visibili su scala mondiale. Come se, all’improvviso, ci fosse stata una proliferazione incontrollata e incontrollabile di canali televisivi diffusi globalmente.
Nonostante questo, l’uomo della strada non era ancora in grado di generare contenuti per il web e renderli visibili. Il cittadino ordinario si ritrovava semplicemente un accesso (passivo) molto più ampio di prima ad un flusso crescente di informazione.
Nel mondo delle telecomunicazioni, l’avvento di Skype è stata una svolta epocale: una struttura aziendale centralizzata che metteva a disposizione di tutti comunicazioni gratuite, usando un protocollo p2p. Un buon inizio, ma la vera decentralizzazione arriva col web 2.0,
quando chiunque diventa un potenziale un fornitore di contenuti per il web, quindi un protagonista dell’informazione, e in alcuni casi dell’innovazione.
I social networks, in particolare Twitter, sono diventati una sorgente indipendente di informazioni non censurate in tempo reale, in particolare da zone di guerra e aree di crisi (la Primavera Araba del 2011 lo ha dimostrato). Naturalmente il rovescio della medaglia dell’assenza di censura è il rischio della diffusione incontrollata di fake news.

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La decentralizzazione delle sorgenti di informazione ha un ovvio impatto politico: le organizzazioni centralizzate non possono più permettersi di mentire!
La decentralizzazione impatta in modo sostanziale anche le tematiche energetiche. Le energie rinnovabili, in particolare il solare e l’eolico, sono per natura “decentralizzanti”! La ragione è la fattibilità di impianti di dimensioni e costi contenuti, a misura di famiglia, e il fatto che tipicamente è possibile consumare tali energie sul luogo di produzione, riducendo la dipendenza della collettività dalle grandi infrastrutture di trasporto dell’elettricità.

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Non parlero’ del Web 3.0 perche la maggioranza dei lettori qui ne sa probabilmente più di me! Voglio solo sottolineare che l’innovazione è arrivata oggi al punto di poter creare delle vere organizzazione globali decentralizzate.

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Bitcoin e le altre criptomonete, che possono essere forse considerate le prima organizzazioni di questo tipo, stanno decentralizzando l’accesso alle risorse e ai servizi finanziari.
Il denaro è potere, quindi una volta che il denaro sarà stato completamente decentralizzato, è difficile immaginare come le strutture governative tradizionali, centralizzate, potranno sopravvivere.

I tempi sono probabilmente maturi per la creazione di un nuovo tipo di strutture politiche (decentralizzate), il cui potere sarà strettamente legato alle loro tecnologie fondanti.

Tocca a voi, ragazzi!

La decentralizzazione non ha solo una valenza amministrativa, ma anche una dimensione civica, in quanto aumenta le opportunità per i cittadini di interessarsi alla cosa pubblica; li abitua all'esercizio della libertà. E dall'accumulo delle libertà personali, attive, locali, ha origine il contropotere più efficace rispetto alle pretese del governo centrale, anche quando supportato da una volontà collettiva e impersonale.” (A. De Tocqueville)

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Complimenti Claudio. Condivido pienamente la tua analisi. Spero di contribuire a questo magnifico post raccontando un "tentativo decentralizzante" degli anni 90 in Italia, miseramente fallito poichè boicottato.

Sarebbe interessante riflettere su come l'innovazione tecnologica cambia le tecnologie sociali e l'interazione tra le persone...

Assolutamente. In particolare, credo che mai in passato i nessi fra una tecnologia che cambierà il mondo (blockchain) e le correnti di pensiero che ne hanno influenzato la nascita e lo sviluppo siano stati chiari ed espliciti come oggi, e degni dell' attenzione di un sociologo...
Ci sono articoli qui su steemit scritti dall' ideatore della tecnologia che sono dei veri e propri manifesti di Weltanschauung.
Se a Giovanni interessa, possiamo farci una chiacchiera sopra!

E se interessa a me??!... Aho, so' partito e nun me se fila più nessuno...!! 😜
Comunque votato. Tiè! 😘

Mica ti avevo escluso dalle discussioni 😄

Bellissimo post. Credo che, almeno per quanto riguarda la decentralizzazione inerente le criptovalute, siamo ancora in alto mare.
La cosa sti sta rilevano, purtroppo, inattuabile. Siamo comunque ancora all'età della pietra e forse ci saranno risvolti positivi. Speriamo di essere ancora vivi per godere di tutta questa evoluzione in senso positivo!

Veramente una bella analisi, ragionata ed interessante.
Bel post claudio.

Già fatti i complimenti per il post ben pensato e ben scritto!

nice. post...
upvoted and followed...

@ispira penso i post di @claudiop63 possano interessarti molto

Complimenti per quest'analisi dettagliata... Scrivi benissimo!!

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